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venerdì 31 gennaio 2020

Recensione: "L'ombra del vento" - Carlos Ruiz Zafón

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Titolo: L'ombra del vento
Titolo Originale: La sombra del viento
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Editore: Mondadori




Barcellona, 1945.
In una calda mattinata estiva, due persone si aggirano tra le strade di una città ancora addormentata. Un adulto e un ragazzino. Un padre e un figlio in cammino verso un posto magico e ricco di fascino e mistero. Daniel Sempere, il nostro protagonista e suo padre.
Daniel ha solo 11 anni e un vuoto enorme, un grido muto che riecheggia nella sua anima: il dolore per la perdita della madre avvenuta anni prima, ma che ancora lo fa soffrire terribilmente. Quella stessa mattina, si sveglia turbato e angosciato perché non ricorda più il volto della mamma, così, il papà, per cercare di distrarlo e aiutarlo, lo porta in un luogo sconosciuto a molti, ma non ai librai di Barcellona: il Cimitero dei libri dimenticati. Un luogo magico, pieno di fascino che racchiude e custodisce al suo interno migliaia di libri sottratti all'oblio.

Questo luogo è un mistero, Daniel, un santurario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e l'anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.”
(citazione tratta dal testo)

Tradizione vuole che chi visita per la prima volta il posto, deve scegliere un testo e adottarlo, impegnandosi a custodirlo per sempre.
Daniel è affascinato da quel luogo, pieno di corridoi e scaffali colmi di libri. Scegliere è difficile, se non impossibile, fino a quando qualcosa non attrae il suo sguardo, un libro rilegato in pelle color vino che sporge da un ripiano. Il libro è “L'Ombra del vento” di Julián Carax. Daniel non conosce l'autore, ma è attratto dal testo, cosi, lo prende e lo porta via con sé.

Presi il libro e lo sfogliai con cautela: le sue pagine palpitarono come le ali di una farfall a cui viene restituita la libertà, sprigionando una nuvola di polvere dorata.”
(citazione tratta dal testo) 

