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giovedì 23 ottobre 2025

Recensione: "Delitto al ballo" - Julia Seales

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Titolo: Delitto al Ballo

Titolo Originale: A Most Agreeable Murder

Autrice: Julia Seales

Editore: Piemme



Nel cuore della campagna inglese, precisamente nel piccolo borgo di Swampshire, la vita scorre lenta, serena e senza grandi colpi di scena.

La vita delle giovani donne, ad esempio, è scandita da un insieme di regole ed etichette raccolte in un manuale creato dal fondatore del paese. Molte di queste regole sono assurde ed esagerate, ma è importante che le ragazze le rispettino, perché solo così possono essere considerate delle donne rispettabili, al contrario, contravvenire ad una di queste norme può provocare delle serie ripercussioni: essere bandite e costrette ad abbandonare il borgo.

Esagerati? Probabilmente.

Rispettano tutti le regole? Non proprio, perché Beatrice Steele, la nostra protagonista, è diversa da tutte le altre ragazze.

Beatrice osservava troppo, si scaldava troppo e si interrogava troppo sull'esistenza al di fuori del paesello.”

(citazione tratta dal libro)

È curiosa, impulsiva, esprime sempre la sua opinione anche se a volte esagera, pensa con la propria testa ed è un'attenta osservatrice. È negata nel disegno, nel ricamo, nel cucito e in tutte quelle arti necessarie per trovare un marito. Inoltre, nasconde un segreto che non si addice a una ragazza rispettabile e alle ferree regole della società.

Quale? Adora risolvere misteri e omicidi. L'affascina indagare, riflettere e capire il movente che spinge l'omicida a commettere un crimine. Non essendoci casi del genere nel paese in cui vive, si diletta a leggere il giornale con le notizie di Londra per seguire le indagini del famoso detective Huxley che ammira e che segue con molta attenzione. Spesso scrive all'uomo, sotto falso nome, per dargli indicazioni sui casi. Un passatempo e una passione che sono in netto contrasto con i canoni e le regole della piccola società in cui vive.

Qualcosa, però, sta per turbare la tranquillità della nostra giovane protagonista e della sua famiglia. Un cugino, un uomo meschino e avaro reclama i suoi possedimenti, vale a dire la casa e l'eredità di Beatrice e delle sue sorelle.

Può farlo? Certo, perché secondo le leggi dell'epoca in mancanza di un figlio maschio, l'eredità passa di diritto al primo erede maschio. Una sfortuna per la famiglia Steele che ha avuto solamente figlie femmine.

Cosa fare? Sposare il cugino? Far sposare le ragazze Steele? Un dilemma che viene temporaneamente messo da parte perché fervono i preparativi per il consueto ballo autunnale nella dimora della famiglia Ashbrook.

Un evento molto atteso da tutta la comunità e dalle ragazze in età da marito che sognano di sposarsi, quindi, immaginate la reazione quando si viene a sapere che l'ospite d'onore della serata è Edmund Croaksworth, un ricco scapolo.

La serata procede bene, le coppie volteggiano in sala, le madri delle fanciulle si scambiano complimenti e pettegolezzi e...qualcosa rovina la serata. Edmund muore avvelenato durante il ballo del minuetto davanti a tutti i presenti.

Chi è stato? Nessuno sembra aver visto nulla e tutti sono troppo sconvolti per reagire e fare qualcosa di sensato, così, Beatrice, che aveva cercato in tutti i modi di celare al paese intero, la sua passione, per tutelare la sua famiglia, si vede costretta a intervenire per riportare la calma e scoprire l'assassino. Fortunatamente non sarà sola in questa avventura, perché ad aiutarla ci sarà l'ispettore Drake, ospite della serata e accompagnatore del defunto.

Riusciranno a trovare il o la colpevole? Una cosa è sicura, tutti i presenti sono sospettati e nascondono un segreto che potrebbe essere considerato un movente.

“Delitto al ballo” di Julia Seales è un romanzo carinissimo, divertente e ironico. Una volta aperto il libro e sfogliate le prime pagine si viene risucchiati dalla trama e difficilmente si riesce a smettere di leggere, perché Beatrice e gli altri personaggi sono carismatici, coinvolgenti e tengono viva l'attenzione del lettore con scene divertenti.

Beatrice è la protagonista ma anche il personaggio più interessante. Da sola riesce a conquistare il cuore dei lettori, grazie alla sua caparbietà, alla sua sete di conoscenza e indipendenza, alla sua voglia di cambiare il mondo e, soprattutto, al fatto che è una ragazza consapevole dei propri difetti e pregi e non ha timore di mostrarsi per come è realmente. Ha piena fiducia in se stessa anche se, per il bene della sua famiglia, tenta di nascondere la sua passione, ma con pochi risultati. Io l'ho adorata per il suo essere una semplice ragazza desiderosa di essere indipendente e di poter realizzare i suoi sogni.

Dimentica quello che ognuno dovrebbe essere e vedrai cosa è davvero. Lascia che le persone siano loro stesse e daranno il proprio meglio.”

(citazione tratta dal libro)

I dialoghi sono frizzanti, irriverenti e alcune scene sono comiche. Io ho riso tanto, soprattutto nelle prime pagine, perché ci sono delle scene che si ispirano al romanzo di Jane Austen “Orgoglio e Pregiudizio” ma sono narrate e sviluppate con un'ironia a cui difficilmente si riesce a trattenere la risata.

Le scene e gli avvenimenti che si susseguono all'interno del romanzo sembrano non avere un filo logico, come se fossero eventi distanti l'uno dall'altro e che non hanno nulla a che fare con il defunto. Eventi che si intrecciano creando confusione e distrazione durante l'indagine e nel lettore, ma fidatevi, aspettate che Beatrice e Drake dipanino la matassa, perché solo così riuscirete a vedere cosa si cela dietro il caos creato dall'autrice.

Era sempre stata sola, si rese conto prima di incontrare Drake. Solo lui conosceva la vera Beatrice. Solo lui vedeva la verità. Aveva bisogno di lui. E lui di lei. Nessuno dei due sarebbe riuscito a catturare l'assassino da solo.”

(citazione tratta dal libro)

Per questa storia, Julia Seales si è ispirata ai romanzi di Agatha Christie e Jane Austen, regalando il lieto fine alla protagonista e consegnando il o la responsabile alla giustizia, però il come, il quando, il perché e il dove starà a voi scoprirlo seguendo le indagini di Beatrice e scoprendo la verità che si cela tra le mura della dimora della famiglia Ashbrook.

Preparate il vestito per il ballo, prendete il libro, seguite Beatrice e Drake e, mi raccomando, fate molta attenzione.

Buona lettura.



Marianna Di Bella

giovedì 16 ottobre 2025

Recensione: "Lo Scrittore Assassinato" - Miranda James

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Titolo: Lo Scrittore Assassinato

Titolo Originale: File M for Murder

Autore: Miranda James

Editore: Leggereditore




Charlie e Diesel sono tornati per allietare le nostre ore di lettura e tenerci compagnia in questo nuovo e intricato cozy mistery.

Avevamo lasciato i nostri due amati protagonisti alla fine della loro seconda indagine in cui Charlie si era ritrovato, suo malgrado, coinvolto e partecipe durante le fasi dell'investigazione.

Dopo il periodo turbolento, la pace sembra essere tornata nelle loro vite. Charlie continua a svolgere il suo lavoro e a prestare volontariato presso la biblioteca dell'Athena College e Diesel lo accompagna lasciandosi coccolare dai suoi ammiratori e amici.

In un caldo pomeriggio estivo, i nostri due protagonisti tornano a casa in tutta tranquillità, pregustando le gioie del fine settimana. Giunti a casa, Charlie apre la porta d'ingresso e...immaginate la sua sorpresa nel vedere sua figlia Laura intenta a chiacchierare con suo fratello Sean.

Come mai questa sua improvvisa visita? Le è accaduto qualcosa?

Niente di tragico o catastrofico, la ragazza, che vive in California e lavora come attrice, ha ricevuto una proposta di lavoro dall'Athena College: sostituire la docente di recitazione in congedo di maternità. Dovrà insegnare recitazione, tenere un paio di corsi base e dare una mano con le produzioni autunnali del dipartimento di teatro. Si tratta di un lavoro temporaneo di pochi mesi, ma rappresenta un'ottima opportunità per la ragazza, perché le permetterà, non solo di trascorrere del tempo in famiglia, ma anche di mettersi alla prova come insegnante.

