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lunedì 7 gennaio 2019

Recensione: "Nessuno può fermarmi" - Caterina Soffici

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Titolo: "Nessuno può fermarmi"
Autrice: Caterina Soffici
Editore: Feltrinelli



Ci sono momenti nella vita, in cui sentiamo l'esigenza di riappropriarci del nostro passato e delle nostre radici. Abbiamo bisogno di comprendere meglio le nostre scelte, i nostri sbagli e, soprattutto, abbiamo bisogno di comprendere meglio noi stessi. Spesso la chiave per arrivare ad avere delle risposte è tornare al passato. Tornare a quelle radici che dicono chi siamo e da dove proveniamo. Radici di cui spesso ignoriamo il richiamo, volgendoci dall'altra parte perché troppo presi a vivere il momento per fermarci e prestare attenzione a qualcosa che ci potrebbe cambiare. Molto spesso le ignoriamo, semplicemente perché non ne sappiamo nulla o perché qualcuno ci ha nascosto capitoli importanti del nostro passato. Ma prima o poi arriva il momento di aprire i cassetti della memoria, facendoci investire da una moltitudine di ricordi e storie di cui ignoravamo l'esistenza. Quello sarà il momento in cui capiremo tutto su noi stessi e la nostra famiglia. Comprenderemo di essere finalmente liberi da segreti e cose non dette.

Certe cose sarebbe meglio lasciarle dove stanno, ben sigillate nelle stanze della memoria di chi le ha vissute e senza riaprire più quelle porte. Non si sa mai cosa ne esce, quando uno va a stuzzicare i vecchi lucchetti arrugginiti.”
(citazione tratta dal libro)

Bartolomeo Berni ha deciso che vuole aprire quelle stanze, permettendo ai ricordi e alla memoria di venir fuori per conoscere, finalmente, la verità sul nonno paterno.
Bartolomeo è un giovane studente universitario. Studia filosofia, è un ragazzo sensibile, soffre di frequenti attacchi di panico e non ha un buon rapporto con suo padre, che considera superficiale e distante. Ha da poco perso la nonna paterna e tra i suoi cassetti, trova una vecchia busta da lettere coloro carta da zucchero. La sua curiosità lo spinge a leggere il contenuto e tra le mani si ritrova un vecchio ritaglio di giornale e una lettera del Registro di Archivio Generale della Navigazione e della Marina Inglese, la quale comunica alla nonna che il marito Bartolomeo Berni risulta definitivamente disperso in mare il 2 luglio 1940.
Il ragazzo è sconcertato, sapeva che il nonno era morto al fronte durante la seconda guerra mondiale, perché si trovava su quella nave bombardata dai tedeschi? Perché la nonna non gli ha mai detto la verità? Perché tutti questi segreti?
Il ragazzo è affascinato da questa nuova scoperta, vuole saperne di più, vuole conoscere la verità sul nonno e sulla nave Arandora Star, così inizia a indagare e i ricordi piano piano lo avvolgeranno, e travolgeranno noi lettori riportandoci indietro nel tempo, svelandoci un capitolo di storia poco conosciuto e dimenticato.
Per capire meglio la storia, occorre risalire al 1940 e andare a Londra a The Hill, il quartiere italiano e conoscere i veri protagonisti del romanzo. Coloro che saranno l'anima e lo spirito di questa storia: Bartolomeo, Lina, Michele e Florence. Quattro ragazzi con la vita davanti e tante aspettative per il loro futuro funestato dagli echi della guerra. I primi tre sono figli di immigrati italiani, lavorano, amano e vivono spensieratamente fino a quando nel 1940, Mussolini dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. In pochissimo tempo gli italiani diventano dei nemici da perseguitare e arrestare. Il primo ministro Churchill ordina che tutti gli italiani, senza alcuna distinzione, vengano arrestati e portati nei campi di internamento, perché considerati nemici della patria e cospiratori.
Gente perbene e innocente trattata alla stregua dei più feroci criminali. Poveri immigrati che hanno sempre vissuto, lavorato e amato quella nuova terra, si ritrovano in pochissimo tempo ad essere emarginati e protagonisti di episodi di violenza e razzismo.
Bartolomeo e Michele vengono arrestati, portati via e non se ne saprà nulla fino al tragico avvenimento della nave Arandora Star. Una nave di lusso utilizzata dagli inglesi per portare gli esponenti più pericolosi del fascismo, in Canada nei campi di internamento. Una nave che poteva contenere al massimo 400 persone ma che in realtà portò ben 1500 prigionieri.
Se la nave conduceva prigionieri fascisti, come si spiega la presenza di Bartolomeo che non aveva nulla a che fare con il fascismo?
Riuscirà il ragazzo a scoprire la verità sul nonno?
Seguitelo in questo romanzo e vi ritroverete completamente avvolti e ammaliati dalla storia. Una storia che riporterà in luce un episodio che sicuramente non conoscevate e sono sicura che ne rimmarrete affascinati, perché oltre che scoprire un ulteriore capitolo della seconda guerra mondiale, vi farà riflettere sulla situazione dei nostri emigranti all'estero e di come vennero trattati durante la guerra. Da amici della patria e semplici lavoratori, divennero in un pochissimo tempo acerrimi nemici, pericolosi al punto da dover essere arrestati e chiusi in campi di internamento. Un episodio, questo, che ci aiuterà a riflettere anche sulla condizione attuale, ricordandoci che dal passato c'è sempre da imparare se siamo aperti alla comprensione e ad accettare gli esempi degli altri.
In questo romanzo i ricordi e il passato, ci metteranno di fronte a noi stessi, aiutandoci a comprendere chi siamo e da dove veniamo per poi proseguire verso il nostro futuro, così come avverrà per il giovane Bartolomeo, il quale riuscirà a ritrovare se stesso e la figura del nonno, mentre Florence ci aiuterà a riflettere su quanto sia importante ricordare e affrontare i ricordi per ritrovare serenità e felicità nella vita. Cosa? Non sapete chi è Florence? Non ve l'ho detto? Be' non posso svelarvi tutto il romanzo, è giusto che rimanga un po' di suspense, perché solo in questo modo potrete apprezzare la storia. Una trama che vi terrà letteralmente incollati alle pagine del libro, grazie anche a una scrittura fluida e scorrevole e a un'ottima documentazione storica condotta dall'autrice che ha riportato in vita un episodio dimenticato tra i libri di storia. Un episodio che tutti dovremmo studiare e conoscere, per comprendere al meglio il dolore, lo spavento e il terrore delle migliaia di persone che sono morte per una colpa mai avuta.

Dalla prua, un'ultima pioggia di corpi fu scaraventata in mare prima che la nave sparisse con un rumore terrificante, inghiottita dall'oceano, alzando una colonna d'acqua gigantesca e un'onda formidabile che risucchiò tutto quanto era a portata.

L'Arandora Star sparì così, all'improvviso e velocemente, lasciandoci orfani nella vastità di quelle acque e attoniti, in un ribollire di acqua e gorgogliare di schiuma.

Poi ci fu silenzio.”
(citazione tratta dal libro)


...per tutti gli uomini che ancora oggi sono costretti ad attraversare il mare per cercare migliori condizioni di vita.”
(citazione tratta dal libro)


Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

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