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martedì 5 novembre 2024

Recensione: "Il giardino dei segreti" - Kate Morton

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Titolo: Il giardino dei segreti

Titolo Originale: The Forgotten Garden

Autrice: Kate Morton

Editore: Sperling & Kupfer





Buongiorno lettori,


Prima di parlarvi di questo libro, che presenziava da anni nella mia libreria in attesa di essere scelto e letto, devo premettere una cosa fondamentale: non amo particolarmente questa autrice. Mi spiego meglio per non correre in fraintendimenti. Quando ho deciso di leggere questo testo, sapevo che stavo dando una seconda possibilità ai romanzi scritti da Kate Morton. Il primo libro letto “La donna del ritratto”, mi aveva delusa a causa della scelta, presa dall'autrice, di strutturare la storia su diversi piani temporali, snodando la trama su diversi anni e con diversi personaggi. Una scelta che, personalmente, non ho gradito, rendendo la mia lettura faticosa e noiosa. Però, avendo apprezzato le descrizioni e la scrittura, avevo deciso che volevo provare a darle una seconda possibilità, leggendo un altro libro. La mia scelta cade inevitabilmente su “Il giardino dei segreti” e....prima dirvi la mia opinione, mi sembra corretto svelarvi parte della trama.

Australia, 1913.

Sulla banchina del porto c'è una bambina di quattro anni con una valigetta bianca che aspetta tutta sola. Chi è? Perché è sola? Dove sono i suoi genitori?

Non sappiamo nulla di lei, poverina. Non ricorda nulla se non che “l'Autrice” le ha detto di aspettarla e di non svelare a nessuno il suo nome.

Il mistero si infittisce e anche la nostra preoccupazione per lei.

Fortunatamente viene ritrovata da Hugh, un uomo che lavora al porto, che si prende cura di lei adottandola. La bambina prende il nome di Nell e cresce felice, con due genitori che la amano profondamente, ma inconsapevole del suo passato.

I segreti trovano sempre il modo di rivelarsi”

(citazione tratta dal testo)

Un passato che torna in maniera travolgente quando Hugh decide di raccontarle la verità. Nell è grande, ma questo la fa sprofondare nel dolore e nell'incertezza della sua identità, sentendosi sola e smarrita.

Chi è realmente? Chi sono i suoi genitori? Da quale paese o nazione proviene?

Inizia, così, la ricerca delle origini di Nell e il mistero che circonda la sua vita. Tra continui salti temporali in anni diversi con protagoniste diverse, il mistero si dipana e la storia prende vita. Ogni donna ha molto da raccontare di sé, ma anche molto da regalare per comprendere l'intricata trama. Abbiamo Nell, Cassandra sua nipote, Rosa ed Eliza Makepeace la scrittrice del libro di favole “Racconti magici per fanciulli e fanciulle”, che Nell aveva con sé nella sua piccola valigia bianca.

Eliza è una ragazza orfana cresciuta in estrema povertà tra le strade malfamate di Londra, fino a quando lo zio non la trova e l'accoglie in casa. La sua vita cambia radicalmente. Non è più sola al mondo. Ora ha una cugina, Rosa, con cui instaura un legame importante e per lei indissolubile. Siamo nel 1900, prima della nascita di Nell e del suo abbandono ma...la storia vira inevitabilmente verso un altro capitolo e un altro anno, catapultandoci nel 1975, quando una Nell più adulta inizia la ricerca sulle sue origini, arrivando in Gran Bretagna. Ma quando sembra che stiamo per comprendere qualcosa, ecco che il capitolo cambia e con esso anche l'anno, ritrovandoci nel 2005 e qui conosciamo Cassandra, sua nipote, che eredita dalla nonna un cottage a Tregenna, in Cornovaglia, comprato negli anni Settanta.

Il mistero si infittisce sempre di più e la storia si complica.

Quale legame unisce queste donne? Cosa nasconde il loro passato?

A voi il piacere di scoprirlo, io posso affermare, molto sinceramente che ho continuato la lettura solo perché volevo scoprire il mistero del passato di Nell, altrimenti avrei abbandonato il libro. Questa scelta narrativa non fa per me, non è nelle mie corde. Ho fatto fatica a leggere, più volte mi sono fermata lasciando per giorni il libro sul comodino. Ripeto, ho continuato solo per curiosità.

Devo essere sincera fino alla fine e dire che, come per “La donna del ritratto” anche qui la scrittura e le descrizioni di Kate Morton sono affascinanti. Le sue descrizioni sono meravigliose e minuziose, tanto da far percepire al lettore le emozioni provate dalle protagoniste, ma anche la bellezza delle ambientazioni, della natura e quell'aria malsana che si respirava nella Londra nei primi anni del Novecento.

Ogni personaggio è ben costruito, in particolare la parte psicologica che ho trovato complessa e profonda. Il personaggio che, secondo me, emerge e affascina, rispetto agli altri, è quello di Eliza. Una donna forte, carismatica, temeraria, uno spirito libero che sogna di viaggiare e spiegare le ali per vivere la sua vita e realizzare i suoi sogni.

E' lei la chiave per aprire la porta del mio passato, sono sicura. Se trovo lei, troverò me stessa.”

(citazione tratta dal testo)

Le protagoniste femminili hanno tutte in comune un forte senso di solitudine, la ricerca di se stesse, la perdita di un figlio e la ricerca della maternità a tutti i costi. Tematiche importanti e delicate che, l'autrice, affronta con rispetto, delicatezza e sensibilità.

Tutto il romanzo ruota intorno alla ricerca di sé attraverso il passato, perché affrontarlo e conoscerlo sono elementi essenziali per andare avanti senza rimorsi o rimpianti. Conoscere il passato per ritrovare le proprie radici...la propria famiglia.

La memoria è una dama crudele con cui tutti dobbiamo imparare a danzare”

(citazione tratta dal testo)

Tutto questo, però, non è riuscito a superare quella parte, per me negativa, riguardante la costruzione narrativa, rendendo il tutto noioso e faticoso.

No, il mio rapporto con i libri di Kate Morton, purtroppo, termina qui. Mi dispiace, ma non riesco a legare con loro. Tutto questo, naturalmente, riguarda me e il mio gusto personale. Non lasciatevi condizionare e leggeteli, perché molto probabilmente li apprezzerete più di me.

Buona lettura.



Marianna Di Bella

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