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venerdì 29 marzo 2019

Recensione: "Gilgi, una di noi" - Irmgard Keun

libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, emancipazione femminile, indipendenza, germania
Titolo: "Gilgi, una di noi"
Autrice: Irmgard Keun
Editore: L'orma editore


In una casa della media borghesia di Colonia, la famiglia Korn si sta preparando per iniziare una nuova giornata lavorativa. Una famiglia normale e tranquilla, composta dai due genitori e dalla loro unica figlia, Gilgi.
La ragazza ha vent'anni ed è piena di vita, infatti, sta ultimando i suoi esercizi mattutini per riattivare il corpo e la mente, tenendoli in costante allenamento. La sua vita è ben programmata, esercizi fisici la mattina, colazione con i genitori e il lavoro come stenotopista presso la ditta Reuter & Weber. Il pomeriggio segue corsi di lingua inglese, francese, spagnolo e ogni mese mette da parte dei soldi per poter viaggiare e affinare, così, la sua conoscenza delle lingue.

...si inorgoglisce un po' del proprio modesto coraggio e della propria autodisciplina. Rispettare il programma. Non discostarsi dal sistema. Non mollare, nemmeno nelle più minuscole minuzie.”
(citazione tratta dal testo)

Gilgi segue tutto disciplina e determinazione, è una ragazza decisa a perseguire i suoi obiettivi e per farlo deve seguire attentamente il suo programma, anche nelle piccole cose. Per questo motivo ha affittato una piccola mansarda dove potersi rilassare e portare avanti i suoi esercizi di traduzione. Ogni pezzo del mobilio è stato scelto e comprato da lei, e dopo l'orario d'ufficio si rifugia lì e finalmente può essere se stessa...libera e indipendente.

Voglio lavorare, voglio andare avanti, essere autonoma e indipendente – devo arrivarci passo dopo passo. Adesso imparo per bene le lingue, risparmio, e forse entro un paio d'anni avrò un mio appartamento, e magari arriverà ad avere un mio negozio.”
(citazione tratta dal testo)

Gilgi è una ragazza forte, determinata, che non si perde in cose superficiali, non pensa alla politica, alla collettività. È completamente concentrata su se stessa, fino a quando qualcosa o qualcuno non stravolgerà i suoi piani.
L'amore arriverà improvvisamente, stravolgendole la vita e facendole perdere le basi della sua tranquillità; insegnandole che amare, a volte, vuol dire perdere parte di sé per unirla a un'altra realtà, diversa e contrapposta, e tutto questo l'aiuterà a riflettere profondamente su se stessa e il mondo che la circonda.
Sicuramente vi starete chiedendo dov'è la particolarità di questo romanzo, sembrerebbe una storia come tante, be' non è così perché il romanzo è stato scritto e ambientato nel 1930, quando il nazismo era già apparso in Germania e le ragazze non avevano idee così indipendenti e libere. I primi segni di emancipazione della protagonista, le tematiche scottanti, le idee ultra moderne hanno fatto sì che il romanzo venisse bandito dal nazismo. E a ben vedere le tematiche femminili, presenti nel testo, sono ancora oggi molto attuali e Gilgi potrebbe rappresentare una qualsiasi ragazza moderna in cerca della sua strada e della sua indipendenza.
Un romanzo che sorprende, non solo per i temi trattati, ma anche per il sarcasmo nel descrivere la media borghesia e la società di quegli anni, e per lo stile apparentemente leggero e frivolo. A un primo colpo d'occhio si ha la sensazione di leggere un romanzetto semplice e di poche pretese, ma è un grande errore perché la storia è complessa, intensa, drammatica, intrigante e con una punta di cinismo che rende il libro godibile e profondo.
Il romanzo è ben scritto e pagina dopo pagina cresce di intensità, introspezione e riflessione. Il testo cresce al crescere della protagonista, che ci permetterà di entrare nell'intimità dei suoi pensieri, delle sue riflessioni e dei dubbi riguardo se stessa, l'amore che sta vivendo, la passione incontrollabile e la precarietà della vita lavorativa e sociale.
Un'altalena di emozioni, pensieri e dubbi che ci trascinano in un vortice emotivo da cui ci sentiremo persi e indifesi, ma che ci permetteranno di comprendere al meglio le molteplici sfaccettature del carattere di Gilgi, che saprà coinvolgerci nella sua vita e nelle sue riflessioni.

