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venerdì 31 maggio 2019

Recensione: "L'inverno si era sbagliato" - Louisa Young

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Titolo: "L'inverno si era sbagliato"
Titolo Originale: "My Dear I Wanted to Tell You"
Autrice: Louisa Young
Editore: Garzanti




Esistono diverse tipologie di ferite, quelle che lacerano la carne e devastano il corpo, e quelle più pericolose, subdole e silenziose che, invece, frantumano l'anima, riducendola a brandelli.
Ferite profonde che avvelenano, infettano e corrodono tutto ciò che trovano, toccano o sfiorano: emozioni, sensazioni, affetti e amori. Anestetizzano il cuore e nei casi più gravi provocano la morte dell'anima e dello spirito, trasformando le persone in corpi senza vita, sguardi vitrei e inanimati. Ombre di uomini forti e coraggiosi, trasformati in larve umane, timorosi di qualsiasi rumore li circondi. Timorosi di se stessi e della vita.

“Perché non siamo tutti morti? Oppure siamo morti? E poi con un unico movimento psichico il suo intero essere si rannicchiò e si ritirò, veloce come un uccello che voli su una collina di boschi cedui verso il tramonto, e lui si ritrovò in un posto piccolissimo in fondo al proprio cranio. L'esterno gli passava accanto, come fosse sott'acqua.”
(citazione tratta dal testo)

Chi li ha ridotti così? Chi ha spezzato le loro giovani vite, frantumando i loro sogni?
La guerra.
Quale guerra?
Qualsiasi tipo di guerra. L'umanità ha assistito a tantissime atrocità, perpetrate per soddisfare i poteri politici di imperi e nazioni. Ha visto marciare interi eserciti. File di soldati inviati al fronte come carne da macello per conquistare territori o difendere la propria patria.
La Prima Guerra Mondiale, ad esempio, è stata tra le più atroci. Una guerra di logoramento dei corpi e dell'anima. Per mesi e mesi i soldati si sono ritrovati dentro a trincee piccole e anguste per difendere le loro linee. Fermi, immobili nelle loro postazioni, sotto i colpi mortali dei nemici, circondati dai cadaveri dei loro compagni e in attesa della loro fine.
Morte e distruzione come uniche compagne. Le stesse compagne che ritroviamo in questo romanzo ambientato proprio durante la Prima Guerra Mondiale, che evidenzia e analizza proprio la devastazione fisica e psichica dei soldati.
Ma cerchiamo di andare con ordine.
Il romanzo prende vita prima dello scoppio della guerra, quando la vita era apparentemente tranquilla e le problematiche serie riguardavano la povertà e la disoccupazione.
Siamo a Londra e Riley Purefoy, il nostro protagonista maschile, è un ragazzo dei ceti bassi che ha avuto la fortuna, non solo di conoscere Nadine e la sua famiglia borghese, ma di conoscere Sir Alfred che lo ha accolto come aiutante tuttofare, dandogli un'istruzione elevata, insegnandogli a disegnare e dipingere. Riley è curioso e vuole scoprire tutto ciò che lo circonda ma, pur studiando e lavorando assiduamente, sa che le sue umili condizioni non gli permetteranno di realizzare i suoi sogni: sposare Nadine. Il ragazzo convinto di non avere alcuna possibilità, si arruola e la sua carriera militare ha inizio in un susseguirsi di avvenimenti negativi e pericolosi che segneranno profondamente la sua vita.
Conoscerà il capitano Locke e noi avremo la possibilità di conoscere sua moglie Julie e l'infermiera Rose, cugina del capitano, ma saranno figure marginali, perché Riley sarà il nostro accompagnatore in questo lungo e intenso viaggio letterario. Attraverso la sua figura e le sue esperienze impareremo a guardare gli effetti della guerra attraverso gli occhi di un soldato, vivendo lo shock dei bombardamenti, la difficoltà nell'esprimere e far conoscere il proprio dolore alle persone che si ama e, soprattutto, capiremo cosa vuol dire sentirsi morti dentro.

“Ci sono altri modi di morire, oltre a quello fisico, che io prima non conoscevo. L'ho imparato quest'anno.”
(citazione tratta dal testo)

Come spiegare ciò che si è visto durante i lunghi mesi in trincea?
Come spiegare cosa si prova nel vedere saltare in aria i proprio compagni?
Come spiegare quel desiderio di venire colpiti da una pallottola per poter tornare a casa e abbandonare quei luoghi intrisi di morte e distruzione?
Non si può, così, si sceglie la strada del silenzio, dell'apatia, della morte apparente pur di lenire e dimenticare quel dolore perpetuo, quella sofferenza cronica che tiene svegli la notte in un continuo incubo.
È impossibile dimenticare.
Impossibile spiegare.
Impossibile vivere in quelle condizioni.
Ciò che possiamo fare è leggere per comprendere parte di quel dolore, per continuare la storia e scoprire cosa accadrà ai vari personaggi e a Riley.
Riuscirà a salvarsi? Riuscirà Nadine a comprendere il suo dolore? Cosa accadrà al capitano Locke e a sua moglie?
Naturalmente non vi svelerò nulla del romanzo, perché sapete che il mio piccolo compito consiste nell'accompagnarvi per un tratto di strada e lasciarvi scoprire da soli il romanzo, così da vivere pienamente e autonomamente le emozioni e le sensazioni che la storia vi saprà regalare.
Mi aspettavo molto da questo testo, anzi no, mi correggo...mi aspettavo tutta un'altra storia. La sinossi mi ha ingannata, perché proponeva una particolare trama, le cui protagoniste assolute sarebbero state tre donne coraggiose e determinate. Leggendo, purtroppo, ho scoperto che i personaggi femminili sono solo di contorno alla storia e le loro figure le ho trovate incolori, marginali, poco interessanti e incisive, una di loro, ad esempio è particolarmente superficiale e fastidiosa. Non lasciano il segno e non hanno nessun un impatto narrativo importante.
L'unico personaggio ben costruito e analizzato è Riley. Da solo riesce a occupare completamente la scena, attirando a sé il lettore in un vortice di sofferenze, dubbi e paure. Attraverso le sue emozioni e sensazioni, riusciamo a entrare nell'anima dei soldati e nelle loro ferite fisiche e psichiche. Impariamo a convivere con il silenzio e a trovare in esso un momento di pace e tranquillità.

