Autrice: Caterina Soffici
Editore: Feltrinelli
Ci
sono momenti nella vita, in cui sentiamo l'esigenza di riappropriarci
del nostro passato e delle nostre radici. Abbiamo bisogno di
comprendere meglio le nostre scelte, i nostri sbagli e, soprattutto,
abbiamo bisogno di comprendere meglio noi stessi. Spesso la chiave
per arrivare ad avere delle risposte è tornare al passato. Tornare a
quelle radici che dicono chi siamo e da dove proveniamo. Radici di
cui spesso ignoriamo il richiamo, volgendoci dall'altra parte perché
troppo presi a vivere il momento per fermarci e prestare attenzione a
qualcosa che ci potrebbe cambiare. Molto spesso le ignoriamo,
semplicemente perché non ne sappiamo nulla o perché qualcuno ci ha
nascosto capitoli importanti del nostro passato. Ma prima o poi
arriva il momento di aprire i cassetti della memoria, facendoci
investire da una moltitudine di ricordi e storie di cui ignoravamo
l'esistenza. Quello sarà il momento in cui capiremo tutto su noi
stessi e la nostra famiglia. Comprenderemo di essere finalmente
liberi da segreti e cose non dette.
“Certe
cose sarebbe meglio lasciarle dove stanno, ben sigillate nelle stanze
della memoria di chi le ha vissute e senza riaprire più quelle
porte. Non si sa mai cosa ne esce, quando uno va a stuzzicare i
vecchi lucchetti arrugginiti.”
(citazione tratta dal libro)
Bartolomeo
Berni ha deciso che vuole aprire quelle stanze, permettendo ai
ricordi e alla memoria di venir fuori per conoscere, finalmente, la
verità sul nonno paterno.
Bartolomeo
è un giovane studente universitario. Studia filosofia, è un ragazzo
sensibile, soffre di frequenti attacchi di panico e non ha un buon
rapporto con suo padre, che considera superficiale e distante. Ha da
poco perso la nonna paterna e tra i suoi cassetti, trova una vecchia
busta da lettere coloro carta da zucchero. La sua curiosità lo
spinge a leggere il contenuto e tra le mani si ritrova un vecchio
ritaglio di giornale e una lettera del Registro di Archivio Generale
della Navigazione e della Marina Inglese, la quale comunica alla
nonna che il marito Bartolomeo Berni risulta definitivamente disperso
in mare il 2 luglio 1940.
Il
ragazzo è sconcertato, sapeva che il nonno era morto al fronte
durante la seconda guerra mondiale, perché si trovava su quella nave
bombardata dai tedeschi? Perché la nonna non gli ha mai detto la
verità? Perché tutti questi segreti?
Il
ragazzo è affascinato da questa nuova scoperta, vuole saperne di
più, vuole conoscere la verità sul nonno e sulla nave Arandora Star,
così inizia a indagare e i ricordi piano piano lo avvolgeranno, e
travolgeranno noi lettori riportandoci indietro nel tempo, svelandoci
un capitolo di storia poco conosciuto e dimenticato.
Per
capire meglio la storia, occorre risalire al 1940 e andare a Londra a
The Hill, il quartiere italiano e conoscere i veri protagonisti del
romanzo. Coloro che saranno l'anima e lo spirito di questa storia:
Bartolomeo, Lina, Michele e Florence. Quattro ragazzi con la vita
davanti e tante aspettative per il loro futuro funestato dagli echi
della guerra. I primi tre sono figli di immigrati italiani, lavorano,
amano e vivono spensieratamente fino a quando nel 1940, Mussolini
dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. In pochissimo
tempo gli italiani diventano dei nemici da perseguitare e arrestare.
Il primo ministro Churchill ordina che tutti gli italiani, senza
alcuna distinzione, vengano arrestati e portati nei campi di
internamento, perché considerati nemici della patria e cospiratori.
Gente
perbene e innocente trattata alla stregua dei più feroci criminali.
Poveri immigrati che hanno sempre vissuto, lavorato e amato quella
nuova terra, si ritrovano in pochissimo tempo ad essere emarginati e
protagonisti di episodi di violenza e razzismo.
Bartolomeo
e Michele vengono arrestati, portati via e non se ne saprà nulla
fino al tragico avvenimento della nave Arandora Star. Una nave di lusso
utilizzata dagli inglesi per portare gli esponenti più pericolosi
del fascismo, in Canada nei campi di internamento. Una nave che
poteva contenere al massimo 400 persone ma che in realtà portò ben
1500 prigionieri.
Se
la nave conduceva prigionieri fascisti, come si spiega la presenza di
Bartolomeo che non aveva nulla a che fare con il fascismo?
Riuscirà
il ragazzo a scoprire la verità sul nonno?
Seguitelo
in questo romanzo e vi ritroverete completamente avvolti e ammaliati
dalla storia. Una storia che riporterà in luce un episodio che
sicuramente non conoscevate e sono sicura che ne rimmarrete
affascinati, perché oltre che scoprire un ulteriore capitolo della
seconda guerra mondiale, vi farà riflettere sulla situazione dei
nostri emigranti all'estero e di come vennero trattati durante la
guerra. Da amici della patria e semplici lavoratori, divennero in un
pochissimo tempo acerrimi nemici, pericolosi al punto da dover essere
arrestati e chiusi in campi di internamento. Un episodio, questo, che
ci aiuterà a riflettere anche sulla condizione attuale, ricordandoci
che dal passato c'è sempre da imparare se siamo aperti alla
comprensione e ad accettare gli esempi degli altri.
In
questo romanzo i ricordi e il passato, ci metteranno di fronte a noi
stessi, aiutandoci a comprendere chi siamo e da dove veniamo per poi
proseguire verso il nostro futuro, così come avverrà per il giovane
Bartolomeo, il quale riuscirà a ritrovare se stesso e la figura del
nonno, mentre Florence ci aiuterà a riflettere su quanto sia
importante ricordare e affrontare i ricordi per ritrovare serenità e
felicità nella vita. Cosa? Non sapete chi è Florence? Non ve l'ho
detto? Be' non posso svelarvi tutto il romanzo, è giusto che rimanga
un po' di suspense, perché solo in questo modo potrete apprezzare la
storia. Una trama che vi terrà letteralmente incollati alle pagine
del libro, grazie anche a una scrittura fluida e scorrevole e a
un'ottima documentazione storica condotta dall'autrice che ha
riportato in vita un episodio dimenticato tra i libri di storia. Un
episodio che tutti dovremmo studiare e conoscere, per comprendere al
meglio il dolore, lo spavento e il terrore delle migliaia di persone
che sono morte per una colpa mai avuta.
“Dalla
prua, un'ultima pioggia di corpi fu scaraventata in mare prima che la
nave sparisse con un rumore terrificante, inghiottita dall'oceano,
alzando una colonna d'acqua gigantesca e un'onda formidabile che
risucchiò tutto quanto era a portata.
L'Arandora
Star sparì così, all'improvviso e velocemente, lasciandoci orfani
nella vastità di quelle acque e attoniti, in un ribollire di acqua e
gorgogliare di schiuma.
Poi
ci fu silenzio.”
(citazione tratta dal libro)
“...per
tutti gli uomini che ancora oggi sono costretti ad attraversare il
mare per cercare migliori condizioni di vita.”
(citazione tratta dal libro)
Buona
lettura!!
(Marianna Di Bella)
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