Da quella notte in Gilgi si è rotto qualcosa. Certo, è cosa buona voler bene a qualcuno – amare qualcuno, pure. Ma essere innamorata, essere innamorata con tutta se stessa è una condizione straziante. Dovrebbe esserci una medicina per chi si trova in quello stato. Si finisce per essere svuotati, separati dalle persone e dagli oggetti, non si vede più niente, non si sente più niente, tutto s'inabissa, tutto diventa profondamente indifferente. Lo sforzo per conservare qualcosa di significativo diviene uno strazio snervante.”
(citazione tratta dal testo)

Vedremo Gilgi perdersi dietro un amore travolgente, dubitare di se stessa ma, soprattutto, la vedremo e sentiremo crescere emotivamente e psicologicamente.
La storia non è così convenzionale come sembra, e il fatto di essere stata scritta nel 1930 la rende ancora più interessante. La società è ben descritta e alcune tematiche diventano dei veri e propri spunti di riflessione, come ad esempio: l'aborto, il matrimonio, la convivenza, l'indipendenza e la precarietà della condizione femminile all'interno del contesto storico, sociale ed economico della Germania degli anni trenta.
Ho apprezzato molto la figura di Gilgi, la sua naturalezza, la sua spontaneità, la sua determinazione e il suo essere estremamente moderna in una società chiusa. Altra particolarità che ho apprezzato del romanzo, sono i tre puntini di sospensione che, per alcuni potrebbero essere fastidiosi ma, per me danno il giusto ritmo al romanzo, creando quelle pause in cui sottolineano e danno enfasi agli avvenimenti e ai pensieri della ragazza, creando ancora più pathos e interesse
Riuscirà Gigli a non perdere se stessa nel vortice dell'amore?
Riuscirà a non perdere di vista il suo futuro?
A voi il piacere di rispondere, scoprendo la bellezza del romanzo, lo stile moderno e l'intensità della nostra protagonista.

La tiene stretta nelle mani, Gilgi, la sua piccola vita.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

venerdì 8 giugno 2018

Recensione: "Agnese, una Visconti" - Adriana Assini

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Titolo: "Agnese, una Visconti"

Autrice: Adriana Assini

Editore: Scrittura & Scritture



Anno 1380.
Anno bisestile foriero di cambiamenti politici, sventure, intrighi e nuove minacce.
I due papi in carica, sono in continuo litigio, provocando guai e scompiglio.
La Francia è in lutto, perché ha da poco perso il suo re più saggio.
Carlo Durazzo vuole impadronirsi del Regno di Napoli.
Gli ottomani sono riusciti a conquistare la città di Sofia e Tamerlano, il mongolo, si avvicina sempre di più alle porte dell’Occidente.
In questo momento storico delicato, caratterizzato da invasioni e cambiamenti negli assetti politici, una giovane donna si sta dirigendo a Mantova per convolare a nozze con Francesco Gonzaga, figlio unico ed erede del capitano del popolo che governa la città: Ludovico Gonzaga.
La ragazza è Agnese Visconti, figlia del Signore di Milano: Bernabò Visconti. Un uomo impetuoso, autorevole, battagliero, orgoglioso, con un’intelligenza frizzante e vivace come la figlia, che del padre ha preso tutto, compresa la testardaggine. La ragazza vorrebbe decidere da sola chi sposare e amare, impensabile in quegli anni dove il matrimonio combinato era simbolo di alleanze e patti politici e la donna non aveva diritti ma solo doveri. Il suo compito era compiacere il marito, gestire la dimora e procreare, permettendo al nome e titolo di famiglia di andare avanti.
Agnese ha provato ad opporsi a questo matrimonio, ma l’autorità ferrea del padre e la società di allora non le permettono di rifiutarsi e ribellarsi a un destino scritto da altri. Così a soli 18 anni, si ritrova sposata ad un ragazzino, più giovane di lei, con poche qualità e molti difetti.
La ragazza è diversa dalle altre donne, è orgogliosa, testarda, fiera delle sue origini e delle capacità politiche e governative del padre. È una donna intelligente e ama leggere, i libri sono un rifugio per la sua anima romantica e sensibile.
Agnese non si sente amata, appoggiata e compresa nella nuova dimora, al contrario è osteggiata, isolata e derisa. Del resto il suo matrimonio con Francesco Gonzaga non va bene, i due ragazzi non fanno altro che litigare e accusarsi a vicenda di torti reciproci.
La donna è triste ma, nonostante tutto, continua a camminare fiera di se stessa, del proprio lignaggio e segretamente spera nel grande amore.
La sua vita non sarà facile, ma per scoprirlo dovrete seguirla tra i corridoi angusti del suo palazzo, cercando di comprendere gli intrighi di corte, i tradimenti e il difficile e violento rapporto con il marito.