“Mi dispiace non essere stato capace di scriverti della mia vita qui, in modo che tu potessi capire come sono e come sto. Non ci sono scuse, ma una ragione c'è e questa volta cercherò di spiegartela, perché presto sarà di nuovo là in mezzo e non sarà più in grado di comunicare. Ecco il motivo: là, io non esisto. È il mio modo di proteggermi da tutto questo. L'enorme sconvolgimento, l'immensità assoluta di ciò che succede là riduce l'individuo a un nulla. Non c'è posto per il benessere personale perché il benessere comune sovrasta tutto. E gli orrori? Nat, assistiamo a tanti orrori, e l'orrore più spaventoso è che prima di partire per la licenza io non li vedevo nemmeno più. Avevo smesso di guardare, perché vedere non aiuta e non mi piaceva quel che vedevo. Invece, mi concentro, uno stato di concentrazione quasi ipnotico. È come se passassi accanto a tutto di corsa, pensando solo a dove sto andando. Il mio io si ritrae, il mio campo visivo si restringe. Il mio corpo fa quel che deve essere fatto.”
(citazione tratta dal testo)

Il romanzo non ha una prosa scorrevole, soprattutto nella prima parte del romanzo, che risulta essere noiosa, lenta e pesante, ma se si ha la pazienza di continuare la lettura si scoprirà un seconda parte più intensa, soprattutto dal punto di vista psicologico.
Louisa Young riesce, attraverso le sue descrizioni crude e dirette, ad afferrare il lettore e trascinarlo nelle trincee e negli ospedali militari, facendogli vivere il dolore, la follia e l'orrore della guerra. Il senso di soffocamento, di terrore e l'odore di morte investono il lettore lasciandolo completamente inerme e impaurito.

Da una parte all'altra della terra di nessuno, i soldati volavano in aria e ricadevano, e la terra volava in aria e ricadeva, seppellendoli, che fossero morti o no.”
(citazione tratta dal testo)

Questa seconda parte è quella che ho trovato più incisiva, interessante e meglio descritta nel romanzo. È la parte che ho apprezzato maggiormente del libro ed è quella che vi consiglio di scoprire.

“Alcuni rimangono zitti ed è come una ferita non medicata, un ascesso non drenato.”
(citazione tratta dal testo)

Scoprite cosa accade nei silenzi dei soldati.
Silenzi di morte.
Silenzi dell'anima.
Silenzi pieni di vita.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

giovedì 30 maggio 2019

Recensione: "La posta del cuore di Mrs Bird" - AJ Pearce

romanzo, libro, mdb, recensione, libri il nostro angolo di paradiso, seconda guerra mondiale, londra, lettere, corrispondenza, amicizia, donne,
Titolo: "La posta del cuore di Mrs Bird"
Autrice: AJ Pearce
Editore: Sperling & Kupfer




1940 – Seconda Guerra Mondiale

Sotto i cieli di una Londra bombardata dai tedeschi, la gente cerca vivere la propria vita normalmente, portando avanti le attività quotidiane e lavorative. La maggior parte dei ragazzi e degli uomini inglesi sono stati arruolati e impegnati al fronte, cercando di fermare l'avanzata tedesca che minaccia l'Europa. Il resto della popolazione londinese cerca di andare avanti come può, lavorando, andando a scuola, sostenendo la famiglia e la patria attraverso piccoli gesti e opere di volontariato.
Tutti contribuiscono come possono, soprattutto le donne a cui è richiesto uno sforzo maggiore, mostrandosi forti, determinate e raggianti per accogliere sorridenti e tranquille i loro uomini in licenza. Emotivamente e psicologicamente non è facile, soprattutto, quando si viene costantemente bombardati, i generi alimentari scarseggiano e le possibilità economiche vanno diminuendo. È difficile dimostrare felicità e tranquillità quando la paura e le preoccupazioni prendono il sopravvento. È difficile affrontare tutto senza lasciarsi sopraffare dal timore di non farcela, di non sentirsi all'altezza della situazione e sentirsi completamente sole. Nessuno sostegno o aiuto; nessuna parola di conforto ad alleggerire i loro cuori.
E allora che fare? Semplice. Scrivere. Sì, avete letto bene...scrivere è la soluzione perfetta per chi ha bisogno di sfogare le proprie paure. Affidare a un foglio di carta i propri dubbi, incertezze, paure e problemi è sempre stato negli anni una valvola di sfogo per tutti, soprattutto per quelle donne che, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, hanno cercato aiuto e conforto nella posta del cuore di molte riviste femminili. Attraverso le lettere hanno affidato se stesse e parte della loro anima. Lettere intrise di speranza, dubbi e paure. Lettere piene di quesiti, problemi economici, affettivi e sentimentali da risolvere. Lettere piene di vita che Emmeline si ritrova a leggere, archiviare e...come? Chi è Emmeline? Be', lei è la nostra protagonista, vive a Londra, in un appartamento all'ultimo piano di una palazzina, insieme alla sua migliore amica Bunty. Tre notti a settimana presta opera di volontariato presso la caserma dei vigili del fuoco, rispondendo al telefono e registrando le chiamate di soccorso, soprattutto, durante i bombardamenti notturni. Il suo sogno nel cassetto è di poter diventare una reporter di guerra e aiutare, in questo modo, il suo paese. Per questo, quando legge l'annuncio pubblicato sul “London Evening Chronicle” per un posto di praticante, non esita a rispondere e accettare immediatamente il lavoro. La ragazza è al settimo cielo, finalmente i suoi sogni stanno per avverarsi, non solo diventerà un'affermata giornalista ma aiuterà concretamente la sua nazione con articoli e reportage dalle zone di guerra.
La sua penna sarà graffiante, vera e...purtroppo i suoi sogni stanno per scontrarsi con la dura realtà, perché la sua irruenza e la sua voglia di lavorare in un giornale, l'hanno talmente abbagliata da non rendersi conto che ha appena accettato un lavoro per la rivista femminile “Women's Friend”. Nessuno articolo da scrivere, nessuno reportage, dovrà solamente aiutare la direttrice Mrs Bird a smistare, scegliere e battere a macchina le lettere da pubblicare per la rubrica della posta del cuore. Un lavoro apparentemente semplice, ma il carattere impossibile e indisponente della direttrice rendono tutto più difficoltoso, per non parlare delle ferree regole morali e la lista di argomenti inaccettabili che Emmeline deve seguire nella scelta delle lettere da pubblicare. Regole talmente ferree che costringono la ragazza a cestinare la maggior parte delle lettere perché ritenute inopportune e offensive.