Laura si ambienta subito, sia in casa che al college e tutto sembra scorrere nel migliore dei modi ma qualcuno arriva a disturbare la quiete raggiunta. Il “disturbo” ha nome e cognome: Connor Lawton.

Connor è unn giovane e brillante drammaturgo famoso a Hollywood e Broadway. È ospite dell'Athena College perché deve scrivere un'opera teatrale. Seppur famoso, l'uomo è odiato da tutti perché è arrogante, egocentrico, dispotico, violento nel linguaggio e negli atteggiamenti e, particolare da non sottovalutare, è l'ex fidanzato di Laura.

È stato Connor a far avere il posto di lavoro a Laura, ed è convinto che la ragazza gli appartenga e vuole riconquistarla ma non riuscirà nel suo scopo perché viene ritrovato morto nel suo alloggio e purtroppo, a ritrovare il suo corpo è proprio Laura su cui, inevitabilmente, ricadono i sospetti.

Cosa è accaduto? Chi ha ucciso Connor? Può Charlie mettersi da parte e non intervenire per aiutare e proteggere sua figlia?

Assolutamente no, infatti inizia a indagare e...lascio a voi il piacere di continuare le indagini insieme a Charlie e tutti gli altri personaggi, che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti libri.

In questo terzo volume la trama si fa più complessa, articolata e psicologica.

Rapporti familiari, amori tossici, relazioni sbagliate, misteri e segreti sono solo alcune delle tematiche su cui ruota il romanzo e l'indagine. Tematiche che vengono trattate e affrontate dall'autore. con delicatezza e rispetto senza mai cadere nel volgare e nel facile sentimentalismo.

In tutti i romanzi di Miranda James, la famiglia è il fulcro principale, quella dove, nel bene e nel male, si instaurano i rapporti più importanti e decisivi. In questo terzo romanzo, la famiglia Harris si ritrova, dopo tanto tempo a vivere sotto lo stesso tetto, smussando e sciogliendo i piccoli attriti che si erano creati nel passato. La convivenza, inoltre, si arricchisce della presenza di altri due ospiti, che abbiamo conosciuto e apprezzato nelle precedenti storie: Justin e Stewart. Due personaggi che, con i loro caratteri e le loro disavventure, hanno conquistato i cuori dei lettori.

Questa nuova e grande famiglia allargata è unita e non esita a stringersi intorno al membro più fragile: Laura. Una famiglia forte, pronta a sostenersi e aiutarsi in tutti i modi. Una famiglia che Charlie tiene unita grazie alla sua gentilezza e premura.

Sono proprio gli aspetti familiari il fulcro di tutto il romanzo; sono loro che danno vita e corpo a questa nuova avventura investigativa.

L'indagine e di conseguenza il romanzo, sono più strutturati, complessi e intriganti. Lo stile narrativo è più coinvolgente e la trama risulta essere più accattivante e riflessiva.

Ad ogni libro di questa serie leggo ogni volta un miglioramento nello stile e nella struttura narrativa.

Ho apprezzato in particolare i dialoghi e i rapporti interpersonali che si instaurano, e il personaggio di Laura mi ha colpita in maniera positiva, anche se devo ammettere che il mio personaggio preferito rimane Sean.

Libro dopo libro, Charlie e Diesel sono entrati nelle nostre vite. Lo hanno fatto con gentilezza, pacatezza e un pizzico di ironia. Grazie al loro carattere aperto e solidale entrano velocemente nei cuori dei lettori, trascinandoli all'interno di storie e indagini, interessanti, riflessive, a volte divertenti ma mai volgari o violente.

Adoro le loro storie e non posso far altro che invitarvi a immergervi nelle loro avventure, in attesa della prossima indagine.

Buona lettura.



Marianna Di Bella


venerdì 10 ottobre 2025

Recensione: "Miss Winter in Biblioteca con un Coltello" - Martin Edwards

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Titolo: 

Miss Winter in Biblioteca con un Coltello

Titolo Orginale: 

Miss Winter in the Library with a Knife

Autore: Martin Edwards

Editore: Newton Compton Editori




Buongiorno lettori,

oggi vi porto con me all'interno di un romanzo giallo uscito recentemente per la casa editrice Newton Compton Editori. In questi ultimi mesi leggo spesso romanzi le cui trame celano misteri e delitti da svelare che rimandano ai gialli classici, quelli che riescono a intrattenere e coinvolgere il lettore senza risultare pedanti, eccessivi e violenti. Romanzi in grado di appassionare e allenare la mente con enigmi, indovinelli e omicidi difficili da risolvere. Romanzi gialli che, in questo periodo abbastanza complicato della mia vita, mi aiutano a non pensare ai problemi quotidiani e a estraniarmi da tutto per convogliare la mia attenzione sulla storia e il mistero da svelare; così, quando ho visto questa nuova uscita letteraria, ho deciso di leggerlo immediatamente. Le mie aspettative su questo libro erano sufficientemente alte e, devo essere sincera, sono state deluse. Mi aspettavo un altro tipo di storia e un altro tipo di romanzo, probabilmente una trama che virasse più verso i gialli classici, invece mi sono ritrovata a leggere una trama che sì, prevede un gioco con un delitto da risolvere, ma in realtà nasconde qualcosa di ancora più intricato e ambiguo. Un cambio di rotta che sinceramente non ho apprezzato pienamente ma, prima di proseguire con l'annotazione delle mie opinioni personali, credo sia opportuno accennare qualcosa sulla trama, in modo che possiate capire di cosa sto parlando.

Bene. Iniziamo.

Siamo in Gran Bretagna a pochi giorni dal Natale e 6 persone giungono alla stazione di Midwinter, un piccolo borgo incastonato da alte vette e alberi, nei Pennini del Nord.

I sei visitatori non si trovano lì per caso perché sono stati invitati dalla Fondazione Midwinter per partecipare a un mistery game con delitto; colui o colei che riuscirà a risolvere il gioco entrerà a far parte della fondazione. Occorre precisare che la Fondazione e i suoi membri hanno il compito di promuovere la diversità, l'inclusività e di preservare il borgo e il patrimonio storico-culturale rispettando i valori dei suoi fondatori. Il villaggio è un'oasi di benessere e tranquillità, ideale per tutti coloro che sono in cerca di un posto dove rilassarsi, riflettere, dare voce al proprio pensiero creativo. Un luogo dove cambiare la propria prospettiva di vita.

È un rifugio sicuro dove guarire, riflettere, pensare alla propria crescita personale.”

(citazione tratta dal testo)

I sei partecipanti non sono stati scelti a caso, al contrario hanno superato una selezione molto accurata da parte della Fondazione. Sei persone accomunate da una grande intelligenza, il lavoro nel settore dell'editoria e del crime e, cosa più importante, hanno tutti compiuto un passo falso nella loro carriera. Cosa? È ancora troppo presto per dirlo, posso però anticiparvi che tutti stanno cercando un modo per rilanciare la propria carriera e il proprio lavoro e questo mistery game potrebbe essere l'occasione giusta che stavano aspettando. Ma come ogni giallo che si rispetti, qualcosa arriva a mettere i bastoni tra le ruote e a rendere il soggiorno e il gioco estremamente pericoloso. Volete sapere cosa? Presto detto, una bufera di neve che blocca i sei partecipanti e i 6 membri della fondazione, isolandoli dal resto del mondo e...una serie di incidenti mortali che vedono coinvolte diverse persone.

Incidenti o delitti?

A voi il piacere di scoprirlo, io posso aiutarvi dandovi solo alcuni piccoli suggerimenti: 1) seguite Harry Crystal, una delle voci narranti; 2) non fidatevi mai di nessuno e mettete in dubbio qualsiasi cosa venga detta, non tutti sono pienamente sinceri; 3) preparatevi a un mistero dentro un mistero dentro un altro mistero; una trama intricata che non si farà comprendere se non alla fine del romanzo.

Come ho già detto all'inizio di questo articolo, non ho apprezzato pienamente questo libro, ed ho iniziato la lettura pensando di immergermi in un giallo tranquillo e coinvolgente ma, l'inizio della lettura è risultata piuttosto lenta e la narrazione articolata al punto da risultare confusa, disordinata. Tutto viene narrato e spiegato senza mai entrare nello specifico delle azioni, delle vite e dei pensieri dei personaggi. Ogni cosa viene accennata e poi lasciata in sospeso, come se si volesse attirare l'attenzione del lettore portandolo a continuare la lettura per capire meglio la trama. Poteva anche andare bene per creare suspense, ma qui è continuativo e slegato fino alla fine del romanzo.