Che mi uccidano cento, mille volte. Cento o mille volte mi rialzerò in piedi”
(citazione tratta dal testo)

Questo sarà un viaggio, non solo tra le pagine del libro, ma nell’anima di una donna battagliera che non smetterà mai di esprimere il proprio parere, osteggiando apertamente il marito e non sottomettendosi mai del tutto al suo volere.
Una donna che si batterà per le sue idee, fedele a se stessa e alla sua famiglia d’origine.
Una donna tratteggiata e descritta molto bene da Adriana Assini, che ha saputo regalarci la storia di una protagonista combattiva, testarda, sensibile e moderna.
L’autrice ha creato, anche questa volta, un romanzo storico intrigante, bello, emozionante e attuale nei contenuti. Tenendo fede al periodo storico e ai suoi avvenimenti politici, ha creato una storia la cui protagonista, poco si discosta dalle donne di oggi. Perché passano gli anni e i secoli, ma alcune cose non cambiano. Ancora oggi la donna continua a lottare per difendere i suoi diritti e le sue idee. In alcuni paesi, ancora persiste il matrimonio combinato e la donna è considerata proprietà dell’uomo. Epoche diverse, mentalità e problematiche ancora attuali.
Romanzo ben costruito, fluido nella narrazione e ammaliante nelle descrizioni. L’autrice ha descritto gli avvenimenti in maniera perfetta, donandoci quadri belli, spaziosi, ricchi di descrizioni e paesaggi dell’epoca. La sua capacità narrativa, ci fa letteralmente vivere e muovere in un romanzo storico intrigante e con una protagonista che saprà toccare le corde della nostra anima.
Il linguaggio è ricercato, attento, preciso così come le descrizioni che lo compongono. Un linguaggio che non allontana il lettore, al contrario, lo avvolge e lo culla, narrandogli una storia bella e intrigante, trasportandolo in un’altra epoca.
Preparatevi, perché da questo viaggio nel passato, tornerete diversi, con un bagaglio culturale e umano arricchito e intenso. Un viaggio che vi consiglio di intraprendere, lasciandovi ammaliare dalla bravura di Adriana Assini e dalla forza di Agnese.
Buona lettura!!!



(Marianna Di Bella)

mercoledì 21 marzo 2018

Recensione: "Giulia Tofana. Gli amori, i veleni"

libro, romanzo storico, amore, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, roma, donne
  Titolo: "Giulia Tofana. Gli amori, i veleni"
Autrice: Adriana Assini
Editore:  Scrittura & Scritture



