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sabato 12 ottobre 2019

Recensione: "La signora dei funerali" - Madeleine Wickham

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Titolo: "La signora dei funerali"
Titolo Originale: "The Gatecrasher"
Autrice: Madeleine Wickham
Editore: Mondadori



Cosa fare per conquistare un uomo ricco appartenente all'alta società britannica?
Frequentare locali esclusivi, club di golf ecc?
No, niente di tutto questo. È tutto superato, passato di moda. Per conquistare quel genere di uomo basta seguire l'esempio di Fleur Daxeny. Quale? Imbucarsi ai funerali o alle veglie funebri e attirare l'attenzione dei ricchi vedovi perché, secondo la donna, sono più vulnerabili in quel momento. Uomini chiusi nel loro dolore, convinti che nessun'altra donna potrà mai eguagliare e prendere il posto della defunta moglie. Ed è proprio in questo particolare stato emotivo che la donna entra in azione con grazia, comprensione e frasi mirate in grado di attirare l'attenzione e la curiosità dei vedovi che si lasciano conquistare e svuotare il portafoglio. Sì, perché l'obiettivo della donna non è la conquista in sé, ma riuscire ad accumulare più denaro possibile, svuotando le carte di credito, svanire nel nulla e ricominciare di nuovo con un altro vedovo inconsolabile.

“Quelli che soffrivano davvero erano i bersagli più facili: gli uomini che non potevano neppure immaginare di potersi innamorare di nuovo, che giuravano di restare fedeli per sempre alla moglie defunta. In base all'esperienza di Fleur, tutto ciò significava che, quando si invaghivano di lei, si convincevano che doveva essere per forza vero amore.”
(citazione tratta dal testo)

Tutto sembra procedere per il meglio, tra una conquista e l'altra e tra una somma di denaro e l'altra, fino a quando sulla sua strada non compare Richard Favour. 
L'uomo ha perso da poco la sua adorata moglie, il suo amore per lei era puro e profondo, ma se ci fermiamo un attimo a valutare meglio la sua figura e il suo matrimonio, ci rendiamo conto che in realtà l'uomo non conosceva l'animo profondo della donna. Una moglie fredda, indifferente e poco amabile nei suoi confronti. Un tiepido interesse che l'ha portato a reprimere le sue emozioni e sensazioni, distaccandosi anche dal rapporto con i figli. Nonostante sia un uomo gentile e premuroso, non è attento, non riesce a vedere la verità nascosta dietro la maschera di finto perbenismo della moglie. Preferisce non vedere, piuttosto che rendersi conto delle problematiche dei figli, delle loro esigenze e dei loro reali sentimenti.

“Nel corso degli anni le emozioni avevano smesso di premere verso la superficie della sua aniima come una clada ondata di marea e si erano ritirate, cristallizzandosi in qualcosa di solido, concreto e ragionevole. E Richard stesso era diventato solido, conreto e ragionevole. Aveva imparato a tenere per sé le proprie sensazioni, a esaminare i propri pensieri spassionatamente e a dire solo la metà di ciò che pensava. Aveva imparato a sorridere quando avrebbe desiderato rifere di cuore, a schioccare la lingua quando avrebbe voluto urlare per la frustrazione e a controllare quanto più ossibile sia se stesso sia le sue folli idee.”
(citazione tratta dal testo)

Fleur riesce in poco tempo a conquistare Richard ma, in realtà è lui a conquistarla con i suoi modi gentili e premurosi...modi che la donna non ha mai conosciuto, perché ha sempre vissuto cercando di non legarsi a nessuno, usando le persone e vivendo senza tenere a debito conto delle emozioni altrui.
Cosa accadrà tra Richard e Fleur? Riuscirà la donna a cambiare, crescere e prendere coscienza degli altri?
A voi scoprirlo.
Il libro mi ha profondamente delusa. Mi aspettavo un romanzo frizzante, brillante e ricco di humour nel tipico stile dell'autrice che tutti conosciamo come Sophie Kinsella. Purtroppo, tra questa pagine non c'è nulla che la ricordi, anche solo vagamente, perché la storia è noiosa, banale, irritante e non mi ha lasciata nessuna emozione positiva. Ho provato solo tanta irritazione, noia, insofferenza e antipatia per la protagonista. Una donna che non ho apprezzato, di cui non condivido nulla dei suoi valori, del suo carattere e del suo atteggiamento verso gli altri. L'ho trovata una figura cinica, senza alcun valore morale, superficiale, antipatica che non prenderà mai coscienza dei suoi sbagli e non affronterà nessuna crescita psicologica e caratteriale all'interno del romanzo.
I personaggi, all'interno del libro, o sono cinici e amorali o stupidi e incapaci, nessuno emerge per interesse o simpatia.
L'autrice, pur mettendo al centro della storia l'alta società con i suoi stereotipi evidenziandone i rapporti superficiali, non riesce a emergere con una storia interessante e coinvolgente. La lettura è noiosa, pedante e ho fatto molta fatica a finire il libro.


“Sembrava che quella gente non si parlasse mai: non volevano romprere gli equilibri, davano quasi l'impressione di essere più disposti a perdere tutti i loro soldi puttosto che affrontare l'imbarazzo di un confronto diretto.”
(citazione tratta dal testo)

Il finale è scontato e frettoloso, come se l'autrice non sapesse più cosa scrivere e come porre la parola fine al testo, lo lascia aperto lasciando a noi lettori il compito di immaginare il seguito. Ma ciò che più di tutti ho mal tollerato è stato l'atteggiamento di Richard completamente preso da Fleur, neanche avesse 15 anni, ma completamente estraniato dalla realtà dei figli. Perferisce non vedere oltre la superficie, non fermandosi a conoscerli meglio per poi meravigliarsi delle loro problematiche, dei loro atteggiamenti, comportamenti e affermazioni.
Sono rimasta profondamente delusa da quest'autrice di cui ho sempre apprezzato la leggerezza, la freschezza e la sottile ironia con la quale evidenzia gli stereotipi e i luoghi comuni.
Peccato.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

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