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lunedì 5 giugno 2023

Recensione: "Destinatario Sconosciuto" - Katherine Kressmann Taylor

 

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Titolo: Destinatario Sconosciuto

Titolo Originale: Address Unknown

Autrice: Katherine Kressmann Taylor

Editore: BUR Rizzoli




È possibile concentrare in pochissime pagine tutta la tragedia e il dolore dell'animo umano, impattando, emotivamente e moralmente sul lettore, lasciandolo stordito, sofferente e inquieto?

È possibile tracciare in poche e semplici righe, una storia in grado di offrire numerosi punti di riflessione, dove buono e cattivo, perdòno e vendetta si incrociano e scontrano fino a sfumare l'uno nell'altro?

Sì.

“Destinatario Sconosciuto” contiene tutto questo e molto altro ma, come sempre, andiamo con ordine e conosciamo meglio il testo.

Il libro, scritto da Katherine Kressmann Taylor nel 1938, è in realtà un epistolario e vede come protagonisti due amici e soci in affari: Max e Martin. I due uomini hanno una galleria d'arte a New York e una vita tranquilla e agiata.

Il testo inizia con una lettera datata 1932 scritta da Max, nella quale chiede al suo socio come vanno le cose dopo il trasferimento in Germania.

Martin è voluto tornare, insieme alla moglie e ai figli, nella loro madrepatria, ma le cose non vanno molto bene. In Germania, purtroppo, le conseguenze della fine del primo conflitto mondiale hanno provocato una grande crisi economica con conseguente aumento della povertà. Martin si rende quindi conto che sarà difficile riuscire a mantenere lo stesso tenore di vita che aveva in America, ma ama il suo paese e, nonostante tutto, è contento di essere tornato.

Max, al contrario, è voluto rimanere a New York per continuare a curare e amministrare la galleria d'arte, gestendo gli affari con il socio tramite corrispondenza. Nelle lettere i due uomini si confidano, parlano delle loro rispettive vite e di quanto sentano la mancanza l'uno dell'altro. Ma qualcosa inizia a cambiare, in particolare, in Germania, dove la figura di Hitler e la presenza del nazionalsocialismo iniziano ad affacciarsi nel panorama politico e a radicarsi sempre di più nel territorio, negli animi e nelle teste dei tedeschi, che vedono il lui un'àncora di salvezza. L'unico in grado di aiutarli a risollevare le sorti e il morale della Germania, ridando loro la dignità perduta. Una rivalsa per ciò che sentono di aver subìto.


“La gente è frenetica, piena di voglia di fare, lo si percepisce nelle strade e nei negozi. La sfiducia di un tempo è stata messa da parte come un cappotto dimenticato. La gente non si nasconde più dietro la vergogna; ha ricominciato a sperare.”

(citazione tratta dal testo)


Le notizie che arrivano dalla Germania sono sconfortanti e Max comprende da subito che non c'è da fidarsi di Hitler e che porterà notevoli problemi al paese, così, chiede subito spiegazioni al suo amico Martin, l'unico, a suo dire, in grado di dargli notizie veritiere e obiettive. Ciò che, purtroppo, non ha previsto e considerato, è che questa ideologia ammalierà anche il suo amico che, lettera dopo lettera, cambierà radicalmente il suo pensiero e atteggiamento verso Max, non solo perché contesta il nazionalsocialismo ma, soprattutto, perché è ebreo.


L'uomo a cui ho voluto bene come a un fratello, il cui cuore è sempre stato traboccante di simpatia e amicizia non può prendere parte, nemmeno in modo passivo, al massacro di persone innocenti.”

(citazione tratta dal testo)


L'amicizia inizia a scricchiolare. Le fondamenta su cui è costruita, saranno abbastanza solide da affrontare e parare i contraccolpi ideologici e politici che la investiranno?

A questo punto mi fermo, non aggiungerò altro, perché è impossibile continuare a raccontare senza rischiare di svelare l'intera storia.

Il libro è piccolo ma ha un grande impatto emotivo e morale, con un finale che colpisce dritto allo stomaco del lettore, lasciandolo stordito e con molteplici domande e profonde riflessioni. In questo testo i confini tra giusto e sbagliato, buoni o cattivi, perdòno o vendetta, sono così labili che spesso si confondono e fondono insieme.


Spesso l'eccessiva disperazione può spingere a imboccare la strada della follia.”

(citazione tratta dal testo)


Il racconto è breve, semplice, istruttivo e non banale. È una storia forte, diretta e rapida come un pugno preso inaspettatamente. La velocità con cui si succedono gli eventi storici e l'evolversi del rapporto tra Max e Martin, conduce il lettore a un finale spiazzante, ribaltando il ruolo di forza tra i due protagonisti, e lasciandolo con un messaggio importante, universale e profondo.

La straordinarietà del libro è insita anche nel fatto che, venne scritto prima che il nazionalsocialismo scatenasse il secondo conflitto mondiale e mettesse in atto il più grande genocidio perpetrato dall'uomo, anticipando, nel testo, quelle che saranno le conseguenze che vivranno milioni di persone. Il tema trattato nel racconto è, purtroppo, ancora oggi attuale. Il passato, seppure con diverse sfumature, si ripresenta mettendo il mondo costantemente alla prova, riaccendendo quelle insicurezze e debolezze che si pensava fossero state sconfitte. Si ritorna a guardare in maniera sospettosa l'Altro, ad aver paura di tutto e questo atteggiamento, permette alle correnti più forti di approfittarsi di questo momento di insicurezza per portare avanti i propri interessi e le proprie idee folli e violente, promettendo rivalse e glorie.

Può il dolore trasformare l'animo umano?

Può l'uomo trasformarsi da vittima a carnefice?

È possibile provare valori nobili e riprovevoli al tempo stesso?

Vendetta o perdono?

Come vi sareste comportanti nei panni dei due protagonisti? Cosa avreste fatto?

Questi sono solo alcuni dei punti su cui il libro induce a riflettere avviando dibattiti, scambiando idee, confrontandosi con l'altro e con se stessi, arrivando a un dialogo intenso e profondo.

“Destinatario sconosciuto” è uno di quei testi che non si dimenticano tanto facilmente, perché, anche a distanza di tempo, continua a ritornare alla mente per l'intensità e la complessità dell'animo umano.

Ora però la smetto, mi ritiro nel mio angoletto per non svelare troppo, perché è giusto che scopriate da soli la storia. Leggetelo attentamente e non lasciatevi distrarre da altro perché, credetemi, difficilmente potrete rivivere la stessa reazione ad una seconda lettura.

Lasciatevi avvolgere dal testo vibrante e silenzioso al tempo stesso. Un silenzio che parla ed esprime tutto.

Leggetelo.

Leggetelo.

Leggetelo...non finirò mai di dirlo e consigliarlo.

Buona lettura.



Marianna Di Bella

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