venerdì 26 settembre 2025

"Il banco dei pegni del tempo passato" - Ko Soo-Yoo

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Titolo: Il banco dei pegni del tempo passato

Titolo Originale: 

A Peculiar Pawn Shop That Lends Time

Autrice: Ko Soo-Yoo

Editore: Newton Compton Editori



Quante volte abbiamo riflettuto su quanto sia preziosa la nostra vita e il tempo che ci è stato donato? Quante volte abbiamo desiderato poter tornare indietro nel tempo per rivivere un momento particolare e, soprattutto, cambiare una parte del nostro passato, un evento negativo che ha inciso in maniera tragica sul nostro presente?

Quante volte abbiamo pronunciato la frase: “Ah se potessi tornare indietro...”?

Tante...tantissime volte...

Solitamente la diciamo quando che ci rendiamo conto di aver preso una decisione sbagliata, oppure quando abbiamo commesso un grande errore.

La pronunciamo consapevoli che è impossibile tornare indietro nel tempo e che dobbiamo rassegnarci e accettare che ciò che è stato fatto non può essere cambiato, possiamo solo andare avanti cercando di migliorare noi stessi.

E se, invece, fosse possibile? Se ci fosse la possibilità di tornare indietro e modificare parte del passato? Se esistesse un banco dei pegni in cui, invece del denaro, viene dato in prestito del tempo, accettereste?

Sì? No?

Se avete anche solo pensato a rispondere positivamente, aspettate ancora un momento, perché c'è un ulteriore domanda che devo porvi.

Se vi dicessi che per tornare indietro di un giorno dovrete dare in cambio 19 anni e 65 giorni della vostra vita, pensereste ancora di accettare?

Mentre voi riflettete e ponderate la giusta risposta, io vi parlerò del banco dei pegni del tempo passato e del romanzo scritto da Ko Soo-Yoo; chissà che non vi aiuti a scegliere.

Per farlo, però, dobbiamo spostarci dall'Italia e recarci in una cittadina coreana, poco lontana da Seoul. In una stradina piccola e poco frequentata, si trova un vecchio palazzo di due piani. Al primo piano c'è il banco dei pegni del tempo passato, è facilmente riconoscibile dall'insegna scritta in rosso. Saliamo le scale, superiamo la porta blindata ed entriamo nel piccolo locale dove troviamo Chronos, il gatto nero, Kairos, il pappagallo, la pianta della felicità e la direttrice, una signora anziana con un foulard in testa e un bastone. Lei ci guiderà all'interno del romanzo, ci aiuterà a capire meglio le regole del banco e ci farà riflettere sul senso del tempo e il suo valore inestimabile.

Il tempo ci è stato donato dall'universo e non è qualcosa che l'uomo può possedere: è per questo che non devi finirlo prima che giunga alla sua scadenza naturale e senza averlo usato completamente.”

(citazione tratta dal testo)

La direttrice osserva attentamente ogni aura di ogni persona che arriva al banco, accertandosi, prima di tutto, che sia una persona idonea, poi procede a spiegare nei minimi dettagli tutti gli elementi del contratto. Sì, avete letto bene, per poter richiedere del tempo, occorre firmare un contratto, accettando tutte le clausole e le spiegazioni, perché tornare indietro non è semplice e la persona che desidera farlo deve avere perfettamente compreso che, in cambio, deve privarsi di molti anni della sua vita.

Una volta capito tutte le clausole, aver scritto il proprio desiderio e aver firmato il contratto, basta uscire dalla porta per ritrovarsi catapultati nel passato.

Sono tante le persone che si presentano al banco. Persone disperate, sole, avide, malviventi etc. Persone che cercano di tornare indietro per risolvere questioni finanziarie, debiti, storie d'amore finite male etc. Tutte accomunate dalla disperazione, dalla angoscia e dal pensiero di porre fine alla propria esistenza.

Personaggio dopo personaggio ci ritroviamo, non solo a conoscere le loro storie, ma anche a riflettere profondamente sul senso della vita e sull'importanza del tempo che, molti di noi, sprecano dietro a situazioni futili.

Spesso le persone credono che tornando indietro nel tempo tutti i problemi si riescano a risolvere, ma in realtà anche se ciò accade non è detto che tutto vada bene e senza intoppi. Questo perché il passato resta uguale, ma le nostre menti sono come giunchi in continuo movimento. Solo se decidessimo di seguire il nostro cuore riusciremmo a perseguire i nostri sogni, ma poiché la nostra mente muta di continuo non è sempre facile.”

(citazione tratta dal testo)

“Il banco dei pegni del tempo passato” è un romanzo che ci ricorda, costantemente, quanto sia importante apprezzare ogni attimo della nostra esistenza, perché il tempo che ci è stato donato è prezioso. Un dono unico e inestimabile.

Un romanzo che ha tutte le caratteristiche per colpire e attrarre il lettore ma che, purtroppo su di me, non avuto pienamente effetto. Leggere questo libro è stata un'esperienza strana e incostante. Ho vissuto, in maniera altalenante momenti di riflessione, di curiosità ma anche di angoscia, difficoltà e un pizzico di noia.

La scrittura dell'autrice l'ho trovata fredda, per questo motivo, le descrizioni dei personaggi e delle loro storie non mi hanno emozionata, empaticamente non sono riuscita a legare con nessuno di loro. Questo, naturalmente, ha inciso sull'andamento della mia lettura, inoltre la disquisizione sul tempo, il dharma, il fluire del tempo presente, passato e futuro sono ripetitive e in alcuni capitoli sono piuttosto specifiche e tecniche, risultando pesanti e difficoltose.

Durante tutto il percorso di lettura ho provato un senso di angoscia, perché la morte è sempre presente, una protagonista invisibile e opprimente. Per carità, so benissimo che fa parte della nostra esistenza, ma avendo camminato con lei, fianco a fianco, per un po' di tempo e considerato il difficile periodo storico che stiamo vivendo, non ho vissuto la lettura in maniera leggera e rilassata. Per me è stato molto faticoso, ma mi rendo conto che questo riguarda il mio vissuto personale e la mia esperienza di vita, sicuramente per molti di voi, questo romanzo risulterà intrigante, appassionante ed emozionante. Per questo non me la sento di sconsigliarlo, al contrario di invito a leggerlo perché, indipendentemente dalla mia esperienza, è un romanzo che aiuta a riflettere profondamente sul senso della vita e del tempo sprecato dietro minuzie e cose futili.

Noi esseri umani siamo fiori senza nome che sbocciano nel campo del tempo. Abbandoni tutte le avidità e sia umile di fronte al tempo, che è assoluto e magnifico. Il tempo: lui sì che non aspetta!”

(citazione tratta dal testo)

Quindi non esitate, prendete il libro, sfogliatelo e lasciatevi coinvolgere dalla direttrice del banco e dalle storie dei diversi personaggi.

Buona lettura e buon tempo...passato, presente e futuro.



Marianna Di Bella




(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

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