“Le persone che scrivevano aprivano il loro animo con franchezza e lo trovavo molto coraggioso. Mrs Bird era un'estranea che lavorava in una rivista, eppure le lettrici le raccontavano i propri segreti. Alcune sembravano seriamente in difficoltà: mogli sole con i mariti al fronte, oppure a casa ma indifferenti, o semplicemente giovani donne in cerca di una guida. Era dura per tutte in quel periodo, e la ritenevo una mancanza da parte di Mrs Bird non rispondere.”
(citazione tratta dal testo)

Lettere strappate e cestinate. Voci interrotte da chi ritiene che i problemi di quelle donne non siano da prendere in considerazione perché non rispondono alle regole morali della direttrice, convinta che se quelle donne si trovano nei guai è solo per causa loro, devono incolpare se stesse e risolvere i problemi da sé.

“I giornali non parlavano di donne come quelle che scrivevano a Mrs Bird. Donne il cui mondo era stato stravolto dalla guerra, che soffrivano per l'assenza del marito o si sentivano così sole da innamorarsi dell'uomo sbagliato. O, ancora, donne che erano semplicemente giovani e ingenue e avevano perso la testa in un momento difficile. Certi problemi erano sempre esistiti, solo che adesso, in un mondo sottosopra, ci si aspettava che le donne li affrontassero senza cedimenti.
E chi dava loro una mano?”
(citazione tratta dal testo)

Emmeline è turbata da questa censura e dalla mancanza di tatto e sensibilità della donna, la ragazza sente di dover aiutare quelle povere ragazze che hanno solo bisogno di qualcuno che le aiuti a vedere chiaro nella loro vita, di una parola di incoraggiamento che le aiuti a superare un momento di crisi. Hanno bisogno di un'amica che le capisca, come Emmeline. La ragazza non riesce a voltare le spalle a quelle grida di aiuto, deve fare qualcosa, così prende carta e penna e inizia a rispondere e...non lasciate Emmeline da sola. Aiutatela in questa azione sovversiva, appoggiatela in questa sua scelta e sostenetela nei momenti di difficoltà.

“Non ero minimamente qualificata, ma se non altro potevo mostrarmi solidale, pensai, far sapere alle lettrici che non erano sole.”
(citazione tratta dal testo)

Prendete il libro e lasciatevi avvolgere dalle sue parole e da quelle di AJ Pearce. Perdetevi tra le pagine di questo romanzo delizioso, emozionante e divertente che vi farà innamorare, ridere e piangere allo stesso tempo.
Delicatezza, intensità, ironia, amicizia e speranza sono gli ingredienti principali che mescolati bene dalla penna, dalle parole e dalla fantasia dell'autrice ci regalano un romanzo bello e divertente. Un romanzo da leggere e custodire.
La lettura è scorrevole e seppur affrontando un periodo storico importante e drammatico, l'autrice riesce a coniugare ironia, sensibilità e tristezza in maniera equilibrata senza risultare superficiale e immatura. Al contrario, affronta tematiche importanti e serie a cui spesso non si è riflettuto, ponendo l'attenzione sulle donne e le loro problematiche quotidiane durante gli anni della guerra. Durante la stesura del romanzo, l'autrice si è documentata leggendo molti libri, giornali e riviste dell'epoca, riuscendo ad avere una visione del contesto sociale e culturale dell'epoca, riproponendo i dilemmi delle donne, affrontandoli con sensibilità e delicatezza. Evidenziando, inoltre, il notevole contributo del corpo ausiliario dei vigili del fuoco e delle donne che prestavano servizio nelle caserme, rispondendo alle innumerevoli chiamate di soccorso durante i raid aerei, mantenendo calma e compostezza durante momenti di pericolo, aiutando tutti con forza e coraggio.
L'amicizia, la speranza e la forza delle donne sono i motori che danno vita e forza a questa storia, la cui voce della nostra protagonista viene fuori dapprima timidamente, quasi timorosa di farsi avanti, per poi acquisire sempre più forza e determinazione, senza dimenticare quella sottile vena ironica che la contraddistingue.

“...come ripeteva sempre la mamma, la nonna non aveva passato metà della sua vita a incatenarsi alle ringhiere solo perché la donna di oggi sprecasse il suo tempo in sognante attesa di qualche uomo disposto a prendersi cura di lei.
Proprio no.”
(citazione tratta dal testo)

“La posta del cuore di Mrs Bird” è un romanzo in grado di far ridere, riflettere e piangere. Un romanzo in grado di regalare emozioni contrastanti ma intense.
Leggerlo fa bene al cuore e all'anima. È ritrovarsi a fine lettura con il sorriso sulle labbra e le lacrime agli occhi. È delicatezza e intensità. È un testo che ho amato tantissimo e per me ha rappresentato una carezza nell'anima in un momento di totale sconforto, donandomi la forza per guardare le cose in maniera diversa e con il sorriso, regalandomi serenità e allegria.

“Scopra in cosa è brava, e poi si migliori ancora di più. È questo il segreto.”
(citazione tratta dal testo)

Scoprite le vostre qualità e seguite la vostra strada.
Buona lettura!!




(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

mercoledì 29 maggio 2019

I Consigli di Mirtilla: "Le amiche che vorresti e dove trovarle" - Beatrice Masini; Fabian Negrin

libro per ragazzi, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, personaggi femminili
Titolo: Le amiche che vorresti e dove trovarle
Autori: Beatrice Masini - Fabian Negrin
Editore: Giunti Editore