Roma, 1624.
La città eterna è sotto il potere religioso e politico di papa Urbano VIII che detta legge seguendo le sue inclinazioni e le sue ambizioni.
La Santa Inquisizione lavora alacremente, controllando e sorvegliando la popolazione e punendola severamente per ogni sbaglio e infrazione commessa. Ma questo non ferma zingari, vagabondi e ladri che gironzolano nella capitale sfidando le leggi. Nonostante i controlli severi e i divieti, la criminalità, la violenza e il malcontento serpeggiano tra le strade e i quartieri della città cristiana.
Tra queste stradine, precisamente in un appartamento alla Lungara, vive la nostra protagonista: Giulia Tofana.
La giovane donna è arrivata da poco a Roma, insieme a Girolama Spinola, sua sorella di latte, una donna schietta, ruffiana e con spirito pratico che mette spesso in guardia la nostra protagonista sulle scelte e le azioni intraprese.
Giulia è sfrontata, sanguigna, imprevedibile, ribelle, opportunista e possiede una bellezza prorompente. Desidera il rispetto degli uomini, la sua indipendenza, sogna il riscatto sociale e l’amore incondizionato di Manfredi.
È una donna ambiziosa e aspetta il giorno per dimostrare al mondo quanto vale. Non tollera il predominio maschile e le leggi scritte da uomini a discapito delle donne. Per questo aiuta le donne maltrattate, costrette a convivere con uomini violenti, vendendo loro un veleno creato appositamente da lei stessa. Un veleno composto da arsenico e antimonio che non lascia traccia e non desta sospetti.

“…un composto dalle qualità straordinarie, che una volta somministrato alle vittime designate non provoca disturbi di rilievo, se non la febbre e il vomito, effetti comuni ai malanni più diffusi. Era comunque nel finale che si rivelava il meglio dell’opera, allorché il veleno, stroncato il malcapitato con un attacco di cuore, conferiva al suo volto un colorito così roseo da allontanare qualsiasi sospetto di un possibile assassinio.”
(citazione tratta dal testo)

Giulia diventa, così, la paladina delle donne in difficoltà, a dispetto delle leggi “… sfidando il buio dell’animo e la mano del boia, il “male dei francesi” e la scomunica del Papa.” (citazione tratta dal testo)
Per riuscire a comprendere la storia di Giulia e le motivazioni che l’hanno spinta a realizzare un veleno così potente, occorre conoscere e capire il suo passato.

Per comprendere perché siamo come siamo, bisogna tornare indietro nel tempo.”
(citazione tratta dal testo)

Quindi prendete il libro e preparatevi a questo viaggio nel passato che vi presenterà non solo un’Italia completamente diversa da quella che conosciamo oggi, ma soprattutto la storia di una donna ambiziosa, sfrontata che cerca in tutti i modi di realizzare i suoi progetti, ma la vita la metterà di fronte a se stessa e alle conseguenze delle sue scelte e delle sue azioni.
Leggere questo romanzo storico è come ammirare un’opera d’arte, ogni passaggio, azione o dialogo è una pennellata perfetta e incisiva data sulla tela e sul nostro animo.
Il testo è un quadro che deve essere osservato attentamente, sin nei minimi particolari e per comprenderlo pienamente il lettore deve andare oltre la superficie delle cose e dei pensieri, entrando in profondità nell’anima della protagonista, del romanzo e del periodo storico.
Adriana Assini, ha realizzato un romanzo storico intenso, coinvolgente e altamente riflessivo. Le sue descrizioni, attente e precise, catapultano il lettore direttamente nella trama, facendolo sentire parte della storia e della vita di Giulia.
Ogni capitolo regala emozioni diverse, seguendo un ritmo narrativo avvincente e intrigante. I personaggi sono ben costruiti, ognuno con una caratterialità diversa, una profondità d’animo e di pensiero che li rende unici e importanti. Pagina dopo pagina, pennellata dopo pennellata i personaggi acquistano forza e intensità, alcuni conquistando letteralmente la scena e il cuore del lettore.
Lasciatevi avvolgere dalla storia e dalla bravura dell’autrice, seguite le sue parole, perdetevi tra le strade della Roma barocca, osservate e ascoltate tutto con molta attenzione e godetevi questo meraviglioso romanzo storico.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

giovedì 1 febbraio 2018

Recensione: "La finestra alle spalle" - Sandra Valenti


Titolo: 
"La finestra alle spalle

Autrice: 
Sandra Valenti

Editore: 
Casa Editrice Kimerik




27 sogni, persi tra le maglie della vita quotidiana e di quella realtà che non lascia spazio alle speranze e ai desideri.
27 ricordi, lasciati in un angolo della memoria, in attesa di essere riscoperti e rivissuti. Ricordi di un'infanzia che si è cercato di dimenticare.
27 viaggi in cui conosceremo la vita, l'infanzia e la famiglia di Sandra Valenti.
27 racconti in cui impareremo a conoscere meglio l'autrice e anche noi stessi.


