Titolo: "La distanza da Helsinki"
Autrice: Raffaella Silvestri
Due solitudini.
Due malesseri.
Due ragazzi...Un'amicizia.
Viola e Kimi.
Si conoscono sedicenni a Londra,
durante una vacanza studio e nonostante l'apparente diversità
stringeranno un'amicizia che durerà negli anni.
Viola è italiana e come tutti i
sedicenni è alla ricerca di sé, di un gruppo di cui far parte e in
cui riconoscersi, cercando di respingere il vuoto e il dolore per la
perdita della madre e la figura di un padre assente che non l'accetta
per quello che è, pregi e difetti compresi. Solo con Kimi sente di
poter essere se stessa senza essere giudicata.
Kimi invece è finlandese, genio
della musica e con la sindrome di Asperger. Non ama stare in mezzo
agli altri, per lui non è importante stringere amicizia al contrario
cerca di proteggere i suoi spazi cercando conforto e rassicurazione
nella regolarità delle cose, come appunto la musica.
I due ragazzi sono come due calamite
che si attraggono ma al tempo stesso talmente simili da respingersi,
allontanandosi l'uno dall'altra. Questo continuo avvicinarsi e
allontanarsi insieme a parole non dette e gesti non fatti aleggiano
per tutto il libro trascinandoci lungo il progredire della loro vita.
Durante gli anni si rincorreranno evitando quello che provano l'uno
per l'altro o forse inconsciamente facendolo di proposito...chissà.
I due ragazzi rispecchiano il
malessere, il disagio e la solitudine che aleggia tra i giovani, una
continua insoddisfazione a cui non sanno dare una spiegazione e che
al tempo stesso non cercano di affrontare, al contrario la subiscono
passivamente preferendo una vita di non scelte. Cercando, invece,
aiuto nelle cose sbagliate come pasticche, alcol e medicinali che
alleviano temporaneamente il loro senso di frustrazione senza però
farlo sparire completamente.
Ho apprezzato moltissimo questo
libro, in modo particolare questo spaccato sociale che porta il
lettore a una continua riflessione socio-culturale sui nostri giovani
e perché no anche su noi stessi. Quanti di noi hanno preferito una
soluzione di comodo piuttosto che affrontare qualcosa che ritenevamo
più grande di noi o forse semplicemente non ritenendoci adeguati
alla situazione; quante occasioni mancate abbiamo sprecato per paura,
timore e poca fiducia in noi stessi; quante volte ci siamo sentiti
trascinati dal corso degli eventi senza far nulla per cambiarli o
modificarli almeno in parte. La vita ci pone di fronte a tutto questo
ma l'esperienza, l'età ci portano a comprendere meglio noi stessi e
correggere i nostri sbagli. Qui sembra di vivere in un circolo
vizioso senza via di uscita, ma non l'ho trovato fastidioso al
contrario è coerente alla complessa figura psicologica dei due
ragazzi. Così come ho apprezzato la scelta di non affrontare il loro
rapporto riducendolo a una storiella romantica, l'amore non è sempre
facile e non è detto che due persone all'apparenza perfette lo siano
anche nella realtà.
Un grazie speciale a Raffaella
Silvestri per aver scritto il libro e avermi permesso di conoscere
Viola e Kimi a cui mi sono affezionata e che più volte, durante la
lettura, ho avuto la voglia e la tentazione di aiutare e proteggere.
Non vi svelerò il finale ma lo
ritengo giusto, corrispondente alla storia, il finale che mi
aspettavo.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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