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sabato 30 giugno 2018

Recensione: "Sesso, bugie e whatsapp" - Riccardo Iannaccone


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Titolo: Sesso, bugie e whatsapp
Autore: Riccardo Iannaccone
Editore: Oèdipus Edizioni




Quanti destini si sono rincorsi e intrecciati tra i vicoli e le strade della città di Roma? Tantissimi.
La città eterna ha visto nascere e crescere molte storie d’amore, testimone silenziosa di carezze, baci e abbracci teneri e passionali. Come una mamma, dolce e protettiva, ha accolto e avvolto nel suo caldo e rassicurante abbraccio, le anime disperate di coloro che hanno visto sgretolarsi storie d’amore importanti. Cercando di lenire quel dolore intenso e pulsante che solo la fine di una storia può provocare. Ma ciò che questa città insegna da secoli è la forza di risollevarsi dal baratro in cui si è caduti, riprendendo a lottare per la propria vita.
È così che troviamo Roberto Raggi, il nostro protagonista, intento a riprendere in mano il proprio destino. Roberto ha trent’anni, lavora come speaker a Radio300, una radio web in espansione, e ha diverse occupazioni da freelance. Il suo lavoro è impegnativo e, al tempo stesso, appagante. La radio rappresenta un’estensione di se stesso.
L’uomo sta superando la fine di una relazione decennale e dentro di sé, percepisce che qualcosa sta cambiando. Qualcosa o meglio qualcuno di nome Giorgia Basso, che entrerà nella sua vita stravolgendola completamente. Il loro sarà un rapporto, complicato, difficile, malato, al limite di ogni cosa, soprattutto di se stessi.
Roberto e Giorgia sono accomunati dalla stessa passione per il cinema, l’arte, il teatro, la radio e lo sport. Ma i loro caratteri sono diversi e contrastanti: lei egocentrica, egoista, manipolatrice, seduttrice, instabile, con stati emotivi altalenanti e profondamente insicura. Lui è uomo dolce, sognatore, che crede nell’amore, ha paura di perdere la ragazza, di essere lasciato nuovamente, paura della falsità…troppe paure, che lo rendono estremamente insicuro e autolesionista.
Due persone totalmente diverse, due mine devastanti per sé e per gli altri. La loro potenza distruttrice prenderà corpo attraverso la penna di Riccardo Iannaccone che, non ha semplicemente descritto e narrato il rapporto tra due ragazzi, ha raccontato la storia di due anime, inserendole in un quadro più grande e interessante.
L’autore ha descritto il rapporto di dipendenza sessuale, analizzando e sviscerando ogni parte della vita di coppia mostrando, in modo particolare, il peggio che ne potrebbe derivare. Una relazione moderna alimentata dai social network, dove le paure trovano terreno fertile per attecchire nell’anima, aumentando in modo esponenziale le insicurezze delle persone, che si ritrovano a vivere il rapporto, in funzione di un messaggio, un click, una foto o un semplice avviso di connessione. Una dipendenza che anestetizza l’anima delle persone, filtrando e mostrando una realtà fittizia dove gli insicuri diventano il pasto prelibato dei leoni da tastiera.
Riccardo Iannaccone ci ha regalato momenti di arte, letteratura e teatro, svelandoci una parte del mondo della radio. Ci ha portato in giro per le strade di Roma, facendoci conoscere posti interessanti e indimenticabili ma, soprattutto, ci ha permesso di viaggiare e osservare dall’interno, un rapporto al limite. Ciò che attrae del testo, non sono le esperienze erotiche tra i due protagonisti, quanto l’analisi della complessa dipendenza sessuale e psicologica della coppia. L’autore ha creato due protagonisti interessanti, completi, soprattutto la parte psicologica che trovo estremamente interessante. Giorgia, ad esempio, risulta essere quella più complessa, contorta, indecifrabile e fortemente antipatica. Roberto, voce narrante e protagonista del romanzo, è colui che ci permetterà di osservare minuziosamente ogni angolo della sua anima e della sua mente. Da non sottovalutare i personaggi secondari che trovo ben costruiti, divertenti, sagaci e àncore di salvezza per il nostro protagonista. Il mio personaggio preferito? Senza alcun dubbio, il papà di Roberto. Un uomo che sarà sempre al fianco del figlio, senza mai intervenire in maniera prepotente invadente e brutale, al contrario, con amore e dedizione darà le più grandi lezioni di vita a un figlio, che ha momentaneamente perso la strada e se stesso.
C’è una cosa che ho trovato pesante e non sono riuscita a sopportare, il continuo e ripetitivo litigare, lasciarsi e fare pace. L’ho trovato un circolo vizioso estenuante e noioso, ma devo essere altrettanto sincera, ammettendo che è un comportamento che non sopporto in nessun libro, film e, soprattutto, nella vita reale. Ho fatto molta fatica a leggere e accettare questo atteggiamento, già al terzo litigio volevo scuotere e svegliare il protagonista, ridandogli un minimo di amor proprio, perché va bene essere innamorati ma non bisogna dimenticare il rispetto e l’amore per se stessi. A parte questo, la lettura è scorrevole e fluida e l’autore sa come tenere incollato il lettore alle sue pagine.

“…per quanto possiamo amare una donna o un uomo, prima di tutto bisogna fortificare se stessi, bisogna essere fieri di chi si è. In modo che se provassero a ridurci in polvere, allora noi potremmo scansare la pallottola, continuando ad avanzare.”
(citazione tratta dal testo)

Non dimenticate di rispettare, amare e fortificare voi stessi e poi…amate…amate…amate.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)

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