Personalmente ho trovato la narrazione e i personaggi freddi, ermetici e scostanti, come si si volesse mantenere una certa distanza tra loro e il lettore. Tutti mentono. Tutti nascondono qualcosa di sé e del proprio passato. Nessuno di loro è vero fino in fondo, per questo è difficile riuscire a capirli pienamente. Alcuni comportamenti, poi risultano veramente incomprensibili come ad esempio il voler continuare a portare avanti il gioco anche dopo la morte di diverse persone. Muoiono delle persone e non manifestano alcun tipo di reazione, tipo paura, fuga, timore, tristezza etc.? È così forte la necessità di vincere il premio e cambiare la propria vita da non fermare il gioco neanche di fronte alla morte di qualcuno?

Comportamenti e atteggiamenti che io ho trovato incomprensibili e fastidiosi, ma come dico sempre questo riguarda il mio parere personale. Se voi, invece, siete curiosi e volete continuare la lettura per scoprire la verità, non posso far altro che sostenervi e darvi alcuni piccoli suggerimenti, osservate e ascoltare tutto molto attentamente, non date nulla per scontato, neanche le cose più impensabili, non fidatevi di nessuno e Miss Winter...no, meglio di no. Mi fermo qui.

Buona indagine e buona lettura.



Marianna Di Bella




/Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

martedì 7 ottobre 2025

Recensione: "Di buone maniere & altri delitti" - Anastasia Hastings

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Titolo: Di buone maniere & altri delitti

Titolo Originale: 

Good Manners & Other Crimes

Autrice: Anastasia Hastings

Editore: Newton Compton Editori




Buongiorno lettori,

oggi il nostro viaggio letterario sarà ricco di misteri da svelare e di un assassino da scoprire ma, prima di iniziare ad indagare, dobbiamo fare un viaggio indietro nel tempo.

Pronti?

Bene!

Prendiamo il libro, sfogliamo le prime pagine e...eccoci catapultati a Londra nel 1885.

È una calda giornata di fine giugno e in una casa dell'alta società c'è grande fermento. Cosa succede? Nulla di preoccupante, la proprietaria della casa, Adelia Henrietta Georgina Tylney Manville, è in partenza con Hamish MacGill, il suo ultimo fidanzato.

Adelia è una donna forte, schietta, stravagante e fuori dagli schemi. Vive tutto con passione e al tempo stesso è una roccia, soprattutto, per le due nipoti Violet e Sephora.

Adelia è una donna dalla forza immutabile ma nasconde un segreto. Un segreto che vuole svelare a Violet prima di partire.

La donna ha una rubrica sulla rivista A Woman's Place, sotto lo pseudonimo di Miss Hermione. Una consulente sentimentale famosa in tutto l'Impero britannico.

Miss Hermione è ammirata e seguita da un folto pubblico che le scrive per ricevere consigli, che lei elargisce con saggezza e un pizzico di ironia. Nessuno conosce la sua vera identità e Adelia vorrebbe continuare a mantenere l'anonimato, ma per riuscirci deve lasciare l'incarico a qualcuno di cui potersi fidare. La sua scelta ricade su Violet, la nipote. In realtà è da un bel po' che Adelia pensa di lasciare la sua attività alla ragazza, la ritiene la persona giusta per quel compito ma, l'imprevedibilità di Hamish e l'organizzazione del viaggio all'ultimo minuto, non le consentono di introdurre gradualmente la nipote al ruolo di consulente sentimentale. Quando svela il segreto a Violet , la ragazza si oppone, non vuole prendere il suo posto, non si sente adatta per quel ruolo e fa di tutto per non accettare la proposta; ma la zia non ha tempo per sentire le sue ragioni e in poco tempo il suo “uragano di energia” lascia la casa per vivere la sua ultima avventura.

Violet è sconcertata. Lei è, caratterialmente, più riservata e meno esuberante della zia. Ama leggere, studiare, in particolare le antiche civiltà dei Paesi Orientali, inoltre, è una persona razionale, piena di buon senso, ben ordinata sia nelle abitudini quotidiane che nella mente e non si vede nel ruolo di consulente sentimentale, non pensa di avere le attitudini e le capacità adatte per elargire consigli e per approcciarsi nel modo più consono alle centinaia di lettere e richieste di aiuto.

Nonostante le sue riserve, si sforza comunque di essere all'altezza del compito e per prima cosa, decide di leggere l'ultimo elaborato della zia per capire e studiare il suo metodo di scrittura e di lavoro. Mentre è intenta a capire come muoversi, le capita tra le mani una lettera scritta da “Una Moglie Disperata ma Piena di Speranza”, una giovane sposa che aveva già scritto a Miss Hermione perché si sentiva a disagio nel suo nuovo ruolo di moglie. Miss Hermione le aveva consigliato di prendersi del tempo per lei, per amare se stessa e poi il marito. Nella seconda lettera, la Moglie Disperata scrive che la situazione è peggiorata al punto da affermare che qualcuno vuole ucciderla e nella missiva nasconde degli indizi che svelano le immagini dei sospettati. Ritagli di giornale del villaggio Willingdale nell'Essex, che ritraggono due uomini e due donne ben inseriti e conosciuti nella comunità locale.

È vero o è solo la follia di una mitomane in cerca di attenzione?

Violet è colpita dalla lettera e grazie alla sua intelligenza e ad alcuni indizi lasciati dalla donna, capisce che non è tutto frutto dell'immaginazione, perché i ritagli sono veri, le persone sono vere e scopre che il nome della moglie disperata è Ivy.

Cosa fare?

Violet vuole saperne di più. Vuole conoscere e aiutare la donna così, di nascosto dalla sua sorellastra Sephora e dalla fidata domestica Bunty, parte per il villaggio di Willingdale e una volta arrivata scopre di essere in ritardo...Ivy è morta.

Cosa è accaduto? Un incidente oppure qualcuno l'ha realmente uccisa?

Alcune persone nel villaggio affermano che Ivy si sia suicidata, mentre altri credono nella teoria dell'incidente. A chi credere? C'è qualcosa di strano e misterioso che non convince Violet che inizia a indagare e...la mia narrazione finisce qui, perché adesso starà a voi continuare a investigare con Violet per scoprire la verità. Quindi armatevi di pazienza e abilità nel destreggiarvi tra pettegolezzi, segreti e bugie. Non sarà facile, ma sicuramente non vi annoierete.

“Di buone maniere & altri delitti” è un giallo ambientato in epoca vittoriana con la capacità di intrattenere e coinvolgere in un'indagine interessante, mai noiosa,  dove le donne sono le protagoniste assolute. Donna è la protagonista che cerca in ogni modo di scoprire la verità sulla morte di un'altra donna che, nonostante la sua assenza e condizione di defunta, riesce ad essere una presenza costante e importante per le indagini grazie agli indizi lasciati sparsi nel suo diario.

Violet e Ivy sono due donne diverse ma unite dall'esigenza di scoprire la verità.

Una verità che si svelerà lentamente attraverso un romanzo giallo che accompagnerà i lettori in piacevoli ore di lettura in compagnia di personaggi interessanti e di una scrittura semplice e mai noiosa o pomposa.

Per molte persone, questo romanzo può sembrare solo un giallo intrigante, ma se si legge attentamente tra le righe e si va a fondo nella storia, si aprirà un quadro ben più interessante e sfaccettato. Un quadro dove la società patriarcale vittoriana predomina sulla figura femminile, il cui ruolo e riconoscimento in quanto persona è legato sempre e solo alla figura di un uomo, che sia marito, padre, fratello etc.

La donna non poteva possedere nulla, non poteva ribellarsi o esprimere il proprio pensiero, altrimenti subiva delle ritorsioni, come ad esempio essere ritenute folli e rinchiuse in manicomi, oppure raggirate da uomini senza scrupoli o emarginate perché ritenute folli e inappropriate.

Esempi presenti nel romanzo attraverso le storie di diversi personaggi femminili che, con la loro presenza, ci regalano un quadro interessante e profondamente riflessivo.