Leggere è la migliore medicina per l'anima. Perché il libro non giudica, non punta il dito contro di noi accusandoci, al contrario, consola e abbraccia, tenendoci al caldo delle sue pagine, permettendoci di estraniarci dagli altri e dal mondo circostante, ritrovando calma e tranquillità.
Perdersi tra le sue pagine è come perdersi dentro se stessi, per ritrovarsi in un angolino nascosto a curare le ferite che ci portiamo dentro.
Ogni parola scritta diventa un balsamo per le nostre ferite. Ogni personaggio diviene un amico importante, in grado di tenerci compagnia, sostenendoci e aiutandoci a vedere meglio dentro noi stessi. Legandoci in un rapporto di amicizia cartacea unico e irripetibile. Un'amicizia importante da custodire e proteggere. Un'amicizia che ritroviamo ogni volta che ci accingiamo a rileggere quel determinato testo , rivivendo quell'avventura letteraria.
Questo testo nasce proprio dall'esigenza di ritrovare quelle amiche cartacee che hanno accompagnato le nostre letture durante la nostra infanzia, adolescenza...durante la nostra vita.
Fabio Negrin e Beatrice Masini hanno sfogliato libri di generi diversi, dai classici ai libri per ragazzi, per trovare le 22 figure femminili che hanno segnato le nostre letture.
22 volti.
22 storie.
22 personaggi femminili che hanno influenzato e segnato la nostra vita, come ad es.: Jo March, Pippi Calzelunghe, Anna Karenina, Alice, Mary Poppins, Calpurnia, Charity etc.
Donne e ragazze che hanno lottato per se stesse, andando contro le convenzioni del loro tempo. Donne coraggiose ma piene di contraddizioni.
Donne testarde, libere...donne in cerca di se stesse.
22 donne rappresentate graficamente dalla matita di Fabian Negrin e descritte dalla penna di Beatrice Masini.
Le illustrazioni sono meravigliose, diverse l'una dall'altra, realizzate con tecniche diverse per meglio evidenziare l'anima delle protagoniste e l'epoca in cui hanno vissuto. I colori sono delicati e lievi come le loro anime. I disegni accompagnano le parole in un viaggio letterario inconsueto, interessante e meraviglioso. Un viaggio che consiglio agli adulti, ma soprattutto ai ragazzi che hanno bisogno di conoscere dei personaggi letterari indimenticabili.
Lasciateli liberi di sfogliare le pagine del libro, e di seguire il proprio istinto trovando la loro amica letteraria, chissà che la curiosità verso questi personaggi femminili, non li portino a volerne sapere di più sulla loro storia e sui libri da cui sono stati tratti.
Lasciateli liberi di scoprire il libro più adatto a loro.
Lasciateli liberi di esplorare, ascoltare e leggere.
Lasciateli liberi di trovare se stessi.
Buona lettura!!


Mirtilla




(Marianna Di Bella)

martedì 28 maggio 2019

Recensione: "La vittima perfetta" - Robert Bryndza

thriller, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso,
Titolo: La vittima perfetta
Autore: Robert Bryndza
Editore: Newton Compton Editori




In una notte calda e afosa di giugno, un uomo viene brutalmente ucciso all'interno della sua abitazione. L'assassino è entrato indisturbato, ha agito senza fare alcun rumore lasciando pulita la scena del crimine. Nessuna traccia che possa ricondurre alla sua identità. Un assassino efficiente e silenzioso.
L'indagine viene affidata a Erika Foster e alla sua squadra investigativa, ma il caso si rivelerà difficile sin dall'inizio. È un omicidio passionale o una rapina finita male? Chi ha ucciso il medico Gregory Munro?
Gli investigatori brancolano nel buio, fino a quando un secondo omicidio non li porterà a cambiare completamente il percorso delle loro indagini. Il modus operandi è lo stesso, il che vuol dire che un serial killer si aggira tra le strade di Londra prendendo di mira uomini single. Perché? Chi si nasconde dietro la misteriosa identità dell'omicida? Be' questa volta non dovrete far emergere le vostre doti investigative per svelare la misteriosa identità, perché Robert Bryndza ha deciso di impostare questo nuovo romanzo svelando subito l'identità dell'assassino. L'autore ha dato spazio alla sua complessa figura, dedicandogli alcuni capitoli e facendolo parlare in prima persona, permettendoci, in questo modo, di entrare nella sua psiche e nelle sue elucubrazioni, facendoci conoscere le motivazioni che lo spingono a uccidere. Un modo per comprendere la sua complessa struttura psicologica.
La rabbia e il dolore sono gli elementi che alimentano e mettono in moto il desiderio di vendetta, che diventa sempre più forte e ossessiva. Per quale motivo vuole vendicarsi? Come sceglie le sue vittime?
Erika e la sua squadra avranno molto lavoro da fare e altrettanti ostacoli da superare, soprattutto burocratici. Anche questa volta, la donna verrà osteggiata e bloccata dai giochi di potere presenti all'interno del corpo di polizia.
Riuscirà Erika a superare l'ennesimo problema e a trovare l'assassino? Come sempre vi basterà seguire la sua squadra e le parole dell'autore che vi condurranno all'interno di un thriller interessante e coinvolgente. Rispetto agli altri due romanzi, questo l'ho trovato più intrigante e a dispetto delle critiche lette in Rete sulla scelta, da parte dell'autore, di svelare subito l'identità del serial killer, io ho apprezzato questa decisione, perché oltre ad essere funzionale al testo, mi ha permesso di comprendere meglio la complessa figura dell'omicida. Capirne il passato, le ferite fisiche e psicologiche che si porta dietro, la fragilità emotiva e psichica, e la complessità caratteriale permettono di avere un quadro completo ed esaustivo del personaggio. Un quadro che permette al lettore di andare oltre la superficie delle cose, comprendendone i comportamenti, le azioni e le sue conseguenze.
Come sempre Robert Bryndza ci regala una lettura piacevole e scorrevole, un momento di pura evasione in cui la figura dell'ispettore Erika Foster emerge rispetto agli altri personaggi. La sua determinazione, la sua caparbietà, la sua intolleranza verso le perdite di tempo e i giochi di potere si scontreranno di nuovo e inevitabilmente contro le alte sfere che non esiteranno a punirla...purtroppo, a lungo andare questo filone diventa ripetitivo e noioso, trasformando la protagonista una moderna Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento delle gerarchie. Va bene al primo romanzo, comprensibile al secondo, ma al terzo libro risulta fastidioso e noioso.
Se cercate un libro piacevole e di pura evasione, se amate capire la complessa figura psicologica dell'omicida e se non vi dà fastidio scoprire subito la sua identità, allora questo libro fa per voi, altrimenti, lasciate perdere, vi rovinereste la lettura e non dareste la giusta attenzione al testo.
Buona lettura.




