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martedì 7 agosto 2018

Recensione: "La bambina della Via Mala" - Rosetta Spinelli

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Titolo: La bambina della Via Mala
Autrice: Rosetta Spinelli
Editore: Edizioni Leucotea



 
Anni Sessanta. In una fredda mattina d’inverno, in una piccola casetta sulle montagne, una bambina di appena undici anni sta uscendo con la mamma per dirigersi verso la stazione dei pulman. Le due donne devono raggiungere la città di Bergamo e presentarsi presso l’appartamento della signora Ada Franceschi, una vedova di poco più di sessant’anni. La bambina lavorerà per lei, aiutandola nei lavori domestici e tenendole compagnia durante le lunghe giornate.
La bambina si chiama Francesca Romelli, soprannominata Franchina, ed è la terza di quattro figli. Ha un carattere mansueto, positivo, abituata a ubbidire e a non ribellarsi perché convinta di non essere abbastanza intelligente. Ha sempre lavorato duramente in casa, facendo i lavori più pesanti, sotto le prese in giro della sorella più grande. Quando i genitori decidono che dovrà lavorare come domestica, lontana da casa, lei accetta ubbidiente, ma in cuor suo la paura è enorme e incontenibile.

Era una bambina bella e, anche se a volte lo sguardo le si incupiva, durava solo un attimo quel lampo di ribellione, poi l’abitudine ad ubbidire e a chinare la testa prendevano il sopravvento. Gli occhi, però, non ridevano mai.”

Il nuovo lavoro rappresenterà l’inizio della sua nuova vita fatta di scoperte, crescita e maturazione. Un lavoro a cui ne seguiranno altri, insieme ad altrettante esperienze, che la porteranno a vivere sempre più lontana dalla famiglia, da cui si sente allontanata, rifiutata e non amata.
Un giorno il destino le farà conoscere Adriano Fossardi, un uomo di cui si innamorerà follemente. Un uomo che nasconde un segreto, un qualcosa che non può svelare a nessuno, forse nemmeno a se stesso. Per scoprire cosa si cela dietro l’anima di quest’uomo, non dovrete far altro che aprire il libro e tuffarvi tra le sue pagine e tra le parole di Rosetta Spinelli.
Sin dalla prima pagina, l’autrice ci prende per mano accompagnandoci in un lungo viaggio interiore e temporale, affrontando tematiche serie e importanti, come ad es. la violenza, il lavoro minorile, i rapimenti, l’omosessualità, l’aids ecc., contestualizzandole al periodo storico che si sta vivendo in quel momento nel romanzo. Un periodo storico che copre un arco temporale di circa vent’anni, tra gli anni Sessanta e Ottanta. Anni che hanno rappresentato grandi cambiamenti culturali, sociali, economici e politici.
L’autrice riesce a farci vivere e attraversare questi anni in maniera delicata, affrontando alcune situazioni difficili e dolorose con garbo ed eleganza. La narrazione è fluida, per certi aspetti concisa ma che risulta essere perfetta per lo stile narrativo del romanzo. Le parole possono sembrare apparentemente semplici, ma la realtà e il dolore che si celano dietro di esse, sono dei pugni nello stomaco che lasciano il lettore dolorante e profondamente scosso.
I personaggi sono ben caratterizzati, in modo particolare i due protagonisti. Adriano, anima fragile e sensibile, alla ricerca di se stesso e della sua identità sessuale. Francesca, invece, è dolce, buona, delicata, per certi versi indifesa di fronte alla cattiveria delle persone, ma forte nei suoi sentimenti e ideali. Tutti e due hanno una crescita personale importante, soprattutto Francesca che si ritroverà ad essere una donna forte, matura e consapevole dell’amore che la circonda.
Un romanzo vero, intenso e doloroso.
Un romanzo fatto di silenzi e parole non dette, dove l’incomprensione diventa il motore che alimenta i rapporti sbagliati tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra esseri umani.
Un romanzo dove l’amore è il protagonista assoluto. L’amore per la famiglia, per se stessi, per i figli. L’amore in ogni sua forma. Solo puro e semplice…Amore.
Affidatevi alle parole di Rosetta Spinelli e lasciatevi catturare dal romanzo e dalla storia di Francesca. 
Buona lettura!


(Marianna Di Bella) 
 


(Gifted by) Ringrazio l'autrice per la copia del libro

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