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martedì 29 ottobre 2024

Recensione: "La lista di Josephine" - Elizabeth B. White; Joanna Sliwa

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Titolo: La lista di Josephine

Titolo Originale: The Counterfeit Countess

Autrici: Elizabeth B. White,

     Joanna Sliwa

Editore: Newton Compton Editori




Ci sono persone che, nel corso della loro esistenza, hanno dato un contributo notevole alla Storia salvando migliaia esseri umani, ma delle loro vite non si sa nulla. Non si conoscono le storie, gli eventi, le identità.

Vite che cadono nell'oblio dell'esistenza.

Ogni tanto, fortunatamente, alcune di esse riemergono e riprendono vita attraverso ricordi, documenti, ricerche. Uno studio accurato che ridona conoscenza e dignità a chi ha dato la priorità e l'incolumità degli altri prima della loro, senza cercare fama o riconoscenza. Spinti solamente dalla forza di volontà, dal coraggio e dalla compassione, hanno compiuto gesti straordinari.

Oggi parleremo...no, ricorderemo Josephine Janina Mehlberg.

La sua storia è arrivata a noi in una maniera particolare e difficoltosa, come la sua vita del resto.

Nel dicembre del 1989, la storica Elizabeth B. White, riceve un pacco misterioso inviatole dal docente di storia americana dell'Università della Florida, Arthur Funk.

La storica White, lo apre e trova al suo interno il memoriale della nostra protagonista, conosciuta da tutti come Janina.

Il memoriale, scritto dalla stessa Janina, raccoglie alcuni dei ricordi riguardanti il periodo della Seconda Guerra Mondiale, esattamente 1943-1944, e alcuni eventi nel campo di concentramento di Majdanek, in Polonia.

Alla prima lettura del memoriale, l'autrice non dà molto credito agli eventi narrati, ritenendoli troppo fantasiosi. Per una serie di impegni e problemi personali, il memoriale viene messo da parte, rimanendo in un angolo in attesa.

Nel 2017, l'autrice riprende in mano il memoriale e decide che è arrivato il momento che la figura di Janina venga scoperta in tutte le sue sfaccettature. Per iniziare al meglio le ricerche, però, ha bisogno di una storica con le giuste qualifiche, così contatta Joanna Sliwa, esperta di Olocausto in Polonia e la donna, dopo aver letto il memoriale, accetta immediatamente.

Le ricerche dureranno anni, nei quali le due storiche saranno impegnate in un lungo lavoro di indagine, raccolta e verifica dati, giungendo a risultati inaspettati. Il passato di Janina, e il suo contributo, durante la Seconda Guerra Mondiale, saranno ancora più sorprendenti di ciò che possiamo immaginare. Non posso dirvi di più o spiegare dettagliatamente il suo apporto in quel contesto storico, altrimenti non avrebbe senso leggere il libro e scoprire la persona straordinaria che è stata.

Per me lo è stata, e mi dispiace che la sua storia non sia emersa prima o che il suo contributo non sia stato riconosciuto.

Probabilmente non l'ha voluto e cercato, perché di solito chi compie gesti coraggiosi e altruistici non lo fa per il mero riconoscimento, perché agisce spinto solamente da una forza interiore, da un forte senso del bene e di aiuto verso l'Altro.

...il valore di una vita è inferiore al valore di più vite, e la sua vita, se fosse sopravvissuta senza cercare di salvare gli altri, non avrebbe alcun valore.”

(citazione tratta dal libro)

Janina era una brillante matematica, una donna intelligente, perspicace, empatica, coraggiosa, analitica, caparbia e compassionevole. Ha sempre dato la priorità alla vita di suo marito e degli Altri a discapito della sua sicurezza e della sua stessa vita. Ha rischiato sempre, in ogni azione intrapresa. Non si è mai fermata di fronte a un ostacolo; ha sempre cercato con caparbietà, una soluzione alternativa per aggirare l'ostacolo che si frapponeva tra le persone e la loro salvezza.

Il suo obiettivo principale era salvare il più alto numero di vite umane e quando non riusciva ,si sentiva impotente e in colpa. Un rimorso che, immagino, possa averla logorata nell'anima.

Finché tanti avevano un bisogno terribile, dovevo vivere per rispondere a quel bisogno.”