(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

venerdì 24 maggio 2019

Recensione: "La voce delle cose perdute" - Sophie Chen Keller

libro, romanzo, mdb, recensione, libri il nostro angolo di paradiso, emarginati, amicizia, new york, ricerca, speranza
Titolo: "La voce delle cose perdute"
Autrice: Sophie Chen Keller
Editore: Casa Editrice Nord


New York è una metropoli immensa, straordinaria e magica. Afferra il turista e lo lega a sé in maniera indissolubile, facendogli scoprire angoli meravigliosi, viste mozzafiato, ricollegandolo a se stesso e al resto del mondo.
New York è la città in cui il passato e il presente si rincorrono tra le strade trafficate e i marciapiedi calpestati da migliaia di persone. Strade calpestate da quei migranti che hanno dato vita a una mescolanza di tradizioni e lingue, rendendo la città un arcobaleno di culture
New York è la città dove tutto è possibile, dove i sogni si avverano se si crede in quel pizzico di magia che aleggia nell'aria, rendendo unica la nostra vita. La stessa magia che vi guiderà tra le sue strade conducendovi a una piccola pasticceria difficile da trovare perché: 

“Questo posto sa come nascondersi, finché non decide di farsi trovare.” 
(citazione tratta dal testo) 
 
Tranquilli, la troverete anche voi, perché è importante che conosciate la sua storia e impariate ad amare e apprezzare il piccolo protagonista del romanzo. Ma andiamo con ordine e calma, tutto si svelerà a tempo debito. Per ora prendetevi del tempo per guardare, attraverso le vetrine, l'interno della pasticceria e quando vi sentirete pronti, entrate e sedetevi a uno dei tavolini. Lasciatevi avvolgere dal clima e dalla magia che si sprigiona in ogni angolo, guardatevi intorno e osservate tutto con molta attenzione, soprattutto, le persone che vi lavorano.
La vedete quella donna al bancone, che sta raccontando una storia su uno strano libro custodito nella teca accanto a lei?
Lei è Lucy, la proprietaria. Una donna straordinaria, forte e coraggiosa che ha dovuto far fronte alle innumerevoli disavventure che hanno segnato la sua vita. Una vita fatta di sofferenze che l'hanno segnata profondamente, lasciandola sola e con un figlio straordinario da crescere e amare.
Walter junior è un bambino particolare, ha perso il papà e ha problemi nel comunicare con il mondo intero. Soffre di un disordine oro-motorio che gli procura notevoli problemi nel parlare.
Walter sa benissimo cosa dire, ma i muscoli non danno retta ai suoi impulsi, scollegandosi dal cervello. Tutto ciò gli ha procurato enormi difficoltà nel comunicare con gli altri e una grande insicurezza. Le derisioni e le prese in giro dei compagni lo hanno portato a chiudersi in se stesso, preferendo il silenzio alla musicalità delle parole. Il silenzio ha accentuato la sua capacità di osservare con estrema attenzione e sensibilità tutto ciò che lo ricorda. Uno sguardo intenso che si posa delicatamente su ogni persona e oggetto, andando oltre la superficie delle cose.

Libero dalle distrazioni del dialogo e dell'attenzione altrui, potevo concentrarmi maggiormente su quello che gli altri dicevano agli altri e a se stessi. Potevo studiare meglio la pelle del mondo che scorreva e si allungava e, se ero abbastanza ricettivo e sveglio, riuscivo a intravedere un barlume delle ossa e degli ingranaggi che copriva, affinando così la mia comprensione dei meccanismi segreti della vita.”
(citazione tratta dal testo)

Uno sguardo attento a cui non sfugge nulla, per questo riesce a ritrovare con facilità gli oggetti perduti dalle persone.

“...più insisti a cercare, più è probabile che inciamperai in qualcosa d'inaspettato. Nel cercare l'oggetto che qualcun altro ha smarrito, sto cercando anche quello che ho perduto io...”
(citazione tratta dal testo)

Cosa ha perso Walter?
In realtà molte cose, ma ciò che lo spingerà a uscire dal suo guscio, dalla sua comfort zone per girare da solo per la città di New York, immergendosi in quel mondo da cui si è volontariamente allontanato, sarà la sparizione del libro custodito nella teca. Un libro importante per la pasticceria e per la sua vita.
Cosa rappresenta questo libro? Perché è così importante?
Lo scoprirete solo se accetterete di accompagnare il piccolo Walter in questa lunga ed emozionate ricerca. Una ricerca che vi condurrà tra le strade e i sotterranei di New York, entrando in contatto con diverse tipologie di persone, in particolare con gli emarginati della società, coloro che vengono allontanati, lasciati soli e in balia del loro destino. Emarginati che non hanno mai perso la speranza e che aiuteranno il nostro piccolo protagonista a comprendere e accettare se stesso, in un lungo ed intenso percorso formativo.

“Mi rendo conto che oggi, lungo la strada, ho imparato qualcos'altro sulla vera gentilezza: la scelta di non ignorare quello che ho davanti.”
(citazione tratta dal testo)

Devo essere sincera, questo romanzo non è rivolto a tutti, ma solamente a chi crede in quel pizzico di magia che rende unica la nostra vita. Perché questa storia è una piccola e dolce favola, e come tale va letta e vissuta. Per questo, se non credete al potere benefico delle favole e della magia presente in esse, allora potete tranquillamente smettere di leggere, perché sicuramente non apprezzereste la trama.
Il romanzo è magico, poetico, delicato. Una favola moderna dal sapore malinconico, in grado di insegnare molto ai lettori, presentando un personaggio intenso e profondo.
Il libro è scritto bene e la lettura è piacevole e scorrevole. È uno di quei romanzi in grado di allietare gli animi dei lettori, di regalare un momento di magia, ricordandoci di non perdere mai la speranza perché tutto è possibile, se ci crediamo.
Le descrizioni sono attente, particolareggiate e realistiche al punto da farci sentire parte del romanzo e della vita di New York. Seguire le ricerche di Walter, vuol dire perdersi tra le strade e i sotterranei della città, presentandoci una metropoli diversa e sconosciuta a molti.
L'unica cosa che non ho apprezzato del romanzo è il voler allungare e procrastinare la ricerca del libro perso. Quando sembra che il bambino sia riuscito a trovarlo, ecco che accade qualcosa per cui Walter deve riprendere la ricerca...questo trovare per poi perdere di nuovo l'ho trovato noioso e stancante.