Donne diverse per età, carattere, stato sociale. Donne lavoratrici, vedove, sole, raggirate, illuse e tradite.

Donne come Ivy, sola e incerta; Sephora che sogna il matrimonio; zia Adelia forte ed esuberante; Violet, la nostra protagonista, una donna forte, intelligente e indipendente. Una ragazza che cerca la sua strada nel mondo e nella società dell'epoca.

Donne che vi invito a leggere e scoprire.

Devo però precisare una cosa per me molto importante, ogni volta che leggo un romanzo giallo, “il piccolo detective incompreso” che è in me, esce fuori e cerca di scoprire l'identità dell'assassino, fallendo miseramente. Questa volta, però, sono riuscita a comprendere la verità e come si sono svolti i fatti e questo, se da una parte mi ha fatto piacere, dall'altra mi ha spiazzata perché, o io sto migliorando romanzo dopo romanzo o l'autrice ha reso la storia e gli indizi estremamente facili e comprensibili. A parte questo però, non posso far altro che consigliarvelo perché è un testo in grado di regalare momenti di tranquillità e piacevoli ore di lettura.

Non esitate, seguite Violet e buona indagine.


Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

venerdì 26 settembre 2025

Recensione: "Il banco dei pegni del tempo passato" - Ko Soo-Yoo

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Titolo: Il banco dei pegni del tempo passato

Titolo Originale: 

A Peculiar Pawn Shop That Lends Time

Autrice: Ko Soo-Yoo

Editore: Newton Compton Editori



Quante volte abbiamo riflettuto su quanto sia preziosa la nostra vita e il tempo che ci è stato donato? Quante volte abbiamo desiderato poter tornare indietro nel tempo per rivivere un momento particolare e, soprattutto, cambiare una parte del nostro passato, un evento negativo che ha inciso in maniera tragica sul nostro presente?

Quante volte abbiamo pronunciato la frase: “Ah se potessi tornare indietro...”?

Tante...tantissime volte...

Solitamente la diciamo quando che ci rendiamo conto di aver preso una decisione sbagliata, oppure quando abbiamo commesso un grande errore.

La pronunciamo consapevoli che è impossibile tornare indietro nel tempo e che dobbiamo rassegnarci e accettare che ciò che è stato fatto non può essere cambiato, possiamo solo andare avanti cercando di migliorare noi stessi.

E se, invece, fosse possibile? Se ci fosse la possibilità di tornare indietro e modificare parte del passato? Se esistesse un banco dei pegni in cui, invece del denaro, viene dato in prestito del tempo, accettereste?

Sì? No?

Se avete anche solo pensato a rispondere positivamente, aspettate ancora un momento, perché c'è un ulteriore domanda che devo porvi.

Se vi dicessi che per tornare indietro di un giorno dovrete dare in cambio 19 anni e 65 giorni della vostra vita, pensereste ancora di accettare?

Mentre voi riflettete e ponderate la giusta risposta, io vi parlerò del banco dei pegni del tempo passato e del romanzo scritto da Ko Soo-Yoo; chissà che non vi aiuti a scegliere.

Per farlo, però, dobbiamo spostarci dall'Italia e recarci in una cittadina coreana, poco lontana da Seoul. In una stradina piccola e poco frequentata, si trova un vecchio palazzo di due piani. Al primo piano c'è il banco dei pegni del tempo passato, è facilmente riconoscibile dall'insegna scritta in rosso. Saliamo le scale, superiamo la porta blindata ed entriamo nel piccolo locale dove troviamo Chronos, il gatto nero, Kairos, il pappagallo, la pianta della felicità e la direttrice, una signora anziana con un foulard in testa e un bastone. Lei ci guiderà all'interno del romanzo, ci aiuterà a capire meglio le regole del banco e ci farà riflettere sul senso del tempo e il suo valore inestimabile.

Il tempo ci è stato donato dall'universo e non è qualcosa che l'uomo può possedere: è per questo che non devi finirlo prima che giunga alla sua scadenza naturale e senza averlo usato completamente.”

(citazione tratta dal testo)

La direttrice osserva attentamente ogni aura di ogni persona che arriva al banco, accertandosi, prima di tutto, che sia una persona idonea, poi procede a spiegare nei minimi dettagli tutti gli elementi del contratto. Sì, avete letto bene, per poter richiedere del tempo, occorre firmare un contratto, accettando tutte le clausole e le spiegazioni, perché tornare indietro non è semplice e la persona che desidera farlo deve avere perfettamente compreso che, in cambio, deve privarsi di molti anni della sua vita.

Una volta capito tutte le clausole, aver scritto il proprio desiderio e aver firmato il contratto, basta uscire dalla porta per ritrovarsi catapultati nel passato.

Sono tante le persone che si presentano al banco. Persone disperate, sole, avide, malviventi etc. Persone che cercano di tornare indietro per risolvere questioni finanziarie, debiti, storie d'amore finite male etc. Tutte accomunate dalla disperazione, dalla angoscia e dal pensiero di porre fine alla propria esistenza.

Personaggio dopo personaggio ci ritroviamo, non solo a conoscere le loro storie, ma anche a riflettere profondamente sul senso della vita e sull'importanza del tempo che, molti di noi, sprecano dietro a situazioni futili.

Spesso le persone credono che tornando indietro nel tempo tutti i problemi si riescano a risolvere, ma in realtà anche se ciò accade non è detto che tutto vada bene e senza intoppi. Questo perché il passato resta uguale, ma le nostre menti sono come giunchi in continuo movimento. Solo se decidessimo di seguire il nostro cuore riusciremmo a perseguire i nostri sogni, ma poiché la nostra mente muta di continuo non è sempre facile.”

(citazione tratta dal testo)

“Il banco dei pegni del tempo passato” è un romanzo che ci ricorda, costantemente, quanto sia importante apprezzare ogni attimo della nostra esistenza, perché il tempo che ci è stato donato è prezioso. Un dono unico e inestimabile.

Un romanzo che ha tutte le caratteristiche per colpire e attrarre il lettore ma che, purtroppo su di me, non avuto pienamente effetto. Leggere questo libro è stata un'esperienza strana e incostante. Ho vissuto, in maniera altalenante momenti di riflessione, di curiosità ma anche di angoscia, difficoltà e un pizzico di noia.

La scrittura dell'autrice l'ho trovata fredda, per questo motivo, le descrizioni dei personaggi e delle loro storie non mi hanno emozionata, empaticamente non sono riuscita a legare con nessuno di loro. Questo, naturalmente, ha inciso sull'andamento della mia lettura, inoltre la disquisizione sul tempo, il dharma, il fluire del tempo presente, passato e futuro sono ripetitive e in alcuni capitoli sono piuttosto specifiche e tecniche, risultando pesanti e difficoltose.

Durante tutto il percorso di lettura ho provato un senso di angoscia, perché la morte è sempre presente, una protagonista invisibile e opprimente. Per carità, so benissimo che fa parte della nostra esistenza, ma avendo camminato con lei, fianco a fianco, per un po' di tempo e considerato il difficile periodo storico che stiamo vivendo, non ho vissuto la lettura in maniera leggera e rilassata. Per me è stato molto faticoso, ma mi rendo conto che questo riguarda il mio vissuto personale e la mia esperienza di vita, sicuramente per molti di voi, questo romanzo risulterà intrigante, appassionante ed emozionante. Per questo non me la sento di sconsigliarlo, al contrario di invito a leggerlo perché, indipendentemente dalla mia esperienza, è un romanzo che aiuta a riflettere profondamente sul senso della vita e del tempo sprecato dietro minuzie e cose futili.

Noi esseri umani siamo fiori senza nome che sbocciano nel campo del tempo. Abbandoni tutte le avidità e sia umile di fronte al tempo, che è assoluto e magnifico. Il tempo: lui sì che non aspetta!”

(citazione tratta dal testo)

Quindi non esitate, prendete il libro, sfogliatelo e lasciatevi coinvolgere dalla direttrice del banco e dalle storie dei diversi personaggi.

Buona lettura e buon tempo...passato, presente e futuro.



