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venerdì 8 novembre 2019

Recensione: "Robert Capa. La verità è lo scatto migliore" - Florent Silloray

libro illustrato, fotografia, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, biografia a fumetti, recensione
Titolo: "Robert Capa. La verità è lo scatto migliore"
Autore: Florent Silloray
Editore: Edizioni White Star





Robert Capa è considerato uno dei più grandi fotografi di guerra al mondo. Con la sua macchina fotografica e una visione diversa sugli avvenimenti, ha riversato la verità dei combattimenti mostrando il dolore, la sofferenza, la tensione emotiva che i bombardamenti e la guerra hanno lasciato nei corpi e nelle anime dei civili e dei soldati.
Il fotografo ha sempre seguito in prima linea i combattimenti, camminando al fianco dei soldati, immortalando la verità e raccontandola attraverso i suoi scatti. Fotografando scene che ancora oggi emozionano e fanno riflettere, evidenziando espressioni, atteggiamenti, dolore e sofferenza.
In questa biografia a fumetti, Robert Capa è la voce narrante e attraverso i suoi ricordi ripercorriamo parte della sua storia, quando nella seconda metà degli anni '30, viveva a Parigi insieme a Gerda Taro, in una misera camera nel quartiere di Montparnasse e il suo nome artistico era ancora sconosciuto nel mondo della fotografia.
Un'esistenza fatta di lavoretti sporadici con cui a malapena riuscivano a vivere, fino a quando Gerda non inventa la figura e l'identità di “Robert Capa”, un talentuoso fotografo americano e da lì le cose iniziano a cambiare in meglio. Arrivano i primi lavori e uno in particolare segnerà la svolta fotografica di Gerda e Robert: la Guerra Civile in Spagna. Una guerra che li porterà prendere consapevolezza di una coscienza politica forte e sentita, entrando in contatto con una realtà diversa e intensa, fatta di ideali, identità e forza.
Inizia, così, a prendere forma non solo la biografia illustrata dell'uomo, ma anche la vita del fotografo più famoso al mondo.
Un fotografo che ha immortalato con i suoi scatti gli episodi di guerra più sanguinosi e violenti, come ad esempio, lo Sbarco in Normandia, in Sicilia, la missione nell'Africa del Nord, il fronte delle Ardenne e di Bastogne, l'arrivo a Berlino ecc., regalando al pubblico immagini intense, dolorose ed emotivamente destabilizzanti. Con i suoi scatti riesce a creare un rapporto empatico con lo spettatore, colpendolo dritto allo stomaco con immagini vere e intense, lasciandolo piegato in due a riflettere sulla disumanità e la violenza.
Così come empatico è il rapporto che Florent Silloray riesce a instaurare con i lettori di questo libro, regalando attraverso le tavole, un'immagine del fotografo vera ed emozionante. Il tratto è realistico e i disegni evidenziano la drammaticità e la tensione degli episodi, ma in modo particolare le emozioni dei volti che il fotografo immortala.
Il colore predominante è il seppia, che rende bene l'atmosfera di quegli anni, in un racconto d'epoca in cui si alternano scenari di guerra con altri più frivoli e mondani, ma il fotografo ha sempre vissuto la mondanità come un vestito stretto e soffocante. Un vestito che lo faceva sentire fuori posto e non rappresentava il suo modo d'essere, lui che è sempre stato al centro dell'azione, testimoniando la violenza distruttiva dell'uomo.


Non voglio essere uno di quegli avvoltoi che fotografano le conseguenze della guerra senza finire in mezzo alla mischia.”
(citazione tratta dal testo)


Splendide le rivisitazioni grafiche di alcune delle foto più famose, come quelle riguardanti lo Sbarco in Normandia e la particolarità degli scatti tremolanti e scarsi che ne hanno segnato il successo e la fama...unica testimonianza di un evento terrificante e devastante.
Florent Silloray ci ha donato una biografia intima, appassionata, vera che saprà conquistare sin dalle prime tavole, evidenziando la bellezza degli scatti, la coscienza politica, ripresentando la figura di Gerda Taro, la loro storia d'amore e professionale.
Una biografia illustrata che ho apprezzato moltissimo, non solo per il modo in cui viene narrata la storia di Robert Capa ma, soprattutto, per la bravura con cui sono stati ripresentati gli scatti più belli che negli anni ho imparato ad amare e che ancora riescono ad emozionarmi. L'autore è riuscito, attraverso il suo tratto a far emergere le emozioni degli sguardi e degli avvenimenti, accompagnati da una narrazione che dà pieno risalto ai pensieri del fotografo in un racconto intimo e personale.
Una biografia che vi consiglio di guardare e leggere, perdendovi tra le sue pagine e tavole.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

