martedì 6 agosto 2019

Recensione: "Fuori dal nido dell'aquila" - Shefit Troka

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Titolo: "Fuori dal nido dell'aquila"
Autore: Shefit Troka
Editore: Bonfirraro




Negli anni 1996 e 1997 una frode colossale coinvolge l'Albania. Migliaia di risparmiatori vedono svanire i risparmi di una vita, accantonati con fatica e sudore. Il paese è sull'orlo del fallimento e la disperazione annebbia le menti della povera gente che non sa come reagire e chi incolpare. Ben presto la disperazione si trasforma in rabbia e odio verso un nemico invisibile e sconosciuto. Un “Signor Qualcuno” che diventa ben presto il responsabile, colpevole del dolore e delle sofferenze della povera gente.

E, con la carica della tristezza, la voce del fallimento si sparse per dieci volte alla velocità della luce, mesconaldo senza pietà lo sguardo delle persone, i sentmenti, i sogni e i desideri, trasformandoli in una goccia di veleno per il loro cuore.”
(citazione tratta dal testo)

Focolai di rivolta si accendono velocemente in ogni paesino o città albanese. La gente carica di odio, vede in chiunque ha davanti il proprio nemico, così, si impossessa di armi, carri armati e il disordine e la violenza esplodono in ogni angolo di strada.
La società cambia, la dittatura si impone sulla vita politica, sociale e culturale del paese e con essa il proibizionismo. Qualsiasi cosa è vietata, come ad esempio: la proprietà privata, il credo religioso, parlare una lingua straniera, andare all'estero ecc.
Il paese è in ginocchio e fuggire sembra l'unica soluzione possibile per poter sperare in una vita dignitosa e libera. Così, migliaia di albanesi scappano in cerca di una vita migliore, lontana da morte e violenza e i due racconti di Shefit Troka ci conducono proprio all'interno di questa situazione tragica. Attraverso le sue parole ci prende per mano immergendoci all'interno di due storie forti, due pugni nello stomaco.
Due racconti dove la violenza e la sofferenza camminano l'una accanto all'altra insieme alla voglia di intraprendere una nuova vita, cercando il proprio futuro lontano da quella terra che li ha visti nascere, crescere e vivere. Così le parole: fuga, clandestinità e barconi acquistano una connotazione diversa e non sempre negativa, al contrario, ci svelano la sofferenza dietro quei viaggi logoranti e spesso mortali.

Clandestino è una strana libertà. È come sentire addosso una inspiegabile colpa pur non avendo compiuto nessun errore. Forse il vero peccato che ti colpisce al cuore è il fatto di aver abbandonato l'infanzia, la casa dove sei nato e cresciuto, le risate, le lacrime di gioia e di dolore. Clandestino è vagare in uno spazio che non ti appartiene, presentandoti con una identità sconosciuta e sentirsi sconosciuto è come essere abbandonato. Una volta che la parola “abbandono” ti colpisce il cervello, cominciano i dubbi, le incertezze, la paura di non potercela fare. La disperazione invade d'improvviso il tuo cuore e ti chiedi: perché, perché, perché?”
(citazione tratta dal testo)

Shefit Troka ci pone di fronte l'Altro, per una completa e intensa comprensione della sofferenza e del dolore e il secondo racconto è quello che risulta essere più attuale e legato alla difficile situazione degli immigrati.

...in acqua sei sempre sospeso, non hai certezze, non hai direzioni. Davanti a te vedi solo un confine dietro cui dovrebbe esserci il traguardo, ma vivi di proiezioni, non hai certezze. La terra non la calpesti, la desideri.”
(citazione tratta dal testo)

La lettura è fluida e alterna momenti di sofferenza ad altri di riflessione profonda su temi come la libertà, la natura, i confini, i pregiudizi e l'ignoranza. Tematiche attuali che ci permettono di fare un intenso esame di coscienza su noi stessi e la deriva sociale e umana che sta attraversando, non solo il nostro paese, ma il resto del mondo.
Perché non si riesce a imparare dagli errori del passato? Il mondo continuerà a sbagliare, commettendo sempre gli stessi errori? Riusciremo a cambiare il mondo e noi stessi?
Difficile rispondere in poche righe, ciò che si può fare è imparare ad aprire il cuore e la mente all'altro e alle sue problematiche. E si può iniziare informandosi e leggendo libri, come questo, in grado di condurci al cuore del problema.
Tutto inizia con un piccolo passo, l'importante è iniziare.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

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