Marianna Di Bella




(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

martedì 23 settembre 2025

Recensione: "C'è un cadavere a Baker Street" - Vicki Delany

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Titolo: C'è un cadavere a Baker Street

Titolo Originale: Body on Baker Street

Autrice: Vicki Delany

Editore: Newton Compton Editori



Siamo alla fine di settembre e l'estate ha lasciato il posto alla stagione autunnale ma, fortunatamente, possiamo goderci ancora il bel tempo perché le giornate sono calde e soleggiate. Perché non approfittiamo di tutto questo per fare una piccola gita letteraria a West London, in Massachusetts? In realtà ci siamo già stati tempo fa, quindi questo è un ritorno in un luogo piacevole con una libreria particolare: “L'Emporio di Sherlock Holmes”.

Ricordate l'emporio di Gemma Doyle e di suo zio Arthur Doyle? Bene, perché è proprio lì che andremo, quindi non indugiamo troppo e dirigiamoci al numero 222 di Baker Street ed entriamo nella libreria a salutare Gemma e tutti i personaggi che abbiamo conosciuto nel primo romanzo “Mistero alla Libreria di Sherlock Holmes”.

Il locale è molto affollato perché sta per avere inizio la presentazione dell'ultimo libro pubblicato dalla famosa scrittrice Renalta van Markoff. La donna ha avuto un notevole successo negli ultimi anni e questa volta ha deciso di presentare il suo ultimo scritto proprio nella libreria di Gemma. La scrittrice è eccentrica, esigente, egoista e le piace compiacersi della fama ottenuta e dell'ammirazione dei suoi fan, infatti ama farsi fotografare insieme ai suoi ammiratori e stare al centro dell'attenzione. Appena la donna entra in libreria, accompagnata dalla fedele assistente Linda Marke e dall'addetto stampa Kevin Reynolds, l'attenzione del pubblico viene immediatamente calamitato dalla donna. La presentazione ha inizio e tutto sembra procedere per il meglio, quando accade qualcosa che sconvolgerà tutti i presenti, nessuno escluso.

Renalta Van Markoff muore misteriosamente davanti a tutti.

Cosa è accaduto?

È ciò che Gemma, la nostra protagonista, dovrà capire perché il principale sospettato è Donald Morris, amico e cliente abituale della libreria, nonché grande conoscitore di Sherlock Holmes e del suo ideatore Sir Arthur Conan Doyle. Sfortunatamente, l'uomo ha avuto un brutto alterco con la scrittrice poco prima che morisse e davanti a tutto il pubblico. Per questo motivo le indagini e le accuse si concentrano tutte su di lui, ma Gemma non crede alla sua colpevolezza, anzi ritiene che tutti siano sospettabili. È stata forse l'assistente? Una fan troppo insistente? Una scrittrice rivale oppure qualcuno che non abbiamo ancora preso in considerazione?

Per saperne di più non dobbiamo far altro che leggere il libro e seguire Gemma durante le sue indagini e la sua meticolosa analisi d'insieme di tutti gli elementi osservati, immagazzinati e rielaborati. In poco tempo ci ritroveremo completamente coinvolti e assorbiti dalla trama e sarà molto difficile tenere a freno “il piccolo detective” che è in noi. Non blocchiamolo e lasciamolo libero di investigare, osservare e fare ipotesi, perché anche questa indagine sarà interessante, intrigante e con quel pizzico di ironia e divertimento che non guastano.

Devo essere sincera e ammettere che adoro Gemma, la sua libreria, la “Sala da tè della Signora Hudson”, gli amici e i clienti abituali. Ho avuto il piacere di conoscerli e affezionarmi a loro con il primo libro, così, quando ho saputo di questa nuova uscita non ho resistito e ho iniziato a leggerlo subito. Adoro questa tipologia di romanzi e di indagini, perché non sono opprimenti, cruenti, al contrario regalano un'atmosfera accogliente, coinvolgente, regalando momenti di riflessione, indagine e divertimento.

Il romanzo mi ha catturata sin dalle primissime pagine e anche questa volta ho trovato l'indagine coinvolgente e interessante. A onor del vero, devo ammettere che la trama non è originale, però il connubio tra la scrittura dell'autrice, semplice e mai pomposa, l'atmosfera accogliente che si respira nel romanzo, i personaggi interessanti, ben costruiti e ironici e, infine, un'indagine intrigante, rendono questo libro piacevole e avvincente.

Gemma, la nostra protagonista, l'ho trovata più leggera rispetto al precedente romanzo, forse perché sta cercando di superare la sua introversione aprendosi un pochino di più con gli altri, allentando la sua meticolosità d'analisi, almeno davanti alle altre persone. Per il resto è sempre uguale, una donna di grande intelligenza, con una spiccata attenzione per i particolari ed è sempre oggetto dei continui dispetti di Moriarty, il gatto che vive nella libreria. Dispetti che regalano momenti di divertimento durante la lettura e che vi invito a scoprire e leggere, perché, se non si è capito, ho adorato anche questa secondo libro della serie e ve lo consiglio caldamente.

Prendete il libro, una bella tazza di tè e trovate un posto tranquillo dove potervi accomodare e poi, con calma, iniziate a leggere e investigare insieme a Gemma.

Salutatemi Moriarty, Violet e tutti gli altri personaggi e....buona indagine.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook



venerdì 19 settembre 2025

Recensione: "La cucina degli incontri della signora Megumi" - Yamaguchi Eiko

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Titolo: La cucina degli incontri della signora Megumi

Autrice: Yamaguchi Eiko

Editore: Rizzoli




Buon Pomeriggio Lettori,


oggi vorrei farvi conoscere un piccolo locale dove mangiare dei buonissimi oden. Questo shokudō si trova in Giappone, più precisamente a Tokyo nel quartiere Yotsuya, quindi, per raggiungerlo e visitarlo dovremmo fare un piccolo viaggio letterario con la fantasia e dentro le pagine del libro “La cucina degli incontri della signora Megumi”.

Pronti?

Bene! Equipaggiatevi del libro e via si parte...direzione Tokyo.

Il locale è piccolo e, come vi ho anticipato prima, è specializzato in oden, le tipiche zuppe giapponesi accompagnate da stuzzichini preparati con ingredienti di stagione. Al centro del locale è posizionato un bancone a forma di elle dove i clienti possono accomodarsi e aspettare che Tamazaka Megumi, la proprietaria, presti loro attenzione preparando dei buonissimi piatti. L'atmosfera del posto è piacevole, accogliente e familiare, per questo, molti clienti, si lasciano andare a confidenze e chiacchiere, condividendo storie personali e sapori perduti.

Prima di aprire il locale, Tamaka Megumi era un'affermata veggente, conosciuta con il nome di Moonlight. Ha partecipato a molti talk show e programmi televisivi fino a quando, una terribile tragedia personale, non le fa perdere fiducia in sé e nelle sue capacità. Si ritira dalle scene e un giorno, casualmente, si ritrova davanti a un piccolo locale malandato. Avverte subito un legame, qualcosa di speciale in quel posto e decide così, di cambiare la sua vita dedicandosi alla cucina e mettendo a disposizione dei suoi clienti la sua sensibilità e il suo talento. I clienti, infatti, si confidano aspettando dei consigli che possano aiutarli a capirsi meglio per raggiungere la propria felicità. Si sentono rassicurati, compresi. Si sentono meno soli.

Yoshimoto Chinami, ad esempio, frequenta spesso il locale della signora Megumi. È una donna che guarda a se stessa con freddezza ed obiettività ma è triste e scoraggiata perché uno dei suoi ultimi appuntamenti è andato male. La donna è iscritta a un'agenzia matrimoniale esclusiva e costosa perché vorrebbe trovare un nuovo marito. Entrare nel locale della signora Megumi le permette, non solo di mangiare ma anche di confidarsi e confrontarsi con la proprietaria e una serie di clienti abituali che ormai sono diventati molto più che conoscenti. Come ad esempio, Salon Yuri, Chijiwa Kayako, Minobe Shinpei, Kogure Honoka etc. Tutti diversi per lavoro, carattere, estrazione sociale, ma uniti dal senso di solitudine e dalla ricerca di un amore.

La signora Megumi cerca di aiutarli come può, grazie anche a quei poteri che l'hanno aiutata in passato e che sembrava aver perso, ma mi fermo qui con il racconto della trama perché rischierei di dire troppo e svelare alcuni particolari.