(citazione tratta dal libro)

Lei, ebrea di nazionalità polacca, durante il secondo conflitto mondiale, riuscì a trovare un modo per mettersi al riparo dalla ferocia del nazismo, assumendo un'altra identità. Vedendo la disperazione, la violenza e la morte intorno a sé, decise di non voler sopravvivere passivamente, ma di agire e aiutare. Il suo senso di umanità e compassione la spinse a rischiare in prima persona affrontando numerose situazioni. Come ad esempio entrare nel campo di concentramento di Majdanek portando pacchi di cibo e medicinali per i prigionieri polacchi, conferendo con quegli stessi soldati tedeschi che stavano uccidendo milioni di ebrei.

Una forza di volontà e un coraggio che poche persone avrebbero avuto. Siamo abituati a vedere queste scene nei grandi film americani, ma qui non si tratta di una trasposizione cinematografica, questa è stata la realtà. Una realtà che a me, personalmente, mette i brividi e mi fa riflettere sul senso di umanità. Un'umanità che, nell'atrocità di quel periodo, non si è persa definitivamente, grazie, soprattutto, a queste persone che con coraggio e altruismo hanno aiutato gli Altri.

Janina ha cercato di contribuire nel bene. Ha rischiato in prima persona e non ha mai cercato la riconoscenza o la gloria. Ha agito e basta.

Vi basti pensare che nel secondo conflitto mondiale ha servito il più grande gruppo di resistenza nella Polonia occupata dai tedeschi, divenne il vice del massimo funzionario del distretto di Lublino e del consiglio centrale di assistenza polacco, portando aiuti ai prigionieri chiusi nei campi di concentramento, aiutandoli, ove possibile, a uscire da lì, trovando loro alloggi, cure etc. Divenne assistente sociale, durante l'occupazione sovietica nel 1944 e molto altro.

Nella sua vita si è reinventata più volte cambiando nome e professione; ma sarete voi a scoprirli leggendo questo libro.

Il libro si basa sul memoriale scritto da Janina, ma le due autrici hanno ritenuto opportuno aggiungervi la sua biografia, ricostruita in anni di ricerche e alcune nozioni storiche riguardanti la Polonia, per aiutare il lettore a conoscere e contestualizzare gli episodi che sono avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. Senza questa conoscenza storico-politica dell'epoca è difficile comprendere il grande impegno dato da Janina e da tutte le altre persone che hanno cercato di salvare il più alto numero di vite umane.

Devo essere sincera, per me questa prima parte di spiegazione non è stata particolarmente semplice da gestire e comprendere. Anni di storia polacca concentrate nei capitoli iniziali, con nomi e situazioni a me sconosciute, hanno rallentato notevolmente la mia lettura. Spesso mi sono chiesta dove fosse la storia di Janina; quando avrei incontrato la sua figura. Mi ero demoralizzata ma, una volta superate le prime 50/60 pagine più o meno, la lettura ha preso un altro corso. Si è fatta più scorrevole, avvincente, interessante, emozionante e riflessiva.

Scoprire la storia e la figura di Janina è stato un dono. Un regalo ricco di umanità e coraggio. Ma anche di compassione e altruismo verso l'Altro.

Se avessi pensato solo ai pericoli per me o per coloro che amavo, non sarei servita a nulla. Ma se sopravvivere significava essere utile a molti, dovevo trovare la forza di sopravvivere, il che mi permetteva di provare un senso di realizzazione, persino di orgoglio”

(citazione tratta dal libro)

Sono andata a cercare in rete le foto che la ritraevano, per avere un quadro completo. Darle un volto mi ha aiutato a fissarla nella mia testa facendola diventare un ricordo da recuperare nei momenti di riflessione.

Nella vita non ha avuto il giusto merito ma, credo che questo libro sia un omaggio che rimarrà nel tempo. La sua storia e i suoi pensieri vivranno attraverso queste pagine e chiunque aprirà e leggerà il libro ridarà voce e vita a una donna, per me, straordinaria.

Non importa se non ho sviscerato al meglio il linguaggio, la scrittura, la costruzione narrativa, quello che è importante è conoscere questa storia. Conoscere Josephine Janina Mahlberg o Janina come ha sempre preferito essere chiamata.

Janina” era il nome della donna che era effettivamente diventata nei nove anni precedenti, l'identità di una versione di sé, forse la migliore, a cui non poteva né voleva rinunciare del tutto.”

(citazione tratta dal libro)

Scoprite Janina.

Buona lettura.



Marianna Di Bella


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

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