“Non c'è motivo di avere paura di smarrirsi: ciò che è perduto sarà ritrovato da chi è abbastanza coraggioso da aprire gli occhi per vedere, ora lo so.”
(citazione tratta dal testo)

Ogni passo fatto da Walter è un passo in avanti verso l'accettazione di se stessi.
Un passo che vi invito a compiere per scoprire una favola delicata ed emozionante.
Buona lettura!



(Marianna Di Bella)

giovedì 23 maggio 2019

Recensione: "E la chiamano estate" - Jillian Tamaki; Mariko Tamaki

graphic novel, recensione, mdb, adolescenza, estate, fumetto, amicizia, libri il nostro angolo di paradiso
Titolo: "E la chiamano estate"
Autrici: Jillian Tamaki  - Mariko Tamaki
Editore: Bao Publishing




L'estate è finalmente arrivata a riscaldare e rallegrare le giornate. Le località di mare si riempiono di turisti e degli amanti del relax e del sole. Anche Awago Beach si sta popolando di vacanzieri, i cottage vengono riaperti e le spiagge pullulano di persone e risate.
Rose Abigail Wallace, la nostra protagonista, è appena arrivata insieme ai suoi genitori. Come ogni anno, trascorrerà le vacanze estive nel piccolo cottage che l'ha vista crescere, custode di ricordi ed emozioni. A farle compagnia, durante le lunghe giornate, ci sarà Windy, l'amica estiva che conosce da quando aveva cinque anni. Negli anni, le due ragazzine, hanno condiviso giochi, confidenze, risate in totale armonia; ma questa vacanza sarà diversa, perché segnerà non solo la loro amicizia ma, soprattutto, il passaggio naturale tra infanzia e adolescenza. In bilico tra la bambina di ieri e l'adolescente di oggi in cerca di se stessa.
Rose e Willy si confronteranno su paure, ansie e perplessità. Tra dubbi e risate cercheranno il giusto equilibrio tra infanzia e adolescenza, cercando di capire chi sono e dove stanno andando, consapevoli che il passaggio non sarà indolore e che ognuna di loro vivrà in maniera diversa i primi batticuori e le prime delusioni.
Questa graphic novel, scritta e illustrata da Jillian Tamaki e Mariko Tamaki, è poetica e malinconica. Con la giusta dose di delicatezza e sensibilità affronta le perplessità di Rose e Willy, descrivendone i pensieri e i gesti quotidiani. Le due ragazzine sono ben descritte e tratteggiate, e risultano essere psicologicamente più adulte di tutti quelli presenti nel testo. Gli altri personaggi non raggiungono il loro livello di intensità, ma fanno solo da sfondo alla storia, risultando superficiali e spesso noiosi, non aggiungendo nulla di rilevante alla trama.
I dialoghi sono sintetici e vanno dritti al punto senza perdersi in divagazioni. I disegni, invece, sono delicati, chiari, espressivi e con una particolare tonalità tendente al blu, che ricorda la profondità del mare, la vastità del cielo e l'intensità delle emozioni.
L'atmosfera che aleggia in tutto il testo, ci dona quel senso di leggerezza e sospensione che si vive durante i periodi estivi, dove tutto sembra possibile e facilmente realizzabile. Un periodo che tutti abbiamo vissuto durante la nostra adolescenza e che ritroviamo in questa graphic novel, perfettamente descritti e disegnati. Un periodo che tutti abbiamo vissuto e affrontato con paura e incertezza e che qui ricordiamo con dolcezza e quel pizzico di nostalgia, rivivendo ricordi intesi e indimenticabili.
Una lettura piacevole, in cui il silenzio dei disegni è più incisiva ed eloquente di qualsiasi altro discorso, arrivando direttamente al cuore delle emozioni e dei lettori. Il silenzio delle immagini è ciò che ho maggiormente apprezzato in questo testo. Il non detto che diventa un messaggio intenso ed emozionante.
Lasciatevi avvolgere dai ricordi delle estati passate e dal senso di malinconia che si respira tavola dopo tavola.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)


martedì 21 maggio 2019

Recensione: "Il catalogo delle donne valorose" - Serena Dandini

libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, biografie, donne
Titolo: Il catalogo delle donne valorose
Autrice: Serena Dandini
Editore: Mondadori


34 donne.
34 rose.
34 collages.
34 biografie che prendono vita tra le pagine di questo testo, creato, scritto e pensato da Serena Dandini.
L'autrice ha ripercorso la storia, riportando alla luce e alla nostra conoscenza le vite di donne valorose, dimenticate dai libri di storia e rese invisibili all'umanità intera, e alle generazioni future che hanno ancora molto da imparare, soprattutto dal passato.
Le donne presenti nel libro sono accomunate dal coraggio, dall'intraprendenza e dalla tendenza ad andare controcorrente per ribaltare un destino che sentivano troppo stretto per la loro anima. Lottando con forza e determinazione per inseguire i propri sogni, ideali e pensieri....per inseguire e ritrovare se stesse.
La particolarità e bellezza di questo testo è data non solamente dalla presenza delle biografie di donne, ma dalla capacità dell'autrice di associarle a diverse tipologie di rose. Perché se la storia ha volontariamente dimenticato queste personalità, la botanica ha reso loro il giusto e meritato omaggio creando ibridi unici, rendendole così, immortali. Un tributo eterno e meraviglioso.

"Mi sono limitata a dissodare un tereno, speriamo fertile...perché si sa le donne come le rose mettono radici, sono resistenti, sopportano le avversità e nonostante la mancanza di cure rifioriscono baldanzose a ogni primavera..."
(Serena Dandini – citazione tratta dal testo)

Il libro diventa così un'enciclopedia socio-botanica. Un'enciclopedia dove le rose e le donne si intrecciano e si legano perfettamente creando un bouquet unico nel suo genere. Un bouquet arricchito da collages, realizzati da A. Pistacchi, che esaltano le figure femminili rappresentandole con delicatezza e sensibilità, accompagnando noi lettori all'interno delle loro storie. Collages che diventano delle vere e proprie opere d'arte da ammirare.