lunedì 11 febbraio 2019

Percorso Fotografico: "Identità" - Annalisa Marino


Ogni giorno migliaia di sguardi si sfiorano, leggeri, impercettibili, spesso vuoti e inconsistenti.
Sguardi superficiali, assenti. Si guarda senza vedere. Se solo ci fermassimo e posassimo i nostri occhi in quelli di chi abbiamo di fronte, ci renderemo conto della battaglia interiore che quella persona sta affrontando. Riconosceremo in quegli occhi, le ferite invisibili dell’anima in continua lotta con se stessa. Una battaglia silenziosa che ogni uomo sta affrontando in solitudine, cercando di ristabilire quell’equilibrio interiore tra la parte femminile e quella maschile, tra razionale ed emozionale, tra forza e sensibilità. Perché accettare la parte più delicata di se stessi vorrebbe dire ammettere di essere fragili e insicuri, mentre la società li vorrebbe forti, insensibili, sordi al proprio dolore e a quello altrui. Così reprimono le loro emozioni per un’identità fittizia, apparentemente più forte ma incline a malesseri, incertezze e paure.
Costruire e affrontare la propria identità è un processo lungo e faticoso che non tutti sono pronti ad accettare e sostenere, perché mostrare la fragilità della propria anima è un passo importante. Un passo che Annalisa Marino ha cercato di raccontare con il suo ultimo progetto fotografico: “Identità”.

Le sue foto sono le voci narranti di un percorso interiore lungo e faticoso, in cui l’uomo cerca di conciliare e unire il suo stato emozionale con quello razionale. I suoi scatti fotografici sono tocchi delicati, carezze impercettibili in grado di toccare l’anima dei soggetti fotografati e dei visitatori che si accostano alle sue foto incuriositi e inconsapevoli dell’effetto dirompente ed emozionante che quelle immagini possono provocare.
La fotografa, cammina in punta di piedi nell’anima dei soggetti fotografati, con delicatezza e sensibilità li prende per mano e li aiuta a leggersi dentro, tirando fuori quelle piccole vocine interiori indifese e inascoltate, nascoste negli angoli più bui dell’anima. Non tutti sono in grado di farlo, solo un’anima altrettanto sensibile, può riuscire a leggere così in profondità e Annalisa Marino è, non solo una fotografa, ma una persona che ha viaggiato a lungo nella sua anima, affrontando la luce e il buio, le contraddizioni del suo Io e ha saputo leggere ogni piccola riga del suo essere donna, mamma, amica ma soprattutto essere umano. Attraverso le sue foto, la sua voce interiore viene fuori in maniera dirompente, affrontando e raccontando temi importanti con forza e delicatezza e in questo nuovo percorso fotografico è riuscita a raccontare una battaglia interiore in cui tutti possono riconoscersi.

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Avvicinatevi alle sue foto, chiudete gli occhi e lasciate il mondo fuori. Estraniatevi da ogni suono o rumore che possa distrarvi, e concentratevi solo su voi stessi, sul battito del vostro cuore e delle vostre emozioni. Respirate a fondo e quando siete pronti, alzate il viso e posate i vostri occhi sulle foto. Fate scorrere il vostro sguardo su ogni singola immagine, seguite il vostro ritmo interiore e danzate tra una foto e l’altra. Scrutate ogni singolo pixel e leggete, no mi correggo, ascoltate il messaggio di Annalisa Marino, fatevi catturare dalla forza del soggetto e allora capirete, nel profondo di voi stessi, quale sia il reale significato, quello che tutti dovremmo imparare ad affrontare.
Ogni foto è uno schiaffo alla nostra anima, uno di quelli in grado di svegliarci dal torpore emotivo in cui spesso ci ritroviamo a vivere.
Ogni foto è un messaggio, un’emozione, un grido lancinante.
Ogni foto è una lettera intima e delicata, scritta con l’inchiostro della sofferenza, dell’insicurezza e sensibilità.
Ogni foto è un dialogo silenzioso e discreto tra Annalisa Marino, il soggetto fotografato e noi osservatori. Un dialogo composto da mille parole inespresse, il cui significato profondo è assopito dentro di noi. Un dialogo che vi invito a scoprire e affrontare perché credetemi, guardare quelle immagini vuol dire regalare consapevolezza a noi stessi e al mondo che ci circonda.
Buon dialogo e buona visione!!