Sandra Valenti, con sapiente delicatezza e leggerezza, riesce a trasportarci all'interno dei suoi ricordi; facendoci compiere un salto indietro nel tempo, in un passato e in una Sicilia diversa da quella che conosciamo oggi.
Un viaggio emozionale, in cui spesso ci soffermeremo a ripensare alla nostra infanzia, a quei parenti che sono stati vitali per la nostra crescita e che senza rendercene conto, hanno lasciato un segno indelebile nella nostra anima.
Segni che non sempre sono positivi. Segni che ci portiamo dietro, che hanno influenzato il nostro carattere e il nostro futuro. Ma si sa, per comprendere al meglio noi stessi e il nostro presente, non bisogna far altro che prendere coraggio, immergerci e affrontare quei ricordi che seppur dolorosi, fastidiosi, malinconici, tristi, allegri, divertenti, dolci ed emozionanti, ci aiutano a comprendere l'istante che ha cambiato profondamente la nostra vita.
L'autrice ha aspettato il momento più adatto per far riemergere e rivivere i ricordi del suo passato. Ha aspettato di essere pronta o forse sono state le parole, le frasi e i pensieri rinchiusi in lei, ad attendere il momento opportuno per risvegliarsi dopo un lungo periodo di letargo e venir fuori con forza e delicatezza, rendendo questo testo, bello e intenso.
Sandra Valenti riesce con delicatezza, sensibilità e poeticità a toccare le corde della sua anima e anche della nostra. Con leggiadria si muove tra le righe e le pagine del libro, mettendosi a nudo pur non scoprendosi del tutto, lasciandoci la possibilità di entrare e osservare parte della sua infanzia, entrando in empatia con la sua anima, le sue emozioni, le sue sensazioni e sofferenze, come ad esempio il difficile rapporto con la madre che ha condizionato la sua vita e le sue scelte.
Accostatevi al testo con sensibilità e rispetto, perché solo così potrete vivere e comprendere appieno la bellezza di questo libro.
Buona lettura!!!


(Marianna Di Bella)

lunedì 20 novembre 2017

Recensione: "Firmato tua F." - Katyg

Firmato tua F. libro di poesie, amore, amore malato, donna
Titolo: "Firmato tua F."
Autrice: Katyg
Editore: Casa Editrice Kimerik


Un incontro come tanti.
Due persone come tante.
Una relazione come tante o forse no.
Questo testo di poesie, inizia e prende corpo proprio da un incontro tra un uomo e una donna che si riconoscono, si piacciono, stanno insieme e si amano...forse...
Attraverso questo testo, Katyg ci permette di assistere all'evolversi di questa storia, che si snoda e prende vita grazie alle sue poesie, che esprimono la forza e la potenza di questo sentimento per certi versi malato.
Lui è un uomo narcisista, aspetta di essere idolatrato, compiaciuto, affermato dalla sua donna attraverso continue lusinghe, apprezzamenti, gesti d'attenzione, dichiarazioni d'amore per poi sparire una volta raggiunto il suo scopo.
Lei donna dal carattere contrastante, che ama follemente quest'uomo che non la ricambia con la stessa intensità e passione. Una donna che sa perfettamente delle mancanze del compagno ma continua a cercare, chiedere conferme e attenzioni, in un continuo cambio di umore.
Katyg ci afferra e trascina nel vortice di questo sentimento intenso e doloroso, facendoci sentire e vivere sulla nostra pelle la passione, la felicità del rapporto ma anche la sofferenza per l'amore negato, il dolore e il tormento quando l'uomo sparisce lasciandola sola con i tanti dubbi che affollano la sua mente e la sua anima. La lascia come una barca in mezzo al mare, in balia delle onde e senza punti di approdo e salvezza. Ma come tutte le donne, troverà la forza per rialzarsi, lottare per se stessa e salvarsi e anche la sua consapevolezza prenderà vita nelle poesie.

quando decisi di lasciarmi cadere
mi accorsi all'improvviso di avere le ali.”