"Potrei essere arrestata, processata e messa in carcere, ma non starò mai zitta."
(Emma Goldman – citazione tratta dal testo)

Il libro di Serena Dandini è interessante, delicato e coinvolgente al punto che il lettore sentirà l'esigenza di saperne di più sulla storia di queste donne coraggiose. Attraverso un notevole lavoro di recupero della memoria, le vite di queste 34 donne sfilano davanti ai nostri occhi, pagina dopo pagina, storia dopo storia. 34 biografie che si susseguono una dietro l'altra ricordandoci figure coraggiose e intraprendenti come la giornalista Ilaria Alpi, Olympus De Giouges fervente rivoluzionaria, Alice Guy prima regista cinematografica o Kathrine Virginia Switzer la prima maratoneta ai giochi olimpici osteggiata in tutti i modi da una società retrograda e maschilista. Donne il cui valore non è mai stato riconosciuto dal mondo intero. Donne che hanno dato un'impronta decisiva ed energica in ogni campo, dalla letteratura, alla musica, allo sport, alla biologia ecc.
Il mondo ha cercato di renderle invisibili, relegandole in un angolo e dimenticandole, ma non ha fatto i conti con chi invece ama rispolverare quegli angoli bui, angusti e polverosi, riportando luce e gloria. Consegnando alle generazioni future e a noi lettori esempi di coraggio, intraprendenza e voglia di lottare per ciò in cui si crede, senza per questo perdere o sminuire se stesse.

"Che le donne felici e stimate del futuro rivolgano i pensieri al dolore e all'umiliazione di quelle che le hanno precedute e ricordino con un po' di gratitudine i nomi di quante hanno aperto e preparato la strada alla loro mai gustata prima e forse sognata felicità."
(Caterina di Belgioioso – citazione tratta dal testo)

Un libro che tutti dovrebbero leggere e custodire nella propria libreria...per non diimenticare mai più.
Buona lettura!




Marianna Di Bella

lunedì 20 maggio 2019

Recensione: "Sai che gli alberi parlano?" - Käthe Reiches - Georg Bydlinski

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, nativi americani, indiani d'america, recensione, saggezza indiana
Titolo: "Sai che gli alberi parlano?"
Autori: Käthe Reiche - Georg Bydlinski
Editore: Il Punto d'Incontro




È difficile spiegare in poche parole la bellezza e la profondità della cultura nativa americana. Difficile spiegarla a chi non sa assolutamente nulla della loro storia, del rispetto per la Natura e la Madre Terra, delle diverse nazioni di cui si compongono, delle differenti lingue e tradizioni e del loro passato. Un passato segnato da genocidi, espropriazione delle loro terre e annientamento della loro cultura. Un passato composto da tantissimi avvenimenti tragici, che osservati e studiati attentamente, ci presentano molte verità che si sono avverate negli anni. Quali? Be' basti pensare agli avvertimenti all'Uomo Bianco sullo sfruttamento della terra e delle sue risorse.
Parole profetiche che oggi riecheggiano con forza e determinazione, scontrandosi con la dura realtà che vede la natura ribellarsi all'uomo e al suo continuo e indiscriminato sfruttamento.

Tutti noi dobbiamo imparare a vederci come parte di questa Terra, non come un nemico, che viene dall'esterno e che cerca d'imporre la sua volontà. Noi, che conosciamo il Segreto della Pipa, sappiamo anche che, in quanto parte vivente di questa Terra, non possiamo farle violenza senza ferire anche noi stessi.”
(Cervo Zoppo)

All'interno di questo testo, sono molti i passaggi che ci ricordano questo rapporto conflittuale tra l'uomo e la Natura, ma ci regala anche molto altro, primo fra tutti le foto meravigliose di Edward Curtis che ha cercato di immortalare, non solo la vita dei nativi, ma la loro fierezza e il loro coraggio, mantenendo vivo il loro spirito.

Io sono come un orso
Con le braccia tese in altro
aspetto il sorgere del sole.”
(Canto di un Guerriero Pawnee)

Ogni frase, poesia, canto o pensiero presente nel libro, è accompagnato da foto, brevi biografie degli autori dei pensieri e da alcune piccole note informative sulle nazioni o tradizioni che compongono la cultura nativa americana, regalandoci un quadro più omogeneo e ampio della loro cultura.

(...)
Possa io camminare lieto sotto la nube di pioggia.
Possa io camminare gioioso nella pioggia rinfrescante.
Possa io camminare sul sentiero del polline che dona la vita.
Possa io camminare colmo di gioia.
(...)”
(Canto cerimoniale dei Navajo)

Il libro è interessante e coinvolgente, indicato a tutti coloro che sanno poco dei nativi americani, aiutandoli ad avvicinarsi a piccoli passi a una cultura complessa, ricca di storia e tradizioni.
Un testo poetico e profondamente rispettoso della natura e di tutti gli essere viventi.
Un testo che vi invito a leggere per scoprire una cultura meravigliosa in grado di insegnare molto, arricchendo la nostra anima.

Io sono nato libero,
libero come l'aquila,
che vola sopra il grande
cielo azzurro;
un vento leggero sfiora il suo volto.
Io sarò libero.”
(Dion Panteah, 15 anni)


Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

giovedì 16 maggio 2019

Recensione: "La donna di ghiaccio" - Robert Bryndza


libro, thriller, mdb, recensione, libri il nostro angolo di paradiso
Titolo: "La donna di ghiaccio"
Autore: Robert Bryndza
Editore: Newton Compton Editori





In una fredda giornata di gennaio, il corpo ghiacciato di una giovane donna viene ritrovato alla rimessa del lago, situato nel giardino dell'Horniman Museum. La donna era scomparsa da quattro giorni e la stampa si era interessata al suo caso, perché appartenente a una famiglia molto potente e influente nella società inglese. La ragazza, infatti, è la figlia di Lord Douglas Brown, esponente del partito laburista.
Chi ha ucciso la ragazza? Per quale motivo? Cosa si nasconde dietro la sua morte?
A indagare sul caso ci penserà Erika Foster, una donna determinata, rigida e con un passato doloroso alle spalle, le cui ferite non si sono ancora del tutto rimarginate.
Il caso risulterà complicato da risolvere e continuamente osteggiato da una famiglia ricca, potente e...eh no, mi spiace ma le indagini dovrete seguirle voi, perché io non vi aiuterò a scoprire l'assassino. Affidatevi alle parole dell'autore Robert Bryndza e seguite gli indizi che si succederanno lentamente tra un avvenimento e l'altro.
Il romanzo non ha molti colpi di scena e di questo ne risente la trama, perché avrebbero creato più pathos e tensione nella storia e nel lettore.
Lo stile è semplice e segue tutti gli elementi del thriller classico: un omicidio, il ritrovamento del cadavere, indagini e risoluzione del caso, ma tutto questo non è sufficiente per poter rendere il thriller eccezionale.
La lettura è scorrevole, semplice e piacevole ma molti elementi mi hanno lasciata perplessa, in particolare il finale che risulta confusionario e frettoloso. Si arriva a scoprire l'identità dell'assassino solo alla fine e in modo fortuito, perché l'autore non ha lasciato indizi o tracce utili per riuscire a scoprire il colpevole. Il finale doveva essere più curato e affrontato in maniera più attenta e incisiva.
Erika Foster è il personaggio principale meglio descritto, mentre alcuni personaggi risultano stereotipati, sopra le righe, con azioni e comportamenti illogici, risultando spesso odiosi.
Il libro è piacevole ma avrebbe reso di più con un finale più accurato, un'attenzione maggiore ai particolari e colpi di scena ben inseriti all'interno della trama.
Buona lettura!



