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venerdì 6 marzo 2020

Recensione: "Il tempo degl uomini" - Chiara Babeli

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Titolo: Il tempo degli uomini   
Autrice: Chiara Babeli
Editore: Epika Edizioni




Per comprendere chi siamo, dobbiamo recuperare le nostre radici, perché solo il passato è in grado di rappresentare al meglio i momenti importanti che hanno permesso ai nostri avi di costruire quel bagaglio culturale, storico, emozionale e psicologico che delineano i momenti salienti della nostra famiglia, i nostri tratti genetici, la nostra figura, i nostri profili. Conoscere la nostra memoria storica, vuol dire ritornare indietro nel tempo per guardare a un passato a noi sconosciuto, e per certi versi incomprensibile, perché il gap storico e culturale tra noi e i nostri avi e ampio e profondo. Un gap che ci mostra un contesto storico diverso, difficile, come ad esempio quello dei nostri nonni cresciuti durante il secondo conflitto mondiale, distruggendo il periodo della loro adolescenza, fatta di sogni, speranze e obiettivi da raggiungere. Cresciuti con la certezza di un futuro instabile, incerto, soffocato da un presente minaccioso, dove morte e distruzione, protagoniste assolute del periodo, tengono in scacco le vite di milioni di persone che in poco tempo hanno visto disintegrarsi ogni sogno o progetto di vita. Per questo è importante recuperare la memoria storica, per aiutare la nostra generazione, e quella futura, a comprendere meglio, non solo le differenze sociali e culturali, ma anche gli sbagli e le sofferenze che i nostri nonni hanno subito, affrontato e commesso, ricordandoci quanto sia importante dare il giusto valore e il giusto tributo a donne e uomini che hanno lottato per difendere i propri valori, per sopravvivere e andare avanti nonostante tutte le avversità.

“Finita quella maledetta guerra tutti cantammo e festeggiammo per le strade, tutti eravamo allegri, anche se nel cuore portavamo la morte di molte persone care."
(citazione tratta dal testo)


Chiara Babeli, autrice di questo libro, ha cercato di recuperare la memoria storica degli abitanti di Prignano sulla Secchia, regalando ai suoi abitanti e ai lettori, testimonianze di un periodo storico che ha toccato tutti noi da vicino, devastando non solo il nostro Paese, ma le vite di molte persone, distruggendo sogni, speranze e esistenze.
L'autrice ha fatto un grande lavoro di recupero storico, andando direttamente alle fonti, intervistando uomini e donne che, durante il secondo conflitto mondiale, hanno vissuto esperienze dirette con l'occupazione tedesca, con i partigiani, la miseria e i bombardamenti.
Il testo ospita al suo interno 11 testimonianze. 11 storie che riemergono con forza dal passato, dando voce a ricordi, emozioni, sensazioni tenute nascoste per anni. Ricordi celati volutamente per dimenticare ogni brutalità, o sofferenza che hanno modificato e influenzato le vite e l'anima dei protagonisti. Perché dimenticare ha rappresentato per loro l'unico modo per sopravvivere, tenendo a bada tutti quei fantasmi del passato che inaspettatamente riemergevano riportando a galla dolore e umiliazione.
6 donne e 5 uomini che hanno dato voce ai loro ricordi, facendoli riemergere da quegli angolini della loro anima dove li avevano riposti, chiusi e sigillati. Hanno riaperto le porte del loro passato, permettendoci di entrare e conoscere le sofferenze e le miserie del secolo scorso. Donne e uomini che hanno parlato in maniera spontanea e libera di vite vere e autentiche, fatte di gesti semplici, sentimenti genuini accompagnati da episodi di coraggio, forza e tenacia. Determinati a sopravvivere e resistere alle brutture della guerra, della vita, sempre legati a quel filo di speranza che aleggia in tutte le testimonianze e nelle vite dei protagonisti.

“Mantengo vivo il ricordo, per non sentirmi smarrita.”
(citazione tratta dal testo)

Quando l'Italia entra in guerra, nel 1940, molti dei nostri protagonisti sono poco più che adolescenti, giovani uomini e donne che si stanno affacciando a una vita diversa, fatta di progetti, sogni, lavori per sfuggire a quella povertà che li ha visti nascere e li ha accompagnati durante l'infanzia, costringendoli a lasciare la scuola per lavorare nei campi o in casa, aiutando la famiglia a sopravvivere all'estrema indigenza.
Con l'entrata in guerra molti ragazzi sono costretti a partire al fronte scontrandosi con una realtà brutale, fatta di morte e devastazione. Vedranno compagni morire davanti ai loro occhi, conosceranno paesi con culture e mentalità diverse, vivranno esperienze traumatiche, immagazzinando ricordi belli e e brutti. Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, alcuni di loro entreranno nei gruppi di partigiani, mentre altri verranno fatti prigionieri e trasferiti nei campi di concentramento dove subiranno ogni tipo di umiliazione, soffriranno la fame e vedranno perdere il rispetto per se stessi e la propria dignità di essere umano.

“(...) Non eravamo nemmeno più uomini, non riuscivamo a pensare, a concentrarci, a sentire qualche emozione che fosse il dolore, a volte non sentivamo proprio nulla e l'unica ossessione costante nelle nostre teste era il cibo.”
(citazione tratta dal testo)

Mentre le donne, rimaste a casa, vivranno a stretto contatto con l'occupazione tedesca, i bombardamenti, la fame e gli scontri tra partigiani e esercito tedesco.

“Neanche per noi donne comunque la vita era semplice e bisognava stare attente a quel che si diceva e con chi lo si diceva: se scappava detto qualcosa di storto i tedeschi portavano in Germania, altrimenti c'erano i partigiani che castigavano pure loro. Correvano tante voci di donne che erano state catturate come staffette partigiane ed erano state ammazzate. Quelle che parlavano coi repubblichini invece era sicuro che venivano rasate...”
(citazione tratta dal testo)

Donne e uomini che hanno cercato di lottare, sopravvivere e rialzarsi, fronteggiando la morte, la miseria, la paura, la sofferenza e le malattie tenendo sempre accesa la speranza.
Ogni capitolo del libro è la storia di una persona che, attraverso i suoi ricordi, ci accompagna in un viaggio nel passato regalandoci emozioni intense, scuotendo il lettore e tenendolo legato al libro perché l'interesse cresce di storia in storia.
Ho amato il testo, la sua costruzione narrativa e la capacità da parte dell'autrice di fare un passo indietro nella narrazione affidandola ai protagonisti, lasciandoli liberi di parlare ed esprimersi, rispettando i loro tempi, le loro emozioni e le loro identità.
Chiara Babeli fa riemergere il passato, regalandoci ricordi e memorie che tutti dovremmo recuperare e conoscere, perché solo attraverso il passato potremmo conoscere meglio il nostro paese e noi stessi.
Quindi prendete il libro e perdetevi tra le storie di uomini e donne che hanno cercato di vivere nonostante tutte le avversità che la vita ha posto lungo il cammino della loro esistenza. Ogni storia ci insegna quando sia importante resistere agli inconvenienti della vita, lottando con tutte le nostre forze per rialzarci e andare avanti, senza arrendersi.
Buona lettura!



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

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