Titolo: L'autobus di Rosa
Autori: Fabrizio Silei - Maurizio A. Quarello
Editore: Orecchio Acerbo
Età di lettura: da 9 anni
Una giornata come tante
nella città americana di Detroit. Alla stazione dei pullman,
troviamo i nostri due protagonisti, nonno e nipote, appena arrivati
in città dopo un lungo viaggio. Scopo del viaggio è visitare
l'Henry Ford Museum. Una volta entrati, il nonno conduce il nipote
Ben a vedere un vecchio autobus di linea. Fa salire il ragazzo e poi
lo fa sedere in un posto ben preciso.
Ben è confuso, non capisce
perché è costretto a stare su quel vecchio autobus, quando può
girare per il museo e vedere le tantissime automobili presenti
nell'edificio.
Ciò che il ragazzo non sa è
che il posto che sta occupando, ha segnato il cambiamento nella lotta
dei diritti civili degli afroamericani.
Quello è il posto occupato
da Rosa Parks.
Chi è Rosa Parks? Shhhh
fate silenzio e prestate attenzione, perché il nonno sta per
raccontare la storia di questa donna forte e orgogliosa.
Nel 1955, negli Stati Uniti
d'America, le discriminazioni razziali costringevano gli
afroamericani a vivere e subire la prepotenza e l'odio dei bianchi.
Sugli autobus, i sedili davanti erano riservati ai bianchi e gli
afroamericani potevano sedersi negli altri posti a condizione che non
ci fossero persone in piedi.
Il 1°dicembre
1955, su uno dei tanti autobus che girano in città, sale Rosa Parks,
una donna di 42 anni dal portamento dignitoso, che dopo una giornata
di lavoro lunga ed estenuante, decide di sedersi, riposarsi e non
cedere il posto a nessuno. Il suo rifiuto sarà decisivo e potente
tanto da spezzare la consuetudine del sedile riservato ai bianchi,
scatenando proteste e scioperi. L'anno dopo, la Corte Costituzionale
dichiarerà incostituzionale la segregazione razziale sui mezzi di
trasporto.
Un
NO decisivo e potente.
Un
NO contro i soprusi e le prepotenze.
“Dunque non servono
muscoli, non serve la forza.
Servono forse quegli occhi
grandi e quel sorriso sereno.
Serve per vincere la paura
e sapere di essere nel giusto.”
(citazione tratta dal testo)
Il libro, realizzato con il sostegno di Amnesty International, ci ricorda un momento
storico a cui tutti dovremmo guardare, prendendo esempio dal gesto di
questa piccola e immensa donna, lottando ogni giorno per il rispetto
e la difesa dei nostri diritti e per quelli degli altri. A volte
basta un piccolo gesto per innescare un processo di cambiamento, una
piccola voce fuori dal coro che gridi il suo “No” per porre fine
al giogo e al sopruso dei prepotenti.
Il testo insegna ai ragazzi
che per ribellarsi e lottare non serve ricorrere alla violenza ma,
utilizzare forza, coraggio e determinazione per perseguire il bene,
affidandosi ai propri valori e principi morali, nel rispetto
dell'altro e di se stesso.
Rosa Parks non deve essere
dimenticata, ma usata come esempio per le nuove generazioni, convinte
di poter ottenere tutto semplicemente puntando i piedi e
lamentandosi. I ragazzi devono imparare a non abbassare la testa, ma
a lottare per ciò in cui credono, diventando i protagonisti attivi
della loro vita e non spettatori passivi. Ma per farlo, devono avere
come esempio persone forti, coraggiose, con valori importanti che
hanno cambiato il mondo nel rispetto di se stessi e degli altri.
Consiglio lettura di questo
testo a tutti, nessuno escluso, perché per affrontare meglio il
presente, è importante ricordare i grandi cambiamenti del passato e
porre, così, le basi per un futuro migliore
“Pensavamo fosse matta, e
invece i matti eravamo noi, abituati ad abbassare la testa e a dire
sempre di sì.
Per questo ti ho portato qui
oggi, per ricordarti che c'è sempre un autobus che passa nella vita
di ognuno di noi.
(…) Tu tieni gli occhi
aperti: non perdere il tuo.”
(citazione tratta dal testo)
Buona lettura!!
Mirtilla
(Marianna Di Bella)
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