Le mie aspettative su questo libro erano alte, invece, mi ha profondamente delusa. Pensavo di intraprendere una lettura tranquilla in cui sentirmi cullata e confortata. Credevo di rifugiarmi in un libro “coccola”, invece, la storia non mi ha entusiasmata e spesso mi ha annoiata e confusa. Confusa perché ho fatto fatica a memorizzare ed empatizzare con tutti i clienti che frequentano il locale, le loro storie, ad esempio, si succedono velocemente senza un ritmo narrativo ben cadenzato. Storie accomunate tutte dallo stesso problema: trovare un marito attraverso le agenzie matrimoniali. Il tema viene ripetuto continuamente per tutto il romanzo, diventando noioso e ripetitivo. I personaggi pur parlando molto tra di loro non entrano mai nel profondo, rimangono in superficie e questo non mi ha permesso di entrare in empatia con le loro dinamiche di vita, con le disavventure o gli avvenimenti speciali. Per tutta la lettura ho sempre avvertito una sensazione di freddezza e distacco, come se ci fosse un muro tra me e i personaggi. La scrittura e lo stile narrativo non mi sono piaciuti e questo ha influenzato tutta la lettura rendendola noiosa, fredda e difficoltosa.

Altra particolarità che non ho apprezzato ed ho trovato fastidiosa è il ritmo con cui si succedono gli eventi, i giorni e le settimane scorrono senza nessuno distacco o cadenza che faccia comprendere lo scorrere del tempo. Non c'è uno spazio temporale ben definito, tutto sembra succedersi velocemente senza alcuna pausa. Inoltre spiegare ogni pietanza e ricetta cucinata dalla signora Megumi diventa un'esperienza di lettura pesante e noiosa.

No, mi dispiace, ma questo libro mi ha delusa in ogni parte, peccato perché mi aspettavo veramente tanto.

Speriamo nel prossimo libro e nella prossima lettura.

Ciao.



Marianna Di Bella

martedì 24 giugno 2025

Recensione: "Loving Can Hurt Sometimes" - Denise Spagnolo

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Titolo: Loving Can Hurt Sometimes

Autrice: Denise Spagnolo




Ci sono libri che, come dolci carezze, si posano delicatamente sul nostro animo spossato, donando conforto e attimi di calma e serenità.

Libri che, come teneri abbracci, ci accolgono tra le sue pagine, cullandoci con storie piacevoli, romantiche e divertenti.

“Loving Can Hurt Sometimes” è una coccola letteraria emozionante. È un dolce romanzo che vi invito a leggere e scoprire. Al suo interno troverete, non solo una romantica storia d'amore, ma anche due tematiche serie e importanti: la costante battaglia con il proprio peso e l'accettazione di sé.

Argomenti che l'autrice, Denise Spagnolo, ha affrontato in maniera garbata e delicata evitando di cadere nella trappola del pietismo o in quella dei discorsi stereotipati.

I protagonisti del romanzo sono due ragazzi poco più che ventenni che si portano dentro un grande dolore.

Zac Bolton è un giovane uomo che lavora nell'azienda di profumi del padre. Ha sempre desiderato intraprendere quel lavoro. Ha studiato e si è impegnato per dimostrare al padre di essere degno della sua fiducia, mostrando le sue capacità imprenditoriali. La sua vita sembra tranquilla e perfetta ma, se lo osserviamo attentamente, ci renderemo conto che in realtà nasconde una profonda ferita. Da cinque anni vive nel rimpianto e nel tormento. Vorrebbe rimediare a degli errori compiuti nel passato, ma non sa come fare.

Perché lo assillano così tenacemente?

Cosa è accaduto 5 anni prima?

Tranquilli, non vi lascerò con il solito consiglio: “per saperne di più, proseguite con la lettura del libro”, perché è ancora troppo presto ed è giusto che sappiate qual è il motivo che dà vita e forma a questa romantica storia.

Dove eravamo rimasti? Ah si, cosa tormenta il nostro giovane protagonista.

La sua sofferenza è legata a un incidente avvenuto cinque anni prima in cui lui e Miranda Prides, l'amore della sua vita, sono stati coinvolti.

Un incidente stradale che ha cancellato una parte dei ricordi della ragazza, quelli legati alla loro storia, al loro amore e a tutto ciò che di bello avevano costruito insieme.

Miranda è rimasta in coma farmacologico per tre mesi e al suo risveglio molti dei suoi ricordi non c'erano più. I suoi genitori le consigliano di non tormentarsi e non pensare al passato, ma di concentrarsi e vivere appieno il presente. La ragazza tenta di seguire il consiglio e come prima cosa realizza il suo più grande sogno: aprire la sua pasticceria.

“Chocolate Passion Love” è il suo sogno che prende vita, ma anche per lei non tutto scorre tranquillamente. Miranda è una ragazza dolce, sensibile, crede all'amore e alle seconde possibilità, ma questo non la libera dalle continue critiche dei suoi genitori, in particolare la madre. La donna la rimprovera e la critica continuamente per il suo peso e la sua esistenza. Ogni occasione è buona per farla sentire sbagliata e non amata. Ma la ragazza è buona, gentile e pur di non deluderli è pronta a compiacerli.

Fino a quando potrà sopportare questo odio?

Nessuno lo sa e se anche lo sapessi non vi direi nulla. Ciò che posso anticiparvi è qualcosa di molto interessante.

Cosa?

Beh ogni volta che Miranda pensa a Zac sente un vuoto, come se mancasse un pezzo di puzzle per comprendere appieno parte della sua vita.

Riuscirà Miranda a recuperare i suoi ricordi?

Riuscirà Zac a superare la sua paura e tornare a Chenwood per riconquistarla?

A voi il piacere di scoprirlo continuando la lettura del romanzo.

Lasciatevi avvolgere dalla dolcezza di questa storia d'amore. Accogliete con empatia e delicatezza i sentimenti e le paure di questi due giovani ragazzi, in particolare di Miranda. Una ragazza in costante lotta con l'accettazione di sé e con un corpo che non corrisponde ai canoni di bellezza della società contemporanea che vorrebbe tutti magri e filiformi. Dove chi è in sovrappeso viene deriso e bullizzato e Miranda conosce benissimo quella sensazione, e sicuramente non è la sola, perché molti di noi lettori sappiamo cosa vuol avere chili di troppo che destano ribrezzo nell'altro. Un altro che è pronto a scagliarsi con cattiveria contro chi non è conforme alla massa e contro chi è diverso.

Una sensazione che Denise Spagnolo riesce a raccontare molto bene, utilizzando un linguaggio delicato e rispettoso. Non utilizza mai frasi o riflessioni stereotipate. Grazie alla sua sensibilità ci permette di entrare nel mondo di Miranda in punta di piedi, facendoci vivere le emozioni di una giovane donna che sta imparando a scoprire e amare se stessa.

L'autrice ci prende per mano e ci accompagna all'interno dell'anima di Miranda, facendoci superare quel velo di superficialità dietro cui si fermano molte persone che si limitano a vedere e giudicare solo l'esteriorità degli altri.

Denise Spagnolo non ci ha regalato solo una splendida e romantica storia d'amore, ma un romanzo dove la tematica dell'accettazione di sé e del proprio corpo è la vera e incontrastata protagonista. Non tutti sono in grado di affrontare questo tema in maniera rispettosa e con la giusta dose di attenzione e sensibilità, solo chi ha vissuto sulla propria pelle il giudizio e la cattiveria della gente può raccontarlo in maniera vera e non stereotipata. Ed ho la sensazione che Denise conosca molto bene queste emozioni e questa tematica, per questo la ringrazio. Non è facile svelare le nostre cicatrici e le nostre emozioni. Grazie, Denise.

Ho apprezzato il romanzo? Direi proprio di sì. Per me ha rappresentato un viaggio emotivo intenso e delicato. Ho amato i due protagonisti che, nonostante le difficoltà, lottano strenuamente, superando ostacoli, segreti, complotti e bugie per conquistare la felicità e ritrovare il loro amore.

Due cupcakes al cioccolato, perché uno è sempre troppo poco per essere felici.”

(citazione tratta dal libro)

Mentre io vado a prendere i miei due cupcakes, voi prendete il libro, accomodatevi e lasciatevi avvolgere dal romanzo e dal delicato aroma del cioccolato.

Buon lettura.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio l'Autrice per la copia dell'ebook



venerdì 20 giugno 2025

Recensione: "La regola dei terzi" - Gemina

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Titolo: La regola dei terzi

Autrice: Gemina



Buon Pomeriggio lettori,

oggi vorrei portarvi alla scoperta di un giallo interessante e coinvolgente, ambientato nella città più bella, carismatica, ricca di arte e storia: Roma.

