Sguardi superficiali, assenti. Si guarda senza
vedere. Se solo ci fermassimo e posassimo i nostri occhi in quelli di
chi abbiamo di fronte, ci renderemo conto della battaglia interiore
che quella persona sta affrontando. Riconosceremo in quegli occhi, le
ferite invisibili dell’anima in continua lotta con se stessa. Una
battaglia silenziosa che ogni uomo sta affrontando in solitudine,
cercando di ristabilire quell’equilibrio interiore tra la parte
femminile e quella maschile, tra razionale ed emozionale, tra forza e
sensibilità. Perché accettare la parte più delicata di se stessi
vorrebbe dire ammettere di essere fragili e insicuri, mentre la
società li vorrebbe forti, insensibili, sordi al proprio dolore e a
quello altrui. Così reprimono le loro emozioni per un’identità
fittizia, apparentemente più forte ma incline a malesseri,
incertezze e paure.
Costruire e affrontare la propria identità è un
processo lungo e faticoso che non tutti sono pronti ad accettare e
sostenere, perché mostrare la fragilità della propria anima è un
passo importante. Un passo che Annalisa Marino ha cercato di
raccontare con il suo ultimo progetto fotografico: “Identità”.
Le sue foto sono le voci narranti di un percorso
interiore lungo e faticoso, in cui l’uomo cerca di conciliare e
unire il suo stato emozionale con quello razionale. I suoi scatti
fotografici sono tocchi delicati, carezze impercettibili in grado di
toccare l’anima dei soggetti fotografati e dei visitatori che si
accostano alle sue foto incuriositi e inconsapevoli dell’effetto
dirompente ed emozionante che quelle immagini possono provocare.
La fotografa, cammina in punta di piedi nell’anima
dei soggetti fotografati, con delicatezza e sensibilità li prende
per mano e li aiuta a leggersi dentro, tirando fuori quelle piccole
vocine interiori indifese e inascoltate, nascoste negli angoli più
bui dell’anima. Non tutti sono in grado di farlo, solo un’anima
altrettanto sensibile, può riuscire a leggere così in profondità e
Annalisa Marino è, non solo una fotografa, ma una persona che ha
viaggiato a lungo nella sua anima, affrontando la luce e il buio, le
contraddizioni del suo Io e ha saputo leggere ogni piccola riga del
suo essere donna, mamma, amica ma soprattutto essere umano.
Attraverso le sue foto, la sua voce interiore viene fuori in maniera
dirompente, affrontando e raccontando temi importanti con forza e
delicatezza e in questo nuovo percorso fotografico è riuscita a
raccontare una battaglia interiore in cui tutti possono riconoscersi.
Avvicinatevi alle sue foto, chiudete gli occhi e
lasciate il mondo fuori. Estraniatevi da ogni suono o rumore che
possa distrarvi, e concentratevi solo su voi stessi, sul battito del
vostro cuore e delle vostre emozioni. Respirate a fondo e quando
siete pronti, alzate il viso e posate i vostri occhi sulle foto. Fate
scorrere il vostro sguardo su ogni singola immagine, seguite il
vostro ritmo interiore e danzate tra una foto e l’altra. Scrutate
ogni singolo pixel e leggete, no mi correggo, ascoltate il messaggio
di Annalisa Marino, fatevi catturare dalla forza del soggetto e
allora capirete, nel profondo di voi stessi, quale sia il reale
significato, quello che tutti dovremmo imparare ad affrontare.
Ogni foto è uno schiaffo alla nostra anima, uno
di quelli in grado di svegliarci dal torpore emotivo in cui spesso ci
ritroviamo a vivere.
Ogni foto è un messaggio, un’emozione, un grido
lancinante.
Ogni foto è una lettera intima e delicata,
scritta con l’inchiostro della sofferenza, dell’insicurezza e
sensibilità.
Ogni foto è un dialogo silenzioso e discreto tra
Annalisa Marino, il soggetto fotografato e noi osservatori. Un
dialogo composto da mille parole inespresse, il cui significato
profondo è assopito dentro di noi. Un dialogo che vi invito a
scoprire e affrontare perché credetemi, guardare quelle immagini
vuol dire regalare consapevolezza a noi stessi e al mondo che ci
circonda.
Buon dialogo e buona visione!!
(Marianna Di Bella)
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