lunedì 13 dicembre 2021

Recensione: "Non vi lascerò orfani" - Daria Bignardi

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Titolo: Non vi lascerò orfani

Autrice: Daria Bignardi

Editore: Arnoldo Mondadori Editore



Si può raccontare e descrivere la propria famiglia senza cadere nel sentimentalismo estremo o in un resoconto troppo serio e drammatico? Come si riesce a non trasformare in macchiette i familiari citati e coinvolti nel racconto? È difficile.

Difficile riuscire a trovare le parole più adatte in grado di esprimere tutto l'amore che si prova per loro, così come è difficile descrivere episodi che per noi hanno significato molto, rischiando di risultare banali e superficiali, oppure troppo zuccherosi, per chi legge o ascolta.

È sempre difficile parlare di sé e dei propri sentimenti, figuriamoci quando coinvolgiamo nel racconto altre persone, perché esprimere ciò che si prova e si sente a volte ci blocca, per pudore, vergogna o più semplicemente per la paura di non riuscire a rendere loro il giusto merito. Ma spesso basta solo aprire il nostro cuore e lasciare che le nostre emozioni emergano e prendano voce, raccontando tutto con semplicità e onestà, perché solo così si riesce a toccare le corde dell'anima di chi legge coinvolgendole nella storia. A volte bastano poche e semplici parole, espresse con sensibilità, per dare vita a una storia intensa e profonda.

Ma l'amore è amore. È quando non c'è più che capisci quanto ti manca, anche se è faticoso da sopportare.”

(citazione tratta dal testo)

In questo libro Daria Bignardi è riuscita a presentarci la sua famiglia con semplicità e delicatezza. Ha aperto le pagine della sua vita e ci ha permesso di entrarvi per conoscere lei, i suoi genitori, i suoi familiari, il controverso e ansiogeno rapporto con la madre e la sua io bambina.

L'autrice inizia il racconto partendo da un evento doloroso, come la morte della mamma, per svelare il suo passato, la sua infanzia...la sua storia. È partita dal dolore e dalla morte per parlarci di amore e vita, perché sono sempre presenti e accompagnano ogni nostro passo, nonostante gli eventi traumatici che viviamo.

Figlia di genitori anziani, Daria Bignardi ha sempre saputo, sin da bambina, che doveva contare su se stessa per trovare la sua indipendenza e libertà. Con una sorella più grande di dieci anni, ha vissuto la sua infanzia perlopiù giocando da sola, dando vita a un legame particolare con la madre. Una donna dal temperamento impulsivo e romagnolo, ansiosa, pessimista, tendente a drammatizzare su alcuni eventi superficiali e a sorvolare su quelli più seri. Questo suo carattere ha creato un rapporto ansioso con la figlia, ad esempio doveva sempre accertarsi che stesse bene, chiamando tutti i giorni alla solita ora, anche quando l'autrice, a causa del suo lavoro di giornalista, era all'estero e in luoghi difficili da raggiungere telefonicamente. Un rapporto ansioso e a volte oppressivo che ha influenzato il carattere e la vita dell'autrice rendendola ribelle, in cerca di se stessa e della profondità delle cose, ma anch'essa pessimista e ansiosa. Ma attenzione, perché nonostante il complesso rapporto con la madre, l'autrice ne parla sempre in maniera delicata e con grande amore, perché se c'è una cosa che non manca mai in questo testo è l'amore che trapela in ogni pagina e racconto del libro.

Capisci che l'unica cosa che conta nella vita è l'amore che puoi dare a chi te lo chiede, che siano i figli, i nonni o la prima persona che incontri per strada. Che essere gentili e pazienti conviene, perché quello, che non abbiamo dato pesa più di qualunque cosa possiamo aver perso: tempo, divertimento, riposo.”

(citazione tratta dal testo)

Daria Bignardi racconta e descrive la sua famiglia sempre con delicatezza e sensibilità, rievocando un passato fatto di ricordi che sono dei piccoli tesori che accarezzano l'anima di ognuno di noi, perché la sua famiglia, o almeno le sue storie, ci riportano alla mente un po' il nostro passato fatto di pranzi familiari, riunioni tra zii e cugini, gite fuori porta con i nostri genitori, piccoli litigi quotidiani. Ricordi che a distanza di anni riemergono e accendono fiammelle di tenerezza che riscaldano i nostri cuori. I suoi ricordi diventano anche i nostri ricordi.

Il libro è delicato, gradevole, divertente e ironico, grazie allo stile e all'eleganza della scrittura dell'autrice che con garbo, ironia e amore riesce a parlare della sua famiglia presentandone pregi e difetti.

Se c'è una cosa che emerge in maniera forte e preponderante è l'amore, anche quando affronta il dolore lacerante per la perdita dei genitori. La perdita di un amore che nessuno potrà mai sostituire o eguagliare, perché nessun altro potrà amarci come loro. Un amore unico, incondizionato, puro, vero, come vere sono le pagine di questo libro che hanno saputo toccare le corde della mia anima regalandomi momenti di lettura piacevoli, dolci e delicati.

Questo è la morte, oltre alla mancanza di chi non c'è più: è la vita, con tutti i suoi ricordi.

E amore. Tutto l'amore che chi se ne va ci ha dato, buono o cattivo che sia stato.

Per quello soffriamo tanto quando ci muoiono i genitori: sappiamo bene che nessuno ci amerà mai più così.

(…)

Ti manca un pezzo e non ci puoi credere che potrai vivere senza il loro sguardo addosso. Senza la possibilità di far felice qualcuno solo perché hai telefonato, hai sorriso, ti sei ricordato, hai fatto un gesto piccolo che non ti è costato niente, solo perché sei contenta. Solo perché esisti.”

(citazione tratta dal testo)

Un libro che ho apprezzato per lo stile inconfondibile dell'autrice e per quei ricordi che ognuno di noi custodisce nei propri cuori, e che ogni tanto hanno bisogno di uscire dai nostri cassetti della memoria per prendere vita e tornare a respirare.

Un libro che vi consiglio di leggere, soprattutto se avete bisogno di ritrovare la vostra famiglia e quel rapporto di amore, e a volte anche odio, che si crea con alcune persone.

Un libro che vi permetterà di entrare nell'anima di una donna e autrice profonda e riservata come Daria Bignardi.

Buona lettura



Marianna Di Bella

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