Katyg ha descritto in modo poetico e delicato, sensazioni ed emozioni che tutte abbiamo vissuto e affrontato. Ha utilizzato versi brevi e intensi per dare luce e forza ai sentimenti della donna e per descrivere un amore malato. Un amore sbagliato, un amore tormentato, un amore che non vive il giusto equilibrio di coppia, un amore che forse non è amore...

Io non sono la mia carne
io non sono la mia pelle
io non sono le mie labbra
io non sono il mio seno
io sono tutto ciò che i tuoi occhi non guardano.”


Lasciatevi afferrare dai versi di Katyg e perdetevi dall'intensità delle sue poesie.
Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

giovedì 16 marzo 2017

Recensione: "La grazia dell'aria sottile" di Ronlyn Domingue


Titolo: "La grazia dell'aria sottile"
Autrice: Ronlyn Domingue

 
Questo testo non era nella lista dei libri da leggere, ma quando ho visto la copertina, letto il titolo e la trama non ho esitato e l'ho preso. Proprio perché la storia mi aveva incuriosita, inizio subito la lettura. Sfortunatamente quando ho troppe aspettative per una cosa, inevitabilmente c'è sempre qualcosa che non va e che non mi convince del tutto, così come è successo con questo libro.
Le premesse e le basi per un'ottima storia c'erano tutte, ambientata nella New Orleans degli anni Venti, Razi la protagonista è una donna forte, intelligente, bella e determinata a perseguire i propri sogni, studiare medicina e diventare medico, cosa inusuale per quell'epoca dove la società perbenista non vedeva di buon occhio donne che studiavano e volevano una propria indipendenza economica.
Razi, cresce tra le suffragette e anche lei negli anni parteciperà e organizzerà incontri clandestini, per educare le donne alla conoscenza del proprio corpo, ai metodi contraccettivi ecc.
In quel periodo incontrerà e si innamorerà perdutamente di Andrew, due anime destinate a conoscersi e amarsi profondamente, purtroppo il destino ci metterà lo zampino e Razi muore. E come nel film "Ghost" la sua anima, spettro o essenza rimane sulla Terra, come in una sorte di limbo o terra di mezzo. Razi non si rassegna e cerca di capire cosa è successo al suo Andrew e cosa ne è stata della sua vita. Passano così più di settant'anni e si ritrova a seguire una coppia, Amy e Scott, che in un mercatino di quartiere comprano una libreria appartenuta al suo Andrew e inevitabilmente Razi li segue attratta da Amy. Cosa lega Amy, Scott e Razi? L'amore? La libreria? A voi la scoperta ;)
Quello che posso dirvi è che le cose che non mi hanno convinta sono un bel po'. Se non avessi letto anticipatamente la trama, sinceramente dopo le prime pagine avrei lasciato il libro, sin dall'inizio c'è un continuo salto temporale tra passato e presente, il tutto nel giro di poche pagine.
Il libro è scritto in un alternarsi di cambi di soggetti, spesso mi sono fermata perché non capivo più chi stesse raccontando o parlando e sono dovuta ritornare indietro perché in questo modo si perdeva il senso del racconto.
Troppi personaggi a cui dare una collocazione, tra quelli della sua vita passata, quelli del presente e del suo periodo da fantasma, ho avuto più volte il desiderio di prendere carta e penna e stilare un elenco.
Sinceramente tutto questo ha reso la lettura faticosa e pesante. Mi spiace perché i presupposti per un ottimo libro c'erano tutti. Peccato!

(Marianna Di Bella)