Roma aspetta tutti. Con quante cose ti aspetta! Con quanta fiducia sa di non deluderti.”

(citazione tratta dal testo)

Prima di immergerci nella storia, occorre fare un viaggio indietro nel tempo, esattamente nel 1878. Roma è completamente diversa da come la conosciamo oggi. Niente traffico, lavori in corso, smog ma solo la vita quotidiana dell'epoca. Per iniziare al meglio questo viaggio dovrete raggiungere Via di Banchi Vecchi. Una volta arrivati, percorrete la strada fino a quando non trovate la bottega d'arte “Ditta Almaviva. Belle Arti”.

Trovata? Bene.

Entrate. Gironzolate nella bottega, ma attenti a Maritozzo, il gargoyle che accoglie i clienti. Lo so, è strano ma la sua presenza rende il posto ancora più caratteristico. Alcesti vi è affezionata....come? Chi è Alcesti? Giusto, ho dimenticato di presentarvi la proprietaria della bottega e protagonista di questo romanzo.

Alcesti Almaviva ha aperto da poco la sua attività, grazie all'aiuto di Sor Leo, vicino di bottega, nonché amico e locatore dell'immobile. Un personaggio importante che scoprirete durante la lettura. Ma torniamo alla nostra protagonista, la donna è tornata a vivere a Roma, la sua città natale, dopo aver trascorso vent'anni della sua vita in Sicilia. Alcesti era sposata, ma qualcosa nel matrimonio non ha funzionato, ma non esamineremo ora le cause della sua fine perché ciò che ci interessa è conoscere meglio la donna e i personaggi che ruotano intorno alla sua vita e alla bottega.

Alcesti è una donna intensa, carismatica e combattiva. Una donna pronta a tutto pur di essere libera ed economicamente indipendente. Non è più disposta a sottomettersi all'autorità e al volere di un uomo. Non è più disposta ad annullarsi e rinunciare ai suoi sogni, e se non può più diventare un'artista giramondo, creando e firmando le sue opere, può comunque rimanere nel mondo artistico vendendo pennelli, colori, album, aiutando e sostenendo gli altri a creare opere artistiche.

Non pensiate che per lei sia un ripiego, perché ama il suo lavoro, ciò che ha costruito ma, soprattutto, è affezionata ad alcuni clienti che frequentano la sua bottega.

Valentino Carrasco, ad esempio, è un giovane e talentuoso artista e la donna si affeziona immediatamente a questo ragazzo introverso che disegna dei paesaggi magnifici. Per aiutarlo e sostenerlo decide di assumerlo come aiutante, dandogli la possibilità di esporre e vendere le sue opere. Un'opportunità importante che il ragazzo prende al volo, permettendogli di comprare tutto il materiale che gli occorre.

Altro personaggio che frequenta la bottega di Alcesti, ma per altri motivi, è Davi, una ragazzo arguto, ironico e attento, che l'aiuta nel reperire alcuni materiali artistici, come ad esempio il carboncino.

Due ragazzi caratterialmente diversi ma legati da un'amicizia sincera e da un bene filiale che la donna sente per loro.

La loro vita scorre più o meno tranquillamente fino a quando una sera non accade qualcosa che travolge la vita di Alcesti.

Cosa?

Una morte misteriosa.

Di chi?

Attilio Bonadie, un professore di scienze.

Cosa gli è accaduto? Si è sentito male? Ha avuto un incidente? Lo hanno ucciso?

È troppo presto per svelarvi la storia, ciò che posso sicuramente anticiparvi è che Alcesti scopre il cadavere e, suo malgrado, si ritrova a indagare per comprendere e appagare la sua voglia di agire e investigare. Istintivamente prende il suo quaderno da disegno e inizia a riprodurre su carta la scena e...direi basta così, altrimenti svelo troppo, togliendovi il piacere di leggere e scoprire un giallo emozionante e divertente.

Mi prese d'istinto una frenesia nuova, che con il senno del poi mi parve teatrale e con il senno del mentre un eccentrico colpo di genio. Le mani frugarono nella borsa. Portavo sempre un taccuino da disegno per arte improvvisata, insieme a una matita e alla romanticheria di fermarmi per strada colta dall'ispirazione che offriva Roma. Catturare scorci, vecchiumi, palazzi, stemmi, colonne, mezze colonne da disegnare con l'aria assente degli artisti poveri, poveri aspiranti alla fama dei predecessori.”

(citazione tratta dal testo)

Se amate la città di Roma e volete viverla nella maniera più inconsueta, vi consiglio di leggere il libro per immergervi in una storia ricca di misteri da svelare, scorci mozzafiato da scoprire, personaggi carismatici e interessanti da conoscere e apprezzare.

Personaggi che sapranno ammaliarvi con la loro ironia. Personalmente ho apprezzato Davi, un ragazzo furbo, ironico, arguto e divertente. Sempre pronto ad aiutare e sostenere la nostra protagonista. Altro personaggio che ho apprezzato è Sor Leo. Una figura che, pur non essendo mai in primo piano, riesce ad essere presente, in particolare, nei momenti cruciali. Veglia, protegge e sostiene Alcesti da dietro le quinte, azionando una macchina di protezione efficiente e importante.

Alcesti, la nostra protagonista, è una donna intensa e avanti per quell'epoca. Dopo un matrimonio sbagliato, si ritrova a lottare per la sua libertà di donna e la sua indipendenza economica. Attraverso la vita di questa donna coraggiosa e libera, ci ritroviamo a riflettere su alcune tematiche importanti e delicate, come ad esempio l'impossibilità ad avere figli e il conseguente giudizio e biasimo da parte della società. Alcesti si ritrova a vivere sulla propria pelle il rimprovero e il sentirsi giudicata e sbagliata da un marito e da una società ristretta che preferiscono nascondere e chiudere in convento, piuttosto che comprendere e tutelare. La donna si ribella a tutto questo, non è disposta a lasciare che altri decidano della sua vita, non è disposta a sentirsi giudicata e sbagliata. Vuole dare la precedenza a se stessa e al suo benessere.

Vuole essere libera.

Ero invecchiata senza vivere, ma consapevole di una giovinezza mentale che non accettava la resa. Il tempo attraversa e consuma, ora, proprio ora, prima che il tempo mi divorasse, lo afferro, lo lego a me, lo vivo. Ci provo, magari quasi ci riesco.”

(citazione tratta dal testo)

“La regola dei terzi” è un giallo intrigante che inizia lentamente per permettere al lettore di entrare in punta di piedi nella storia e nella comprensione della città di Roma. Una città complessa e ricca di sfumature che ha bisogno di tempo per essere compresa pienamente.

Personalmente ritengo che ci siano alcune piccoli errori e questioni da sistemare, ma ciò non toglie che la trama, i personaggi e il contesto storico, artistico e culturale siano interessanti, coinvolgenti e belli da leggere e scoprire.

Apprezzo molto la scrittura di Gemina e la sua dedizione alla scrittura e alla creazioni di romanzi gialli accattivanti, complessi e ricchi di misteri. In questo romanzo, ad esempio, riesce ad intrecciare elementi apparentemente diversi regalandoci una storia coinvolgente, con un'investigazione lenta e mai serrata che ci conduce in un'immersione totale nella società romana e in un contesto di ineguagliabile bellezza.

Non so se Gemina ha pensato ad un seguito del romanzo ma, personalmente, mi piacerebbe ritrovare Davi, Sor Leo, Guido, Valentino, Pistacchio, Ottavo Augusto e tutti gli altri personaggi.

“La regola dei terzi” è un inno d'amore dell'autrice alla Città Eterna, all'arte, all'archeologia e a tutte quelle persone che hanno influenzato la sua vita lasciando un segno indelebile nella sua anima e che ritroviamo in alcuni personaggi presenti nel libro.

Un inno d'amore che vi invito a leggere e scoprire.

Buona lettura.




Marianna Di Bella

martedì 17 giugno 2025

Recensione: "A Roma non ci sono le montagne" - Ritanna Armeni

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Titolo: A Roma non ci sono le montagne.

Il romanzo di via Rasella: 

lotta, amore e libertà

Autrice: Ritanna Armeni

Editore: Ponte alle Grazie



Scrivere per imprimere su carta eventi che hanno influenzato e cambiato la Storia.