(Marianna Di Bella)


lunedì 10 dicembre 2018

Recensione: "La ragazza con la Leica" - Helena Janeczek

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Titolo: "La ragazza con la Leica"
Autrice: Helena Janeckzek
Editore: Guanda




Sono i primi giorni del mese di agosto, il caldo è una presenza costante e il sole scalda la pelle. I ragazzi sono pronti per andare in vacanza e godere di giorni liberi, allegri e indimenticabili. Giorni spensierati, pieni di vita...giorni da custodire nel diario dei ricordi. Ma non questa volta, in quest'anno e periodo storico che ha cambiato la storia mondiale. Un anno in cui i ragazzi non pensano al divertimento, all'allegria ma a liberare il proprio paese dal potere fascista. Siamo in Spagna, nel 1936, e il popolo sta lottando in una cruenta guerra civile per spodestare il fascismo dalle file politiche e governative. I giovani di tutte le nazioni, arrivano orgogliosi nel voler sostenere il popolo spagnolo, l'unico che per primo si è armato per lottare contro il fascismo.
Tra tutti questi giovani, si aggirano due fotografi intenti a scattare foto ai miliziani durante l'addestramento, prima di raggiungere le zone di guerra. I due fotografi sono André Friedmann e Gerda Pohorylle, noti in tutto il mondo come Robert Capa e Gerda Taro. Anche loro sono accorsi per sostenere il popolo spagnolo, raccontando gli avvenimenti attraverso le immagini, perché Gerda crede molto nell'importanza delle foto e del loro messaggio, per sostenere la causa spagnola.

Capite anche voi quanto la mia Leica sia utile alla causa, vero?”
(cit. tratta dal libro) 

Gerda Taro è la protagonista di questo splendido romanzo. Un romanzo che ci aiuterà a conoscere non solo una grande fotografa, ma anche una donna che ha avuto il coraggio di vivere intensamente la sua vita, consapevole di se stessa e delle sue idee politiche.
Nata a Stoccarda, fugge dalla Germania dopo essere stata arrestata per appartenenza a un'associazione sindacale fuorilegge. Raggiunge la Francia e qui la sua vita cambia radicalmente perché, non solo conosce e s'innamora di Robert Capa, ma scopre la passione per la fotografia.
Grazie a Capa impara ad usare la macchina fotografica Leica e crea con lui un sodalizio artistico e personale fino alla fine dei suoi brevi giorni di vita. La sua voglia di raccontare la guerra civile spagnola, affiancando i miliziani nella battaglia, l'ha portata a morire giovanissima, schiacciata da un carro armato, ponendo fine non solo alla sua vita, ma a quella luce che l'abbracciava sempre e alla sua visione della vita e del mondo.

“...soltanto Gerda, l'unica che se n'era infischiata dei pericoli, delle considerazioni e di ogni cosa, tranne che di arrivare nel posto giusto al momento giusto, alla fine laggiù c'era andata e ci era rimasta.”
(cit. tratta dal libro) 

Helena Janeczek non ha scritto la solita e classica biografia, ma ha creato un romanzo in cui la vita di Gerda Taro, prende anima e corpo attraverso le voci e i ricordi di tre amici: Willy Chardack, Ruth Cerf e Georg Kuritzkes. Amici che hanno conosciuto la vera Gerda, una donna allegra, ostinata, agile, tenace, intrepida, volubile, ambiziosa, smaliziata, emancipata, realistica fino al cinismo, libera sotto ogni aspetto che non si è sottomessa neanche a Hitler.
Attraverso le voci di Ruth, Willy e Georg, la figura di Gerda prende vita, uscendo prepotentemente dalle pagine del libro, avvolgendo il lettore nella sua aura e forza.
Il testo non è di semplice lettura, la scrittura è raffinata, intensa e ci porta a scoprire non solo la vita di una donna dimenticata e poco conosciuta, ma anche la situazione politica ed economica dell'Europa in quei tragici anni che hanno visto cambiare il mondo.
Le correnti politiche, le lotte civili ci permettono di entrare nel cuore della realtà politica di quegli anni e nei pensieri dei personaggi, aiutandoci a comprendere la complessa figura di Gerda, delle motivazioni dietro le sue scelte, le sue rinunce, della sua fuga, della sua determinazione nel seguire i miliziani, ritraendo il tutto con immagini che raccontano la verità di quella guerra civile.

“...avevano assorbito le idee estetiche del tempo insieme a quelle politiche e sociali, ed erano consapevoli che proprio lì, nell'arte, si era già realizzata una rivoluzione.”
(cit. tratta dal libro)

Ho apprezzato moltissimo il libro e mi ha dato modo di riflettere non solo sulla caducità del tempo, ma anche su una donna che ha influenzato e creato il personaggio di Robert Capa, credendo nel potere delle immagini e nel racconto degli eventi attraverso di esse.
Volete scoprire una donna dimenticata e per nulla scontata? Una donna che ha sempre seguito il suo istinto e le sue idee politiche? Allora armatevi di tempo, pazienza e qualche fotografia di Gerda Taro, perché solo così potrete comprendere la sua visione del mondo e la sua anima.

“Gerda la temeraria, l'imprevedibile, la volpe rubia, che non rinuncerebbe a qualsiasi morso di felicità si possa rubare al presente.”
(cit. tratta dal libro)

Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)