Titolo: La felicità del cactus
Autrice: Sarah Haywood
Editore: Feltrinelli
Durante
la nostra esistenza viviamo esperienze che ci segnano in maniera
indelebile, influenzando il nostro carattere e il nostro modo di
rapportarci agli altri e al mondo esterno. Ferite che difficilmente
si rimargineranno, ricordi incancellabili di ciò che abbiamo provato
e che mai dimenticheremo. Ferite che rimarranno lì, in fondo alla
nostra anima come monito di ciò che non vogliamo più provare.
Costruiamo, così, una bella corazza che ci protegga dagli altri e
dalle emozioni che potrebbero prendere il sopravvento sulle nostre
vite. Si diventa insensibili, distaccati, freddi di fronte agli
eventi della vita; programmando tutto per evitare brutte sorprese e
imprevisti. Ma la vita è più furba e intelligente di noi e non si
lascia ingannare da questi piccoli stratagemmi. Ci lascia crogiolare
nella nostra pseudo sicurezza e quando meno ce l'aspettiamo, eccola
arrivare in maniera dirompente, travolgendo completamente la nostra
esistenza, mettendoci di fronte a noi stessi e alle nostre emozioni.
“Sentimenti
che spazzano via la corazza che hai costruito per proteggerti e ti
lasciano lì, nuda e vulnerabile...”
(citazione tratta dal libro)
Susan
Green ha 45 anni, vive a Londra in un piccolo appartamento. È
laureata in legge ma non ha mai intrapreso la carriera di avvocato,
preferendo un tranquillo lavoro come impiegata statale. La sua vita è
stabile, serena e solida. Gli imprevisti non sono contemplati nella
sua esistenza, perché Susan è una donna che ha deciso da tempo di
tenere tutto sotto controllo, in modo particolare le emozioni.
“A
Londra ho costruito la vita perfetta per me. Ho una casa che soddisfa
le mie attuali esigenze, un lavoro adeguato alle mie capacità e
facile accesso a stimoli culturali di ogni genere. A eccezione delle
ore lavorative, ho pieno controllo su ogni aspetto della mia
esistenza.”
(citazione tratta dal libro)
Susan
è una donna diretta, ironica, pragmatica, indipendente, organizzata,
non ama suscitare compassione negli altri, non ama il contatto fisico
con le persone e le relazioni interpersonali troppo strette e intime.
Negli anni ha costruito una corazza intorno alla sua persona, in modo
tale da non essere toccata e ferita dagli altri. Il passato l'ha
segnata profondamente, dovendo destreggiarsi, sin dall'infanzia, tra
un padre alcolizzato, una madre che l'ha trascurata e un fratello con
cui litiga in continuazione e che considera debole e smidollato.
“...ero
forte abbastanza e avevo già imparato da tempo a distaccarmi da ciò
che mi accadeva intorno e a reprimere qualunque reazione emotiva.”
(citazione tratta dal libro)
Ma
la vita di Susan sta per cambiare in maniera imprevedibile, prima la
morte della madre e poi una gravidanza inaspettata segneranno il
primo passo verso il cambiamento. Una piccola crepa in una corazza
apparentemente impenetrabile, che la porteranno ad aprirsi al mondo,
agli altri e a se stessa. L'aiuteranno a scoprire e comprendere la
sua anima fragile e ferita. L'aiuteranno a...e no il resto lo
scoprirete voi, continuando la lettura di questo romanzo, carino,
divertente e sarcastico.
Sarah
Haywood ha scritto un romanzo piacevole, in alcuni punti divertente
ed emozionante ma che non mi ha completamente ammaliata. Leggendo i
commenti entusiasti e la sinossi avevo riposto nel testo un'alta
aspettativa, purtroppo delusa, perché sinceramente mi aspettavo
molto di più. La trama e il finale sono prevedibili, il personaggio
di Susan è ben costruito, soprattutto la parte psicologica, ma non
riesce a creare empatia con il lettore, conquistandolo
definitivamente, al contrario rimane sempre un muro freddo e
distaccato tra i due.
Ciò
che ho apprezzato del romanzo è il messaggio che vuole mandare ai
lettori. Un messaggio e un insegnamento importanti che arriveranno
gradualmente, colpendo il cuore del lettore con la sua bellezza e
profondità, come il fiore del cactus, meraviglioso e imprevedibile,
tale da affascinare chiunque lo guardi. Nessuno si aspetterebbe da
una pianta piena di spine, un fiore bello e delicato, così come nel
romanzo, il lettore non si aspetta la bellezza del messaggio,
nascosto tra le pagine e il sarcasmo della protagonista: non
permettere al dolore di rinchiudere noi stessi e le nostre emozioni
dentro una corazza, dimenticando chi siamo e la nostra felicità.
“All'improvviso
il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più
di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di
aver capito chi sono io in relazione a questo mondo nuovo, ma va bene
così.”
(citazione tratta dal libro)
La
bellezza della vita è nelle piccole cose, sta a noi scoprirle e
viverle appieno.
Buona
lettura.
(Marianna Di Bella)
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