sabato 9 febbraio 2019

Recensione: "La Ragazza del Convenience Store" - Murata Sayaka

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Titolo: "La Ragazza del Convenience Store"
Autrice: Murata Sayaka
Editore: Edizioni E/O




Furukura Keiko è una donna di 36 anni e vive in Giappone. È laureata e da 18 anni lavora come commessa part-time in un konbini, un minimarket aperto, solitamente, 24 ore su 24.
Il konbini rappresenta, per la nostra protagonista, un microcosmo in cui vivere e sentirsi tranquilla, normale e protetta. Quelle quattro mura rappresentano per lei un abbraccio protettivo, un rifugio, una posto dove sentirsi finalmente a casa. Le regole del konbini sono ferree e ben precise, questo l'aiuta a sentirsi normale e non tagliata fuori da una società che vuole omologarla ai comportamenti e agli stili di vita degli altri. Una società che non accetta i diversi perché sfuggono alla loro comprensione, non rientrando in quei parametri e in quelle regole che li aiutano a classificare e catalogare le persone come “normali”. Keiko non si è mai considerata “normale”, sin da piccola si è sempre sentita diversa, o meglio gli altri l'hanno etichettata come “strana”, facendola sentire fuori posto, diversa e incompresa. Così, per non creare ulteriori problemi ai suoi genitori, decide di assumere dei comportamenti che la facciano passare inosservata, evitando di prendere iniziative, adeguandosi agli altri in tutto e per tutto, non parlando a sproposito e scegliendo di stare in silenzio e in disparte.

“Me ne stavo sulle mie senza dare sfogo alla mia stravaganza ed evitando di condividere le mie idee con anima viva.”
(citazione tratta dal libro)

Keiko cresce e con lei le aspettative della sua famiglia e della società che la vorrebbero sposata e con un lavoro adeguato alla sua età e al suo titolo di studio. La donna ci ha provato a conformarsi alle loro regole e aspettative, ma l'unico luogo dove finalmente si sente a casa e mai fuori posto è dentro il minimarket.


La scatola rettangolare di vetro luminoso e trasparente mi accoglie dentro di sé. Un mondo perfetto, immutabile, che continua a girare senza sosta. Nutro una fede cieca e assoluta in questo microcosmo lucente.”
(citazione tratta dal libro)


La donna vive e respira nel konbini. Per lei è ossigeno, è casa, è la bussola che regola tutto il suo mondo. È il luogo dove tutto è più semplice, grazie a delle regole che la fanno sentire “normale”, accettata e parte di un gruppo. Ma la sua tranquillità, però, verrà presto scombussolata dall'arrivo di un nuovo collega che le instillerà dei dubbi e perplessità circa la sua vita.
Come reagirà Keiko? Si lascerà convincere a lasciare il konbini, soddisfare le aspettative della sua famiglia e conformarsi alla società? O sceglierà di continuare a lavorare nel minimarket, vivendo secondo le sue inclinazioni?


...sono cambiata, ora sono il risultato del mondo che ho assimilato negli ultimi anni. Dentro di me non resta neanche una goccia dell'acqua che fluiva nel mio organismo in passato. Adesso nel mio corpo scorre un fluido diverso, che ha alterato la mia forma e mi ha tramutato quasi in un'altra persona.”
(citazione tratta dal libro)


Lascerò a voi il piacere di scoprire quali saranno le scelte di Keiko.
Vi lascerò entrare nel konbini per osservare tutto ciò che vi circonda e per capire come funziona.
Vi lascerò in silenzio ad ascoltare i pensieri della protagonista, perché possiate capire la sua personalità.
Vi lascerò il tempo di leggere il libro e scoprire una storia apparentemente semplice, ma con spunti di riflessioni intensi e profondi.
Il libro di Murata Sayaka affronta tematiche sociali attuali, come ad esempio l'alienazione, l'omologazione, la diversità, l'accettazione, e lo fa con uno stile semplice e diretto. L'autrice non si perde dietro frasi ad effetto o contorte per arricchire e abbellire il messaggio, al contrario, la sua scrittura è essenziale, stringata, quasi asettica nel raccontare la storia e la figura di Keiko.
I comportamenti e l'ambientazione sono tipicamente giapponesi e l'autrice racconta una problematica della sua società, fatta di alienazione, disagio sociale e continua ricerca di affermazione e accettazione. Una società in cui è difficile essere se stessi, dove la forma e l'apparenza contano più della sostanza e della profondità di una persona. Ma a ben guardare, questo è un problema che non riguarda solamente la società giapponese ma è ascrivibile a tutta la società contemporanea. Chi non riesce a omologarsi al gruppo, chi non rientra nelle regole e nei parametri sociali imposti, è considerato ed etichettato un “diverso”, un individuo da scansare, da allontanare per il timore di venire contagiati dalla sua voglia di affermare ed essere se stesso. Un individuo da biasimare ed evitare, come Keiko, che per anni si è sentita diversa rispetto alle sue amiche, alla sua famiglia e alla società che la circonda. Ha provato a farsi accettare dal mondo, adeguandosi a parte delle sue regole. Vorrebbe guarire...ma da cosa? Essere diversi non è una malattia e Keiko ha solo un modo tutto suo di pensare, di vivere la sua vita, di fare le sue scelte...di essere se stessa. Pur essendo un personaggio piatto, a volte fin troppo noioso, ha comunque un suo fascino che la rende credibile per il lettore. È un personaggio che lentamente prende coscienza di se stessa fino alla decisione finale. Una scelta che non sta a noi giudicare, ma solo comprendere.
Quale scelta? E no, non posso svelarvi nulla, perché altrimenti vi toglierei il piacere di soffermarvi e riflettere sui tanti spunti di riflessione che l'autrice ci regala durante la narrazione.
Ciò che posso fare è solo consigliarvi la lettura del romanzo, lasciandovi incantare dallo stile giapponese, da una storia profonda e se vogliamo anche crudele per l'animo umano. Una storia apparentemente piatta e monotona, ma che sa colpire dritto al cuore di chi non si ferma all'apparenza, ma sa andare oltre la superficialità delle cose e delle persone.


“Gli altri non si fanno scrupoli e perdono ogni freno davanti a tutto ciò che esce dall'ordinario, pretendono delle spiegazioni e sono convinti di avere il diritto di sapere tutto. Lo trovo assurdo, di un'arroganza esasperante.”
(citazione tratta dal libro)


Io non do fastidio a nessuno ma gli altri si permettono di violare la mia vita privata, solo perché sono diverso e in minoranza.”
(citazione tratta dal libro)


Buona lettura!!




(Marianna Di Bella)

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