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lunedì 4 giugno 2018

Recensione: "Crioconservazione" - Gabriella Carbone

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Titolo: "Crioconservazione"
Autrice: Gabriella Carbone
Editore: Casa Editrice Kimerik



Tra le strade trafficate di Roma, tra le migliaia di persone che la visitano, la vivono e l'amano, quattro sono i volti che calamitano la nostra attenzione. Quattro persone in grado, di catturare il nostro interesse, permettendoci di entrare nelle loro vite, scoprendo se stessi. Seguiamoli e conosciamoli meglio. Loro sono: Claudia, Marco, Teresa e Mario.
I quattro protagonisti non si conoscono ma, per uno strano gioco del destino, le loro esistenze sono destinate a vivere e svelarsi in questo libro e per tutta la durata della lettura.
Claudia è una studentessa universitaria, originaria della Calabria. Ha da poco perso la nonna a cui era legatissima. Questo episodio non ha fatto altro che accentuare le sue debolezze e insicurezze, facendola cadere nel vortice della bulimia. La sua sofferenza è atroce, ma nessuno sembra rendersi conto del suo dolore che, urla in modo straziante nel suo povero corpo martoriato da una malattia subdola.
Marco, invece, è tornato da poco a Roma. Ha viaggiato per anni, in giro per il mondo, cercando di soffocare il dolore per la perdita del padre, morto in un incidente d'auto. Ha cercato, inutilmente, di riempire quel vuoto che lo accompagna da quando è nato. La sua vita non è stata facile, cresciuto senza la madre, morta poco dopo il parto e senza l'affetto del padre, chiuso nel suo dolore e successivamente perso in un altro rapporto, privando il figlio di quell'affetto e quell'amore che avrebbero potuto colmare, quella sensazione di solitudine e vuoto esistenziale.
Teresa è un'insegnante d'inglese in pensione. La sua vita è trascorsa lezione dopo lezione, anno dopo anno, impegnata tra classi, studenti, interrogazioni ed ora si ritrova sola, con tantissimo tempo libero a disposizione. La sua esistenza e il suo sé sono legati all'insegnamento, e senza di esso si sente vuota, trascurata, abbandonata a se stessa.
Infine, ecco Mario, lui ha sempre amato la fotografia, immortalando istanti da custodire e conservare. È sposato, ha un figlio adolescente e per un bel po' di tempo ha messo da parte la sua passione per dedicarsi alla famiglia. Quando sembra che i suoi sogni stiano per avverarsi, un tragico incidente mette fine a tutte le sue speranze, lasciandolo con gravi problemi alle gambe e una lunga riabilitazione.
Cos'hanno in comune queste quattro persone? La solitudine, il sentirsi persi, inadeguati ai cambiamenti e alla società che li circonda. Si sentono invisibili, con un dolore straziante e persistente, il loro unico desiderio è di poter porre fino a tutto, fino a quando...
Fino a quando non decidiate di continuare la lettura, dando vita e importanza alle loro esistenze, scoprendo i cambiamenti e le svolte del destino.
Leggendo il libro, imparerete a vedere oltre le apparenze, scoprendo un mondo ai margini che spesso tendiamo a ignorare ma, soprattutto, ricorderete quanto è importante la vita. Spesso lo dimentichiamo, lasciandoci distrarre dalla routine quotidiana o lasciandoci sopraffare dalla sofferenza e dalla solitudine, che sanno essere cattive consigliere e non ci permettono di vedere altro, per cui valga la pena sorridere e vivere.
Gabriella Carbone ha tratteggiato con delicatezza i personaggi, evidenziandone le paure, le profonde solitudini e cicatrici. Ha creato una storia apparentemente semplice, dove tutto si svolge in maniera pacata e tranquilla. Ogni avvenimento si manifesta con ordine e calma, così come i personaggi che si alternano nelle loro storie. Ma la forza del romanzo cresce pagina dopo pagina, acquisendo energia e importanza, pronto a colpirci con un finale che non ci aspettiamo, lasciandoci interdetti, con quel senso di amarezza che ci accompagna sin dopo la fine del romanzo.
Un finale su cui riflettere molto attentamente.
Un finale amaro.
Un finale commovente.
Un finale difficile da dimenticare.

Nella vita, ho capito, ci è permesso tutto, tranne che restare fermi. 
Ognuno deve fare il suo viaggio.”
(citazione tratta dal testo)

Non mi resta che augurarvi una buona lettura e ricordate: siate sempre voi stessi, vivete ogni istante e non fermatevi, continuate a camminare.
Buona lettura!!!



(Marianna Di Bella)

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