Titolo Originale: Kanojo ni tsuite
Autrice: Banana Yoshimoto
Editore: Feltrinelli
Buongiorno e buon venerdì,
oggi torno qui sul blog per parlarvi di un libro di Banana Yoshimoto. Mi piacciono i suoi libri, i temi trattati, le atmosfere e, soprattutto, la sua scrittura. Ogni volta che leggo qualcosa di suo ho sempre la sensazione di tornare a casa o in un posto tranquillo e sicuro, infatti, quando mi capitano i “momenti no” della vita, mi rifugio nei suoi testi.
Questa volta la mia scelta è andata su “A proposito di lei” perché, leggendo la trama, pensavo di scoprire un storia delicata e riflessiva, invece, mi sono ritrovata a leggere una storia che mi ha sorpresa e destabilizzata. Un romanzo con sfumature tragiche, cupe, surreali e con un mistero da svelare.
La lettura, inizialmente, mi ha disorientata ma ho continuato, nonostante l'atmosfera cupa che si andava respirando pagina dopo pagina. Una volta terminata e aver scoperto il finale, mi sono presa del tempo per metabolizzare le sensazioni vissute e riflettere sulla storia e, sinceramente, questa pausa mi ha aiutata facendomi apprezzare il libro pur con qualche riserva; ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire di cosa parla questo testo.
I protagonisti sono Yumiko e Shōichi, due cugini che non si vedono da tantissimi anni, più o meno dall'infanzia. Da bambini giocavano insieme e andavano molto d'accordo. Le madri erano sorelle e per questo si incontravano spesso, poi, per qualche misterioso motivo le due donne litigano e si allontanano definitivamente, interrompendo, così, anche la frequentazione dei due bambini.
Dopo molti anni, Shōichi riappare nella vita di Yumiko per rispettare le ultime volontà della madre: prendersi cura della cugina e aiutarla a ricordare. Cosa? Beh è questo il mistero che dovrà svelare la ragazza e con esso il lettore, perché Yumiko non ricorda il suo passato, soffre di amnesia e la sua memoria presenta dei grandi buchi neri che non le permettono di ricordare alcuni fatti salienti del suo tragico passato. Sì, avete letto bene, tragico perché la sua esistenza è segnata dalla morte dei genitori e dall'efferato omicidio commesso dalla madre.
“È solo in momenti come questi che capisco la portata dello choc che avevo subìto. Per quanto cerchi di chiuderli in una scatola, facendo finta che non esistono, questi buchi della memoria si aprono dentro di me come enormi trappole.”
(citazione tratta dal testo)
Cosa è accaduto? È ciò che dovrà scoprire Yumiko attraverso un difficile percorso di riappropriazione della memoria e di sé. Un viaggio introspettivo che la vedrà, non solo affrontare i fantasmi del passato, ma anche riscoprire se stessa e il rapporto con il cugino, che non la lascerà mai sola in questo percorso di scoperta.
Yumiko è una ragazza particolare, non ha un lavoro fisso, vive grazie all'aiuto degli amici, quando è giù di morale i suoi pensieri sono cupi e non ama i legami, perché non vuole coinvolgere nessuno nel suo oscuro passato.
“Non è facile esprimere alle persone la sensazione di essere una specie di agente patogeno. Il mio solo esistere fa sì che ogni luogo si tinga sottilmente di un'ombra di morte, e in questo non vi è niente di buono, se non il fascino di aggiungere al rapporto tra uomo e donna una sfumatura cupa. Vivere così, dopo aver fallito in tante cose e senza alcuna capacità, in realtà è di una tristezza infinita.”
(citazione tratta dal testo)
Inoltre, la ragazza ha una grande capacità nello sconfiggere la tristezza e ritrovare il piacere nelle piccole cose della vita, nella loro bellezza e nella voglia di vivere.
Un personaggio strano e, per certi versi complesso, che saprà conquistare l'attenzione e la curiosità del lettore.
“...voglio vivere, mi dico con tenacia. Voglio continuare a vedere cose belle come queste per un po' di tempo...”
(citazione tratta dal testo)
Banana Yoshimoto ha scritto un libro dalla trama particolare e con un finale imprevedibile ma, non aspettatevi un testo dai grandi colpi di scena o azioni particolari, al contrario, è lento. Una lentezza che ci permette di entrare meglio tra le pieghe dell'anima della protagonista e della sua storia.
L'autrice, anche in questo romanzo, ha inserito gli elementi tipici della sua narrazione: il tema della morte, l'analisi dell'animo umano, la natura come elemento di guarigione, gli elementi magici, la dolcezza, il dolore e la speranza. Tutti questi elementi fusi insieme, mescolati con un pizzico di surrealismo, inquietudine e tragicità hanno dato vita a questo romanzo. Un testo che, pur essendo diverso, strano e imprevedibile, offre molti punti su cui riflettere, come ad esempio l'importanza di ricordare e rievocare il passato, anche se si corre il rischio di venire sommersi dal dolore.
Rievocare il passato è doloroso ma è anche prova di coraggio, perché ci costringe a lottare e superare la sofferenza, ed è quello che si ritroverà a fare la protagonista, accompagnata dal cugino che, con pazienza e dolcezza, l'aiuterà a svelare e ritrovare il suo passato e se stessa, scoprendo anche qualcosa che forse non avrebbe voluto sapere, ma non vi dirò altro. Per saperne di più dovete solo continuare la lettura.
“Sapere non è mai un male.”
(citazione tratta dal testo)
Buona lettura.
Marianna Di Bella
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