Il ragazzino viene completamete rapito dalla bellezza della storia ed è talmente incuriosito che vuole leggere tutti gli altri testi scritti dall'autore ma, la sua ricerca sarà lunga e difficile perché scoprirà di possedere l'unica copia sopravvissuta a un incendio che ha distrutto e bruciato tutti i libri di Julián Carax. Inoltre, un alone di mistero aleggia intorno alla figura dello scrittore. Chi è? Perché pubblica in Francia, pur essendo spagnolo? Perché qualcuno ha bruciato tutte le copie dei suoi romanzi?
Daniel è incuriosito e affascinato dalla figura enigmatica dell'autore e vuole saperne di più, ma non è facile riuscire a trovare il giusto canale informativo, districandosi tra false informazioni e storie inventate, e trascorreranno anni prima di venire a sapere che Carax...e no, mi fermo qui e lascerò a voi il piacere di continuare la lettura del romanzo, seguendo Daniel nelle sue ricerche. Probabilmente molti di voi avranno già letto questo romanzo ma, ci sono molte altre persone che devono ancora scoprire questa storia affascinante e coinvolgente.
Questa per me non è la prima lettura del romanzo, ricordo di averlo letto qualche anno dopo che venne pubblicato e me ne innamorai all'istante, affascinata dalla storia, dai personaggi, dalla trama, dai misteri ecc. A distanza di molti anni, eccomi di nuovo qui in sua compagnia, questa volta con un'edizione diversa e una nuova veste grafica che mi hanno dato la spinta per riaprire il testo, lasciando volare le parole di Carlos Ruiz Zafón.
Parole che, librandosi nell'aria, creano un clima coinvolgente, ammaliando il lettore, avvolgendolo e legandolo a sé dalla prima all'ultima riga, lasciandolo sfogliare le pagine con estremo piacere e interesse catturando la sua attenzione e facendolo innamorare lentamente. Una storia d'amore lunga 400 pagine, dove il mistero, l'amore, il rimpianto, l'amicizia, il dolore e la gelosia si intrecciano e si rincorrono tra le strade di una Barcellona decadente, maliconica, incastonata in diversi periodi storici: gli anni della dittatura franchista, la guerra civile e gli anni '40 e '50.
Carlos Ruiz Zafón ha uno stile narrativo che affascina, lo trovo coinvolgente ed emozionante, in modo particolare i dialoghi, i personaggi, l'ambiente sociale, le descrizioni particolareggiate e minuziose che permettono di entrare nel testo e sentirsi parte attiva del romanzo, sentendo sulla propria pelle quel senso di solitudine e assenza che aleggia nel romanzo. Attraverso le sue descrizioni, l'autore ci fa vivere immersi in una Barcellona diversa dalla città turistica che siamo abituati a conoscere, catapultandoci negli anni '40 e '50, facendoci respirare l'atmosfera gotica che aleggia in ogni strada e vicolo, svelandoci una duplice identità: ricca ed elegante, contrapposta a una versione cupa e nostalgica. Duplicità che la rendono ancora più affascinante e ammaliatrice, avvolgendoci nella sua aurea misteriosa, nebbiosa che cela tra le sue strade storie di dolore, sofferenza, amore e passione.
La trama è coinvolgente, misteriosa, emozionante e non perde mai di interesse, nonostante la narrazione si divida tra due piani temporali e tra le storie di Daniel e Julián che potrebbero destabilizzare e confondere il lettore. Ma l'autore è riuscito a tenere la storia e il parallelismo tra i due personaggi, destreggiandosi in maniera semplice ed equilibrata tenendo il filo narativo e non perdendo di credibilità e interesse; riuscendo a gestire bene i diversi cambi di punti di vista e di tempo, mantenendo un intreccio narrativo equilibrato e avvincente.
I personaggi sono costruiti e delineati in maniera minuziosa ed esaustiva e l'autore non tralascia nulla del loro aspetto psicologico, evidenziandone pregi, difetti, manie, paure, rendendoli completamente vivi agli occhi del lettore, tanto da percepirli e viverli come amici di vecchia data.
Fermín Romero De Torres è il personaggio che emerge e attira l'attenzione del lettore grazie alla sua sottile ironia, al suo senso dell'umorismo, del dovere, della giustizia e al valore dell'amicizia che lo lega in maniera indissolubile alla famiglia Sempere. Fermín è il personaggio che mi ha letteralmente conquistata in ogni sua mania e alternarsi di stati d'animo. Una figura in grado di allegerire alcune parti del romanzo, stemperando l'atmosfera, a volte troppo cupa e seria, grazie alla sua sottile ironia. Un uomo profondo, legato a valori importanti e con un passato fatto di torture e sofferenza. Un uomo risolutivo in molte situazioni, un amico sincero, attento, protettivo, un faro nella vita di Daniel e per noi lettori, perché riesce a guidarci all'interno della trama pur rimanendo, molto spesso, in disparte.
Lo stile narrativo è fluido, pacato e l'autore riesce con eleganza e finezza a trattare molti argomenti interessanti, seri, regalandoci positività, purezza di sentimenti ma anche esempi della brutalità dell'uomo.

Il tempo mi ha insegnato a non perdere mai la speranza ma anche a non farvi troppo affidamento, perché è vanitosa e crudele, senza consapevolezza.”
 (citazione tratta dal testo)

L'autore riesce a regalarci metafore di vita importanti, perché la ricerca di Daniel è soprattutto la metafora della ricerca di se stessi e del senso della propria esistenza, ed è ciò che avviene tra le strade di Barcellona e tra i diversi personaggi. Una continua ricerca di sé, del proprio essere più profondo attraverso eventi e avvenimenti che li vedono protagonisti e li porteranno a conoscere i propri limiti, le proprie paure e sentimenti. Una ricerca che condurrà anche noi lettori a esplorare il nostro animo e le vie di Barcellona inseguendo Daniel, Juliàn, Fermín, imparando a dare il giusto peso al valore dell'amore, dell'amicizia, riconoscendo e affrontando quel senso di solitudine e assenza che si respira nel testo per le persone amate e perse ma, soprattutto, impareremo che i rimpianti e la gelosia corrodono l'anima rendendola sterile e solo l'amore e l'amicizia rendono la vita degna di essere vissuta con tutti i suoi alti e bassi.

...continuiamo a vivere nel ricordo di chi ci ama.”
(citazione tratta dal testo) 

Cercate il vostro libro, custoditelo gelosamente e segretamente e poi lasciate che la vita vi avvolga l'anima e il cuore, lasciando fuori rimpianti e tormenti.

Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare.”
(citazione tratta dal testo) 

Vivete e...buona lettura!!




(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

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