(Marianna Di Bella) 
 
 
 
 (Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

martedì 14 maggio 2019

Recensione: "Volevamo essere Jo" - Emilia Marasco

 
libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, amicizia, jo march, donne
Titolo: "Volevamo essere Jo"
Autrice: Emilia Marasco
Editore: Mondadori




Genova, 1976.
È la vigilia di Natale e tutte le famiglie sono in casa a festeggiare in compagnia di amici e parenti. In uno stabile nel centro della città, 4 bambine guardano fuori dalla finestra, entusiaste di trascorrere le feste insieme. L'eccitazione riempie l'aria e l'allegria volteggia leggera tra le stanze e le pareti dell'appartamento.
Giovanna, Silvia, Lara e Carla, non sono solo amiche ma anche le protagoniste di questo romanzo.
4 ragazzine unite dall'amicizia e diverse nel carattere, nello stile di vita e nei sogni chiusi nel cassetto.
Sedute nel grande salone, circondate da amici e parenti, non sanno che di lì a poco riceveranno un dono che cambierà le loro vite e il modo di vedere il mondo.

Accadde qualcosa che sospese l'attesa: le quattro bambine dimenticarono la neve quando si trovarono fra le mani un pacchetto rettangolare fasciato in lucida carta rossa, identico per tutte. Un regalo inatteso, arrivato a metà pomeriggio, sbucato dalla borsa della mamma di Lara. Un libro.”
(citazione tratta dal testo)

La mamma di Lara, in accordo con le altre mamme, dona a ogni fanciulla il libro “Piccole donne”. Un regalo inatteso in grado di calamitare la loro attenzione, influenzando le loro scelte future.
Il personaggio di Jo diventerà il loro punto di riferimento, rispecchiandosi nel suo carattere cercheranno di seguire le sue impronte, i suoi ideali e alimentate da questo fuoco interiore inizieranno a scrivere il loro giornalino condominiale, scontrandosi con argomenti seri e attuali, come ad esempio l'emancipazione femminile, la parità tra uomo e donna ecc. Argomenti che le porterà a confrontarsi non solo con se stesse, ma anche con il mondo degli adulti.
Nel gruppo si aggiungerà anche Edoardo, figlio del nuovo portinaio dello stabile. Le ragazze hanno finalmente il loro Laurie, come nel romanzo.
Questa nuova entrata influenzerà il loro equilibrio? Rafforzerà la loro amicizia o sarà un elemento di disturbo? Cosa accadrà alla loro amicizia quando crescendo, seguiranno strade diverse?
Sicuramente non sarà facile, perché l'amicizia è fragile quando non ci sono basi solide a sostenerla e a contrastare i cambiamenti, e le ragazze crescendo prenderanno strade diverse fino a...eh no questo lo scoprirete voi, continuando la lettura, immergendovi nelle vite e nei pensieri delle ragazze.
Confrontarsi con il mito della scrittrice Louisa May Alcott non è semplice, soprattutto se non si ha una storia solida ed efficace, perché si rischia di creare un romanzo piatto e debole. E sinceramene questo libro non mi ha lasciato quelle emozioni che mi aspettavo da una storia il cui fulcro è l'amicizia tra donne. Non sono riuscita a creare nessun legame empatico con le protagoniste, le loro storie e le loro personalità non mi hanno conquistata. Ho provato ad immedesimarmi nelle loro vite, a comprendere le loro scelte, a riflettere sulle diverse caratterialità, ma rimanevo emotivamente indifferente. Tutto questo ha compromesso la mia lettura, trovandola lenta e in alcuni punti noiosa. La prima parte l'ho trovata più interessante e coinvolgente ma con il procedere della lettura, la storia ha perso di interesse e il mio entusiasmo è svanito come una bolla di sapone.
Mi dispiace perché desideravo leggere questo libro da molto tempo, aveva tutti gli elementi per essere un ottimo testo: amicizia, emancipazione femminile, riferimenti al libro “Piccole donne”, sogni spezzati, rimpianti ecc.

...sono convinta che tu abbia perso per strada il coraggio di essere protagonista e questo ti tormenta. Nulla di male, capita, però non angustiarti, fai qualcosa per cambiare la situazione o accetta la realtà.”
(citazione tratta dal testo)

Tutte sognamo di essere come Jo March, ma le nostre caratterialità, le nostre scelte e vite ci fanno essere solo simili a noi stesse, uniche e speciali con i nostri pregi e difetti.

“...chi ci ferma? Siamo tutte Jo March noi, mica delle Piccole donne qualsiasi.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

venerdì 3 maggio 2019

Cover Reveal: "Il mio posto nel mondo" - Luana Papa

Buongiorno!
Oggi vi svelerò la cover
del nuovo romanzo di
Luana Papa.
Il libro sarà in vendita presso tutte le librerie
dal 3 giugno 2019.
Pronti?
Buona lettura!!




Biografia
 
Luana Papa nasce a Palermo nell’ottobre del 1996.
Studentessa universitaria, nel 2016 consegue l’attestato di Esperta in criminologia e Scienze Forensi. La scrittura è sempre stata la sua più grande passione e nel 2016 pubblica il suo romanzo “Il migliore amico di mio fratello”, il primo di una trilogia che ad oggi conta più di 12 milioni di letture. Nel 2016 il romanzo esce in libreria seguito da “Il migliore amico di mio fratello 2” (2017) e “Il migliore amico di mio fratello 3” (2018). Il suo profilo Wattpad segna 30 mila iscritti.