Scrivere per ricordare e per ridare voce a una memoria storica che non deve essere dimenticata o sotterrata sotto strati di ignoranza e indifferenza.

Scrivere per far rivivere e conoscere un evento storico che ha segnato, in maniera indelebile, il nostro Paese.

Grazie al lavoro e alla ricerca di alcuni scrittori, storici e giornalisti, oggi possiamo leggere e conoscere, in maniera approfondita e dettagliata, gli eventi che hanno caratterizzato e cambiato il nostro Paese.

Ritanna Armeni è una giornalista e saggista che negli anni ha scritto dei testi significativi che hanno analizzato alcuni episodi storici molto importanti. Nel suo ultimo libro “A Roma non ci sono le montagne”, ad esempio, ha raccontato, utilizzando la forma del romanzo. uno degli episodi più emblematici, riguardanti la città di Roma: l'azione partigiana a Via Rasella.

Tutti sappiamo cosa è accaduto il 23 marzo 1944 a via Rasella.

Tutti conosciamo l'attacco dei partigiani contro un reparto delle forze d'occupazione tedesche.

Tutti sappiamo quali sono state le conseguenze a questo gesto di resistenza; ma se qualcuno ancora ignora questo evento storico o, semplicemente vuole approfondirlo, immergendosi nella scrittura dell'autrice, allora vi consiglio di prendere il libro, rilassarvi e iniziare a leggere, perché il viaggio che intraprenderete sarà intenso e altamente istruttivo.


Roma, 23 marzo 1944

Sono le prime ore del pomeriggio e la gente sta pranzando o ha terminato e si sta riposando.

L'ora in cui il silenzio è rotto di tanto in tanto solo dalla voce della radio.”

(citazione tratta dal testo)

Lungo via Rasella c'è silenzio e nessuno si aggira per la strada, ad eccezione di uno spazzino che con il suo carretto si ferma al numero 156, precisamente davanti al Palazzo Tittoni, ed è intento a svolgere il suo lavoro di pulizia; ma se ci fermiamo ad osservare meglio, notiamo che in realtà, l'uomo lo sta facendo in maniera approssimativa e senza alcuna particolare cura. Si guarda intorno, come se stesse aspettando qualcuno; avrete sicuramente capito che l'uomo fa parte della resistenza romana. Lui è Rosario Bentivegna, detto Sasà e nome di battaglia Paolo. Ha 22 anni, studente di medicina e membro dei Gap, il gruppo di azione patriottica. Un'organizzazione armata del partito, il cui scopo è liberarsi dei nazisti che occupano Roma.

L'organizzazione è formata da piccoli gruppi, che si muovono autonomamente nella città e il cui compito consiste nel colpire i posti di comando tedeschi. Devono attaccare velocemente e inaspettatamente, in modo da cogliere di sorpresa i nazisti, minando, in questo modo, la loro mania d'invincibilità.

I partigiani che partecipano a questi gruppi di azione devono possedere dei requisiti importanti, come ad esempio, resistenza fisica, sangue freddo, capacità di sparare e scappare immediatamente, devono essere disposti a sacrificare molto delle loro vite, in primis la famiglia, perché devono entrare in clandestinità e non avere un posto fisso dove mangiare o dormire.

Non tutti potranno partecipare. Chi ne farà parte deve possedere calma, sangue freddo e tanta resistenza fisica...Essere capace di sparare e sparire in pochi secondi. Di colpire senza tregua, tutti i giorni. Dobbiamo selezionare i migliori. Deve essere chiaro, dobbiamo saperlo tutti: un gappista non avrà più famiglia, né un posto fisso dove mangiare, dormire o dove incontrare gli amici. E non potrà rivelare per nessun motivo il suo nome. Entrerà in clandestinità.”

(citazione tratta dal testo)

Rosario Bentivegna viene scelto per questo compito, proprio perché possiede queste caratteristiche. È un ragazzo di corporatura robusta, sa mantenere la calma ed è veloce a fuggire.

Per concentrarsi abbassa lo sguardo. È stato scelto per questo: perché è robusto, perché quando corre stabilisce record da atleta, perché riesce a rimanere lucido anche dopo due giorni di digiuno. Perché sa mantenere la calma nelle situazioni più difficili. Perché di lui si fidano.”

(citazione tratta dal testo)

Suo è il compito di accendere la miccia della carica esplosiva presente del bidone dell'immondizia, ma non sarà l'unico partecipante, perché per questa azione audace e ad alto rischio servono tutti i membri dei quattro piccoli gruppi che formano il Gap di Roma. Ognuno con un compito ben preciso.

Un compito che porteranno a termine nonostante gli imprevisti che metteranno a rischio l'intera azione.

Un azione che vi invito a leggere e scoprire attraverso questo testo, perché Ritanna Armeni, scegliendo la forma del romanzo, permette a ogni lettore di entrare nel vivo della scena e nel cuore della storia, diventando il testimone diretto e principale dell'evento.

Quella in via Rasella non è un'operazione come le altre. Questa volta sono impegnati tutti e quattro i Gap centrali. Dodici di loro sono sulla strada. Ma altri cinque nei giorni precedenti hanno preparato l'azione, una vera azione di guerra. Una battaglia come mai è stata combattuta nella città occupata dopo l'8 settembre.”

(citazione tratta dal testo)

“A Roma non ci sono le montagne” è un libro bello e importante. Io l'ho apprezzato in ogni sfumatura, regalandomi momenti di pathos, rabbia, solidarietà e molti elementi su cui riflettere.

Ritanna Armeni ci ha donato, grazie alla sua scrittura e alla sua attenzione ai particolari, un romanzo molto importante perché evidenzia, in modo particolare, il lato più intimo e personale di ogni partigiano protagonista. Questo ci permette di conoscerli meglio e capire il loro vissuto, i loro ideali e le azioni intraprese per cacciare gli oppressori e riconquistare la libertà. Partigiani, ma prima di tutto giovani, per lo più studenti universitari, che nel 1943 con l'armistizio e l'occupazione tedesca, non esitano a lasciare studi, casa, famiglia e protezione per entrare in clandestinità e lottare contro il nemico comune. Ragazzi che hanno donato parte della loro giovinezza e spensieratezza per liberare Roma.

Hanno lottato strenuamente andando spesso incontro alla morte.

Hanno dato loro stessi per tutelare un valore fondamentale: la libertà.

Esplorando la loro sfera personale e psicologica, l'autrice li rende più vividi e concreti ai nostri occhi, rendendo il testo ancora più bello ed emozionante.

In ogni libro di Ritanna Armeni si evince un grande studio storico e un'attenzione particolare ai dettagli. Solitamente, ogni capitolo è diviso in due momenti temporali: passato e presente narrativo. Il passato si distingue dal presente narrativo, perché è posto alla fine del capitolo ed è scritto in corsivo. Una netta distinzione che permette al lettore di avere una visione chiara degli elementi storici e di quelli “romanzati”. In questo testo, la divisione tra passato e presente nei capitoli, si focalizza, in particolare, su ogni singolo componente dell'azione a via Rasella e sulle loro azioni personali e collettive durante la fase della Resistenza romana.

Ogni capitolo, inoltre, scandisce il tempo che separa i partigiani e noi lettori, dall'orario dell'azione. Ore e minuti che scorrono lentamente, creando pathos e tensione; trascinando il lettore all'inevitabile epilogo che tutti conosciamo ma che non ci siamo mai fermati a osservare con attenzione e interesse.

Ma possiamo, anche oggi, dopo tanti anni e tante interessate menzogne, percorrere le strade di Roma e ricordarli. Una giornata di marzo. Carla all'angolo della strada che attende. Gli occhi immobili. Le mani contratte. Cola che si toglie il cappello per dare il segnale. Sasà che apre il bidone. Gli altri, le armi in mano, pronti a intervenire. L'odio per l'esercito, che ha tolto dignità alla città, che passa arrogante e minaccioso. La voglia di libertà che il pericolo, la paura non riescono a sopire. E poi l'esplosione.”

(citazione tratta dal testo)

Personalmente, ritengo che Ritanna Armeni scriva magnificamente e anche questa volta ha donato a noi lettori un testo intenso, bello e necessario. Un testo su cui riflettere seriamente. Un libro da leggere e custodire per preservare la memoria storica di questo Paese che tende a dimenticare troppo facilmente.

Buona lettura.



Marianna Di Bella