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venerdì 9 dicembre 2022

Recensione: "Mia zia Jane Austen" - Caroline Austen; Anna Lefroy


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Titolo: Mia zia Jane Austen

Titoli Originali: My Aunt Jane Austen. A Memoir

                  Recollections of Aunt Jane

Autrici: Caroline Austen   

      Anna Lefroy

Editore: Gaalad Edizioni



Esistono libri che pur apparendo, agli occhi dei lettori, di piccole dimensioni e quasi anonimi, in realtà custodiscono al loro interno dei tesori di inestimabile valore. Poche pagine che contengono storie, lettere, ricordi e informazioni importanti riguardanti un romanzo, un autore o un'autrice particolare.

“Mia zia Jane Austen” è un libro piccolo per dimensione e numero di pagine, ma il contenuto al suo interno è immenso e importante per noi amanti della scrittura e dei romanzi della scrittrice. Un testo intimo e familiare che, grazie alle lettere e ai ricordi delle nipoti, ci dona la possibilità di conoscere il lato privato della donna, la sua vita quotidiana e il rapporto con la famiglia e gli innumerevoli nipoti.

La famiglia Austen ha sempre cercato di proteggere la privacy della donna, facendo da scudo attorno a lei perché non trapelasse nulla del suo vivere, ma dopo la sua morte si sono resi conto che la sua memoria non doveva andare persa, così, piuttosto che affidare a un biografo i documenti e le lettere dell'autrice, hanno pensato di scrivere loro stessi una biografia più veritiera e vicina al suo vero essere.

Il nipote James Edward Austen Leigh decide, così, di scrivere la biografia avvalendosi dell'aiuto e dei ricordi delle sue due sorelle Caroline Austen e Anna Lefroy. Saranno proprio loro le voci narranti di questo libro; voci che ci racconteranno del rapporto con la zia, regalandoci un ulteriore tassello per comprendere meglio la sua personalità.

Tra le due donne, Caroline Austen è quella che scrive di più e in maniera dettagliata perché ricorda meglio, nonostante abbia trascorso meno tempo in sua compagnia. Indipendentemente dalla lunghezza delle due lettere, il ritratto che viene fuori di Jane Austen è quello di una donna amata, dolce nei modi e amorevole con i nipoti. Una donna intelligente, tranquilla che amava profondamente la famiglia.

Jane Austen aveva un buon rapporto con tutti i suoi fratelli, scriveva loro numerose lettere in cui raccontava molto della vita quotidiana, come ad esempio le informazioni sull'andamento della casa, ma non trapelavano mai i suoi pensieri o riflessioni più profonde.

“Scriveva copiosamente ai suoi fratelli, quando erano per mare, e si teneva in corrispondenza con molti altri componenti della famiglia.

Non c'è nulla, nelle lettere che ho visto, che sarebbe interessante per il pubblico. Erano molto ben scritte, e dovevano risultare di grande interesse per coloro che le ricevevano, ma essenzialmente descrivevano nei dettagli avvenimenti domestici e familiari, e lei raramente azzardava persino un'opinione, così che per gli estranei non possono costituire un riflesso dei suoi pensieri; non sentirebbero affatto di conoscerla meglio leggendole.”

(citazione tratta dal testo)

Dai ricordi delle nipoti viene descritta la sua quotidianità, scandita da diversi compiti. come ad esempio: preparare la colazione, provvedere alle provviste di zucchero, tè e vino.

La mattina si dedicava alla musica e il pomeriggio passeggiava con la sorella per andare in paese o a trovare i fratelli.

Amava scrivere, in particolare le lettere, e la sua calligrafia era elegante e raffinata. Amava leggere ad alta voce e stare con i nipoti che cercavano la sua compagnia ogni volta si recavano a visitare la nonna. Giocava con loro a shangai, li aiutava dell'organizzare le recite e raccontava storie inventate usando la sua fervida immaginazione per far vivere ai nipoti avventure fantastiche.

Li spronava a leggere, dava loro consigli, anche sulla scrittura, come accadde a Caroline Austen quando le espose il suo pensiero sulle difficoltà che la nipote avrebbe incontrato:

Man mano che crescevo, mi parlava più seriamente delle mie letture e dei miei svaghi. Avevo cominciato presto a scrivere versi e storie, e mi dispiace pensare a quanto fastidio le ho dato facendoglieli leggere. Era molto gentile al riguardo, e aveva sempre qualche elogio da tributare, ma alla fine mi mise in guardia dal dedicarvi troppo tempo. Mi disse...come lo ricordo bene! che sapeva quanto fosse divertente scrivere storie, e che la riteneva un'occupazione innocua, anche se molti, ne era consapevole, la pensavano diversamente, ma che alla mia età essere troppo presa dalle composizioni sarebbe stata una cosa negativa. Più tardi, tuttavia, dopo essere andata a Winchester, mi mandò un messaggio di questo tenore: se volevo seguire i suoi consigli, avrei dovuto smettere di scrivere fino a quando non avessi compiuto sedici anni, e lei stessa aveva spesso desiderato di aver letto di più, e scritto di meno, quando aveva quell'età.”

(citazione tratta dal testo)

Ricordiamo, inoltre, che all'epoca le donne scrittrici e intellettuali non erano viste di buon occhio nella società perché, secondo la logica morale e patriarcale di quegli anni, la donna era considerata inferiore all'uomo e quindi il suo ruolo era circoscritto solo in ambito domestico. Per questo motivo, all'inizio i suoi libri vennero pubblicati in anonimato, ma la sua bravura e capacità letteraria vennero ben presto note a tutti.

Leggere questo testo è importante perché, non solo ci regala un ulteriore tassello per comprendere meglio la sua persona, ma ci permette di vivere un'esperienza delicata in cui le nipoti ci raccontano, in maniera intima e confidenziale della loro zia, parlandone sempre con delicatezza.

Un regalo prezioso per noi lettori che desideriamo conoscere quanto più possibile di Jane Austen come scrittrice e donna.

Un testo che consiglio di cuore.

Un libro da custodire.

Un libro...un ricordo.

Buona lettura.


Marianna Di Bella


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